Sai, a volte è difficile spiegare ciò che si sente dentro, ciò che si fa fatica a esprimere a parole. Ma ho scoperto che il modo più efficace è viverlo in prima persona.
Vivendo giorno per giorno la Parola, trovo gli strumenti giusti per comunicare un messaggio di salvezza che possa raggiungere tanti cuori. Nulla è più potente di una testimonianza che nasce da un'esperienza personale, da una vita trasformata.
Però, è fondamentale ricordare l'importanza dello Spirito Santo. Lui solo ha la conoscenza perfetta e la pazienza necessaria per farci comprendere davvero. Non possiamo affidarci solo al nostro intelletto o alle esperienze degli altri, rischiamo di rimanere senza parole quando cerchiamo di trasmettere qualcosa che non abbiamo vissuto.
Lo Spirito Santo desidera ardentemente istruirci, anche oggi. Lasciamoci guidare da Lui.
*Cristo è morto, una volta per sempre, per i peccati degli uomini. Era innocente, eppure è morto per i malvagi, per riportarvi a Dio. Egli è stato ucciso nel corpo, ma lo *Spirito di Dio lo ha fatto risorgere. E con la forza dello Spirito egli è andato ad annunziare la salvezza anche agli spiriti imprigionati,
Un giorno le creature celesti si presentarono davanti al Signore. In mezzo a loro c’era anche Satana.
Qui ci vuole saggezza. Chi è intelligente calcoli il significato del numero del mostro, un numero che corrisponde a un uomo. Il numero è seicentosessantasei.
Gli uomini incominciarono a moltiplicarsi sulla terra. Nacquero loro delle figlie. Aveva tre figli: Sem, Cam e Iafet. Il mondo era corrotto, dappertutto c’era violenza. Dio guardò il mondo e vide che tutti avevano imboccato la via del male. Allora Dio disse a Noè: «Ho deciso di farla finita con gli uomini! Per colpa loro infatti il mondo è pieno di violenza. Voglio distruggere loro e anche la terra. «Costruisciti un’arca, una grande imbarcazione in legno robusto. La farai con molti locali e la spalmerai di pece dentro e fuori. Dovrà essere di queste dimensioni: lunga centocinquanta metri, larga venticinque, alta quindici. La coprirai con un tetto a spiovente, inclinato di mezzo metro. L’arca dovrà avere tre piani, e su di una fiancata farai la porta. «Io farò venire una grande inondazione per distruggere tutti gli esseri viventi. Tutto ciò che si muove sulla terra, perirà. Tu invece ti salverai, io mi impegno con te. Devi entrare nell’arca, tu con tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli. Dovrai farvi entrare anche una coppia di ogni essere vivente, un maschio e una femmina, per conservarli in vita con te. I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e si scelsero quelle che vollero. Di ogni specie di uccelli, di ogni specie di bestie e di ogni specie di rettili verrà con te una coppia per aver salva la vita. Procurati ogni genere di viveri e prepara una scorta: servirà di cibo per te e per loro». Noè eseguì tutto quel che Dio gli aveva comandato. Allora il Signore disse: «Non lascerò che il mio alito vitale rimanga per sempre nell’uomo, perché egli è fragile. La sua vita avrà un limite: centoventi anni». Quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini ed esse partorirono figli, sulla terra vi erano dei giganti. E ci furono anche dopo. Sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
Ma nelle città di questi popoli, che il Signore, vostro Dio, sta per darvi in proprietà, non lascerete in vita nessuno. Li sterminerete tutti: Ittiti, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei, come il Signore vi ha ordinato.
Iefte fece un voto al Signore: «Se mi farai vincere gli Ammoniti, quando tornerò dalla vittoria, destinerò a te e brucerò come sacrificio la prima creatura che uscirà di casa mia per venirmi incontro».
Un’altra volta ancora la collera del Signore colpì il popolo d'Israele e il Signore spinse Davide a fare il censimento delle tribù di Giuda e d'Israele a danno del popolo.
Il vecchio insistette: — Anch’io sono un profeta, come te. Un angelo mandato da Dio mi ha ordinato di invitarti a casa mia a mangiare e bere qualcosa. In realtà il vecchio mentiva,
Se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà; perché Dio dà a tutti volentieri e generosamente.
Il Signore, avvolto da un forte vento, disse a Giobbe: gli fissavo i confini, e lo rinchiudevo entro porte sbarrate? Gli ho detto: “Tu arriverai fin qui e non oltre, qui si fermerà l’impeto delle tue onde”». «Da che vivi, hai mai comandato lo spuntar del giorno? Hai mai detto all’alba dove apparire, per illuminare tutta la terra e costringere i malvagi a nascondersi? Allora la terra, come argilla modellata, prende forma e si riveste di colori. La luce, però, non è per i malvagi, perché interrompe i loro crimini. Sei mai sceso fino alle sorgenti del mare o hai passeggiato sul fondo degli abissi? Ti sono state mostrate le porte dell'oltretomba, laggiù nel regno delle tenebre profonde? Ti sei fatta un’idea di quanto è vasta la terra? Rispondi, se l’hai vista tutta. Sai come arrivare là dove abita la luce? Sai dove si nascondono le tenebre «Chi sei tu? Perché rendi oscuri i miei piani con ragionamenti da ignorante? per ricondurle nei loro confini? Sai distinguere il sentiero che porta al loro regno? Certo, lo sai! Non sei nato ieri, ormai sei molto vecchio!». «Sei mai andato dove viene conservata la neve o hai visto i depositi della grandine, che io conservo per il momento della sciagura, per il giorno in cui scendo in lotta o in guerra?». «Sai dirmi come si diffonde la luce o come lo scirocco investe la terra? Chi ha tracciato la strada ai tuoni e ai lampi e ha fatto i canali perché la pioggia scenda e cada anche in terra deserta, dove non vive nessuno, per dissetare terreni aridi e incolti e farvi germogliare l’erba? Ha forse un padre la pioggia? E chi è la madre della rugiada? Da quale grembo è nato il ghiaccio e chi ha partorito il gelo, Invece, da persona matura, preparati, dovrai rispondere alle mie domande». quell’acqua che diventa come pietra e fa indurire la superficie dei laghi?». «Sei capace di incatenare gli astri o di sciogliere le stelle? Puoi fare apparire al tempo giusto le costellazioni e trascinare l’Orsa Maggiore con tutto il suo seguito? Conosci le leggi del cielo? Sei tu che regoli il suo influsso sulla terra?». «Puoi far sentire la tua voce alle nuvole perché ti coprano di abbondanti piogge? Sei capace di farti ubbidire dai fulmini, di farli partire ai tuoi ordini? Chi ha dato la sapienza e l’intelligenza a un uccello come l’ibis o al gallo? Chi è capace di contare le nuvole? Chi può svuotare le riserve del cielo quando la terra è arida e secca e le zolle sono dure come pietre?». «Vai tu a caccia al posto della leonessa per sfamare i suoi piccoli «Dov’eri tu quando gettavo le fondamenta della terra? Rispondi, se sei così sapiente!
I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e si scelsero quelle che vollero.
al Dio del Signore nostro Gesù Cristo, a lui che è il Padre glorioso, io chiedo che vi faccia il dono della sapienza che viene dallo Spirito e che egli si riveli a voi, così che voi possiate conoscerlo ancora di più.
Voi non sapete, non avete udito che il Signore è Dio per sempre? Egli ha creato il mondo e non si stanca mai. Nessuno può capire a fondo la sua intelligenza.
Non rispondere a una domanda stupida e non somiglierai allo stolto che l’ha fatta; se devi rispondere, dagli una risposta sciocca e capirà che non deve credersi sapiente.
Gli uomini e le bestie hanno lo stesso destino: tutti devono morire. Tutti hanno lo stesso spirito vitale ma l’uomo non è superiore agli animali. Tutto è come un soffio. Tempo di nascere, tempo di morire, tempo di piantare, tempo di sradicare, Tutti vanno allo stesso luogo. Tutti vengono dalla polvere e tutti alla polvere ritorneranno. Chi può sapere se lo spirito degli uomini sale veramente in alto e lo spirito degli animali scende sotto terra?
Io faccio la luce e creo l’oscurità; procuro il benessere e provoco la disgrazia. Io, il Signore, compio tutto questo.
I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco, le donne impastano la farina per fare dolci in onore della dea Istar, regina del cielo, e offrono vino ad altri dèi. Tutto questo mi offende.
Ho anche dato loro ordini non buoni e leggi che non permettevano di vivere. Ho lasciato che si rendessero impuri con le loro offerte, con i sacrifici dei propri figli primogeniti, perché ne avessero orrore e riconoscessero che io sono il Signore.
«Per il tuo popolo e per la città santa è stato fissato un tempo di settanta settimane. Questo tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato. Ecco quel che tu devi sapere e comprendere: dal momento in cui è stato pronunziato il messaggio che riguarda il ritorno dall’esilio e la ricostruzione di Gerusalemme fino all’apparizione di un condottiero consacrato devono passare sette settimane. Per sessantadue settimane saranno nuovamente riedificate piazze e fortificazioni, e ciò avverrà in tempi difficili. Al termine di queste sessantadue settimane, un uomo consacrato sarà eliminato senza che alcuno lo difenda. Poi verrà un condottiero con il suo esercito per distruggere la città e il santuario. La fine arriverà come un torrente in piena. Sino alla fine ci sarà una guerra di devastazione, com’è stato deciso da Dio. «Durante il periodo di una settimana, questo condottiero consoliderà un patto per un gran numero di persone. E nello spazio di metà settimana, farà cessare anche i sacrifici e le offerte, porrà sull’altare un idolo orribile, finché la fine decretata non si abbatterà su questo devastatore».
«Se il tuo occhio destro ti fa compiere il male, strappalo e gettalo via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che essere gettato tutto intero all’inferno. «Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio dona loro il suo regno. Se la tua mano destra ti fa compiere il male, tagliala e gettala via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che andare tutto intero all’inferno».
«Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia.
«Perciò vi dico: tutti i peccati e tutte le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati, ma chi avrà detto una bestemmia contro lo *Spirito Santo non potrà essere perdonato. Se uno avrà detto una parola contro il *Figlio dell'uomo potrà essere perdonato; ma chi avrà detto una parola contro lo Spirito Santo non sarà perdonato, né ora né mai».
Verso le tre Gesù gridò molto forte: «Elì, Elì, lemà sabactàni», che significa «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
«Se qualcuno viene con me e non ama me più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e delle sorelle, anzi, se non mi ama più di se stesso, non può essere mio *discepolo.
Gesù replicò: — Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del *Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.
Tirarono a sorte, e la scelta cadde su Mattia, che fu aggiunto al gruppo degli undici apostoli.
Possiamo quindi concludere che il popolo d'Israele non ha ottenuto quel che cercava, mentre lo hanno ottenuto quelli che Dio si è scelti. Gli altri invece sono stati resi incapaci di comprenderlo. Come è scritto nella *Bibbia: Dio li ha resi insensibili, ha fatto in modo che avessero occhi che non vedano e orecchi che non odano, fino a oggi.
Perciò, chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno perciò prima esamini se stesso, e poi mangi di quel pane e beva da quel calice. Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna. Tuttavia desidero che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, il marito è il capo della moglie, e Dio è il capo di Cristo. Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti.
Fra voi, alcuni si fanno battezzare per i morti. A che serve farsi battezzare per loro, se i morti non risuscitano affatto?
Io ho avuto grandi rivelazioni. Ma proprio per questo, perché non diventassi orgoglioso, mi è stata inflitta una sofferenza che mi tormenta come una scheggia nel corpo come un messaggero di *Satana che mi colpisce per impedirmi di diventare orgoglioso. Tre volte ho supplicato il Signore di liberarmi da questa sofferenza. Ma egli mi ha risposto: «Ti basta la mia grazia. La mia potenza si manifesta in tutta la sua forza proprio quando uno è debole». È per questo che io mi vanto volentieri della mia debolezza, perché la potenza di Cristo agisca in me.
Prima della creazione del mondo Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo, per renderci santi e senza difetti di fronte a lui. Nel suo amore
Egli non soltanto vi ha resi capaci di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui.
Tutte le cose create, in cielo e sulla terra, sono state fatte per mezzo di lui, sia le cose visibili sia quelle invisibili: i poteri, le forze, le autorità, le potenze. Tutto fu creato per mezzo di lui e per lui. Cristo è prima di tutte le cose e tiene insieme tutto l’universo.
Quelli che sono caduti di nuovo nel male, non possono più cambiare vita ed essere rinnovati ancora una volta. Già una volta hanno avuto la luce di Dio, hanno provato il dono celeste, hanno ricevuto lo *Spirito Santo, hanno gustato la buona *parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. Eppure, per quanto sta in loro, essi crocifiggono nuovamente il *Figlio di Dio e lo mettono di fronte agli insulti di tutti. Perciò non possono cambiare vita ancora una volta.
Se noi volontariamente continuiamo a peccare anche dopo che abbiamo imparato a conoscere la verità, allora non c’è più nessun sacrificio che possa togliere i peccati. In questo caso resta soltanto la terribile attesa del *giudizio di Dio e del fuoco ardente che divorerà i ribelli.
Potete così vedere che Dio considera giusto un uomo in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
Se uno vede un fratello commettere un peccato che non porta alla morte, preghi per lui, e Dio darà la vita a quel fratello. Naturalmente, se si tratta di peccati che non portano alla morte. Esiste anche un tipo di peccato che porta alla morte. Non è per questi peccati che dico di pregare.
«I vincitori saranno vestiti così, con bianche tuniche: io non cancellerò i loro nomi dal libro della vita. Anzi, li riconoscerò come miei seguaci davanti a Dio, mio Padre, e davanti ai suoi *angeli.
Vidi poi un grande trono bianco e colui che vi stava seduto. Cielo e terra fuggirono davanti a lui, e non ci fu più posto per loro. Allora vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. Furono aperti i libri, e fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti furono giudicati secondo le loro opere, come stava scritto in quei libri. Anche il mare restituì i suoi morti: così pure la morte restituì quelli che essa custodiva nel mondo sotterraneo, e ciascuno fu giudicato secondo le sue opere. Poi la morte e il soggiorno dei morti furono scagliati nel lago di fuoco: questa è la seconda morte. E chi non fu trovato iscritto nel libro della vita venne gettato anch’egli nel lago di fuoco.
occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.
«Se due uomini litigano tra loro, e la moglie di uno si avvicina per aiutare il marito a difendersi da quello che lo picchia, allunga il braccio e afferra costui per i genitali, dovrete tagliarle la mano: non abbiate compassione di lei!».
Poi Dalila gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Appena sveglio, egli pensò: «Riuscirò di nuovo a liberarmi, come ce l’ho fatta tutte le altre volte». Ma non sapeva che il Signore lo aveva abbandonato.
Ora va’ e colpisci gli Amaleciti: sterminerai tutto quel che appartiene loro. Non avere pietà: uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
Continuarono a camminare e a parlare. Un carro di fuoco con cavalli di fuoco passò in mezzo a loro. Elia fu rapito in cielo in un turbine di vento. Eliseo riuscì a vedere e gridò: «Elia, padre mio! Difesa e forza d'Israele». Poi non lo vide più. Allora, per il dolore, strappò in due i suoi vestiti.
«Nudo sono venuto al mondo e nudo ne uscirò; il Signore ha dato, il Signore ha tolto, il Signore sia benedetto».
Tu mi hai plasmato il cuore, mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, Signore: mi hai fatto come un prodigio. Lo riconosco: prodigiose sono le tue opere. Il mio corpo per te non aveva segreti quando tu mi formavi di nascosto e mi ricamavi nel seno della terra. Non ero ancora nato e già mi vedevi. Nel tuo libro erano scritti i miei giorni, fissati ancor prima di esistere.
Eppure egli ha preso su di sé i nostri dolori, si è caricato delle nostre sofferenze, e noi pensavamo che Dio lo avesse castigato, percosso e umiliato. Invece egli è stato ferito per le nostre colpe, è stato schiacciato per i nostri peccati. Egli è stato punito, e noi siamo stati salvati. Egli è stato percosso, e noi siamo guariti.
Io, il Signore, ho fatto progetti precisi su di voi. Lo dico io, il Signore: sono progetti di benessere, non di sventure perché voglio darvi un futuro pieno di speranza.
Il Signore mi afferrò con la sua potente mano, il suo spirito mi prese e mi portò in una valle tutta coperta di ossa. Io pronunziai le parole che il Signore mi aveva ordinato di dire. Il soffio della vita entrò in quei corpi ed essi ripresero vita. Si alzarono in piedi. Tutti insieme sembravano un esercito grandissimo. Il Signore continuò: — Ezechiele, queste ossa rappresentano il mio popolo. Infatti gli Israeliti dicono: «Siamo diventati ossa secche, senza speranza, perduti per sempre!». E per questo riferisci loro quel che io, il loro Dio, il Signore, dichiaro: Io sto per aprire le vostre tombe: vi farò uscire, popolo mio, e vi condurrò nella vostra terra, Israele. Quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire, popolo mio, allora riconoscerete che io sono il Signore. Metterò il mio spirito in voi e voi vivrete. Vi lascerò vivere nella vostra terra. Allora riconoscerete che io sono il Signore e che quel che dico, lo faccio. Lo affermo io, il Signore!
«Entrate per la porta piccola! Perché grande è la porta e larga è la strada che conduce alla morte, e sono molti quelli che ci entrano. Al contrario, piccola è la porta e stretta è la strada che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano».
«Quando il *Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli *angeli, si siederà sul suo trono glorioso. Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre: metterà i giusti da una parte e i malvagi dall’altra. «Allora il re dirà ai giusti: — Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi. «E i giusti diranno: — Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato i vestiti? Quando ti abbiamo visto malato o in prigione e siamo venuti a trovarti? le altre cinque, invece, portarono anche un vasetto di olio. «Il re risponderà: — In verità, vi dico: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me! «Poi dirà ai malvagi: — Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il *diavolo e per i suoi servi! Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi. «E anche quelli diranno: — Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato? «Allora il re risponderà: — In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l’avete fatto a me. «E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna».
«C’era una volta un uomo ricco. Portava sempre vestiti di lusso e costosi e faceva festa ogni giorno con grandi banchetti. Il padrone chiamò l’amministratore e gli disse: “È vero quel che sento dire di te? Presentami i conti della tua amministrazione, perché da questo momento tu sei licenziato”. C’era anche un povero, un certo Lazzaro, che si metteva vicino alla porta del suo palazzo. Era tutto coperto di piaghe e chiedeva l’elemosina. Aveva una gran voglia di sfamarsi con gli avanzi dei pasti di quel ricco. Perfino i cani venivano a leccargli le piaghe. «Un giorno, il povero Lazzaro morì, e gli *angeli lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi morì anche l’uomo ricco e fu sepolto. Andò a finire all’inferno e soffriva terribilmente. «Alzando lo sguardo verso l’alto, da lontano vide Abramo e Lazzaro che era con lui. «Allora gridò: — Padre Abramo, abbi pietà di me! Di’ a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell’acqua e mi rinfreschi la lingua. Io soffro terribilmente in queste fiamme! «Ma Abramo gli rispose: — Figlio mio, ricordati che durante la tua vita hai già ricevuto molti beni, e Lazzaro ha avuto soltanto sofferenze. Ora invece, lui si trova nella gioia e tu soffri terribilmente. Per di più, tra noi e voi c’è un grande *abisso: se qualcuno di noi vuole venire da voi non può farlo; così pure, nessuno di voi può venire da noi. «Ma il ricco disse ancora: — Ti supplico, padre Abramo, almeno manda Lazzaro nella casa di mio padre. Ho cinque fratelli e vorrei che Lazzaro li convincesse a non venire anche loro in questo luogo di tormenti. «Abramo gli rispose: — I tuoi fratelli hanno la *legge di Mosè e gli scritti dei *profeti. Li ascoltino! «Allora l’amministratore pensò: “Che cosa farò ora che il mio padrone mi licenzia? Di lavorare la terra non me la sento e di chiedere l’elemosina mi vergogno. «Ma il ricco replicò: — No, ti supplico, padre Abramo! Se qualcuno dei morti andrà da loro cambieranno modo di vivere. «Alla fine Abramo gli disse: — Se non ascoltano le parole di Mosè e dei profeti non si lasceranno convincere neppure se uno risorge dai morti».
Nella casa del Padre mio c’è molto posto. Altrimenti ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto. In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete uniti a me e io a voi. Chi mi ama veramente, conosce i miei comandamenti e li mette in pratica. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio; anch’io l’amerò e mi farò conoscere a lui. Giuda (non l’Iscariota) gli disse: — Signore, perché vuoi farti conoscere a noi e non al mondo? Gesù rispose: — Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui. Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. E la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo *Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura. Avete sentito quel che vi ho detto prima: Me ne vado, ma poi tornerò da voi. Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Tutto questo ve l’ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. E se vado e ve lo preparo, tornerò e vi prenderò con me. Così anche voi sarete dove io sono.
Quando venne il giorno della *Pentecoste, i credenti erano riuniti tutti insieme nello stesso luogo. dalla Frigia e dalla Panfilia, dall’Egitto e dalla Cirenaica, da Creta e dall’Arabia. C’è gente che viene perfino da Roma: alcuni sono nati ebrei, altri invece si sono convertiti alla religione ebraica. Eppure tutti li sentiamo annunziare, ciascuno nella sua lingua, le grandi cose che Dio ha fatto». Se ne stavano lì pieni di meraviglia e non sapevano che cosa pensare. Dicevano gli uni agli altri: «Che significato avrà tutto questo?». Altri invece ridevano e dicevano: «Sono completamente ubriachi». Allora Pietro si alzò insieme con gli altri undici *apostoli. A voce alta parlò così: «Uomini di Giudea e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme: ascoltate attentamente le mie parole e saprete che cosa sta accadendo. Questi uomini non sono affatto ubriachi, come voi pensate, — tra l’altro è presto: sono solo le nove del mattino. — Si realizza invece quello che Dio aveva annunziato per mezzo del *profeta Gioele: Ecco — dice Dio — ciò che accadrà negli ultimi giorni: manderò il mio Spirito su tutti gli uomini: i vostri figli e le vostre figlie saranno profeti, i vostri giovani avranno visioni, i vostri anziani avranno sogni. Su tutti quelli che mi servono, uomini e donne, in quei giorni io manderò il mio Spirito ed essi parleranno come profeti. Farò cose straordinarie lassù in cielo e prodigi quaggiù sulla terra: sangue, fuoco e nuvole di fumo. All’improvviso si sentì un rumore dal cielo, come quando tira un forte vento, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Il sole si oscurerà e la luna diventerà rossa come il sangue, prima che venga il giorno grande e glorioso del Signore. Allora, chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo. «Uomini d'Israele, ascoltate ciò che sto per dire. Gesù di Nàzaret era un uomo accreditato da Dio per voi con miracoli, con prodigi e con segni. È stato Dio stesso a compierli per mezzo di lui fra voi. E voi lo sapete bene! Quest’uomo, secondo le decisioni e il piano prestabilito da Dio, è stato messo nelle vostre mani e voi, con la complicità di uomini malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce. Ma Dio l’ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte. Era impossibile infatti che Gesù rimanesse schiavo della morte. Un salmo di Davide infatti dice di lui: Vedevo continuamente il Signore davanti a me: egli mi sostiene perché io non abbia a cadere. Per questo io sono pieno di gioia e canto la mia felicità. Pur essendo mortale, vivrò nella speranza, perché tu non mi abbandonerai nel mondo dei morti e non permetterai che il tuo santo vada in corruzione. Tu mi hai mostrato i sentieri che portano alla vita e con la tua presenza mi riempirai di gioia. «Fratelli, devo parlarvi molto chiaramente riguardo al nostro patriarca Davide. Egli è morto e fu sepolto, e la sua tomba si trova ancor oggi in mezzo a noi. Allora videro qualcosa di simile a lingue di fuoco che si separavano e si posavano sopra ciascuno di loro. Egli però era profeta, e sapeva bene quel che Dio gli aveva promesso con giuramento: “metterò sul tuo trono uno del tuo sangue”. «Davide dunque vide in anticipo ciò che doveva accadere, e queste sue parole si riferiscono alla risurrezione del *Messia: Egli non è stato abbandonato nel mondo dei morti e il suo corpo non è andato in corruzione. «Questo Gesù, Dio lo ha fatto risorgere, e noi tutti ne siamo testimoni. Egli è stato innalzato accanto a Dio e ha ricevuto dal Padre lo *Spirito Santo che era stato promesso. Ora egli lo dona a noi come anche voi potete vedere e udire. Davide infatti non è salito in cielo; eppure egli dice: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi accanto a me finché io porrò i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. «Tutto il popolo d'Israele deve dunque saperlo con certezza: questo Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Messia». All’udire queste parole, i presenti si sentirono come trafiggere il cuore e chiesero a Pietro e agli altri *apostoli: — Fratelli, che cosa dobbiamo fare? Pietro rispose: — Cambiate vita e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. Riceverete il perdono dei vostri peccati e il dono dello Spirito Santo. Infatti, ciò che Dio ha promesso vale per voi, per i vostri figli e per quelli che sono lontani: tutti quelli che il Signore, Dio nostro, chiamerà. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue, come lo *Spirito Santo concedeva loro di esprimersi.
Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza.
Se invece la sua opera sarà distrutta dal fuoco, egli perderà la ricompensa. Egli personalmente sarà tuttavia salvo, come uno che passa attraverso un incendio.
Perché, tutti noi, dovremo presentarci davanti al tribunale di *Cristo per essere *giudicati da lui. Allora ciascuno riceverà quel che gli è dovuto, secondo il bene o il male che avrà fatto nella sua vita.
Non fatevi illusioni: con Dio non si scherza! Ognuno di noi raccoglie quel che ha seminato.
Ricordate, è per grazia di Dio che siete stati salvati, per mezzo della fede. La salvezza non viene da voi, ma è un dono di Dio; non è il risultato dei vostri sforzi. Dunque nessuno può vantarsene,
È vero, non pochi si comportano come nemici della croce di Cristo. Ve l’ho già detto più volte e ve lo ripeto ancora tra le lacrime. Per questa gente il ventre è il loro dio, ma stanno camminando verso la rovina. Si vantano di cose vergognose e pensano soltanto alle soddisfazioni di questo mondo.
Tuttavia anche la donna si salverà, nella sua vita di madre, se conserva la fede e l’amore e la santità, nella modestia.
Ma nessuno può essere gradito a Dio se non ha la fede. Infatti chi si avvicina a Dio deve credere che Dio esiste e ricompensa quelli che lo cercano.
Ma se uno è assalito dalle tentazioni, non deve dire: «È Dio che mi tenta»: perché Dio non può essere tentato dal male ed egli non tenta nessuno. In realtà ognuno è tentato dal proprio desiderio cattivo, che prima lo attira e poi lo prende in trappola.
Dio nostro Padre vi ha scelti, perché così aveva stabilito: per mezzo dello *Spirito Santo vi ha santificati, perché siate ubbidienti a Gesù Cristo e siate liberati dai vostri peccati grazie alla sua morte. Dio doni a voi grazia e pace in abbondanza.
Se mettiamo in pratica i comandamenti di Dio, noi possiamo avere la certezza di conoscere Dio: Se uno dice: «Io conosco Dio», ma non osserva i suoi comandamenti, è un bugiardo: la verità non è in lui.
Nulla di *impuro vi potrà entrare, nessuno che pratichi la corruzione o commetta il falso. Entreranno soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita che appartiene all’Agnello.
Se agisci bene il tuo volto tornerà sereno, se no, il peccato, che sta accovacciato alla tua porta, vorrà avere il sopravvento su di te. Ma tu devi dominarlo».
Non dovete adorare un altro dio, perché io, il Signore, mi chiamo anche il Dio Geloso: non sopporto di avere rivali.
«Se un uomo ha relazioni sessuali con un altro uomo, fa una cosa disgustosa e tutti e due devono essere messi a morte. Essi sono responsabili della loro morte.
Non mangerete la carne di un animale morto di morte naturale; la darete allo straniero che vive con voi: lui potrà mangiarla, oppure la venderete a un forestiero. Voi siete un popolo consacrato al servizio del Signore, vostro Dio. Non farete cuocere un capretto nel latte di sua madre».
Natan disse ancora: — Così dice il Signore: «Dalla tua stessa famiglia ti procurerò sventure; sotto i tuoi occhi prenderò le tue mogli e le darò a un altro che si unirà a loro alla luce del sole. Tu hai agito di nascosto, io invece agirò alla luce del sole, davanti a tutti gli Israeliti». Dopo queste parole Davide disse a Natan: — Ho peccato contro il Signore! — Il Signore perdona il tuo peccato, — rispose Natan. — Tu non morirai; tuttavia, poiché hai offeso gravemente il Signore, il bambino che ti è nato morirà.
Confida nel Signore con tutto il cuore, non appoggiarti sulle tue convinzioni. In tutto quel che fai ricordati del Signore ed egli ti indicherà la via giusta.
Chi sa tante cose ha molti fastidi, chi ha una grande esperienza ha molte delusioni.
Dice il Signore: «I miei pensieri non sono come i vostri e le mie azioni sono diverse dalle vostre. I miei pensieri e i vostri, il mio modo di agire e il vostro sono distanti tra loro come il cielo è lontano dalla terra.
Tu hai visto un albero grande e robusto. I suoi rami più alti raggiungevano il cielo. Si poteva vedere fino dall’estremità della terra.
Il mio popolo muore perché non mi conosce, e voi sacerdoti rifiutate di farmi conoscere, e avete respinto il mio insegnamento. Per questo io rifiuterò voi e non riconoscerò i vostri figli come miei sacerdoti.
e non Esaù. Ho devastato la regione montagnosa occupata dai discendenti di Esaù, gli Edomiti, e ho abbandonato il loro territorio agli sciacalli del deserto.
Poi Gesù raccontò un’altra parabola: «Il *regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo. Ma una notte, mentre i contadini dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva in mezzo al grano e poi se ne andò. Quando il grano cominciò a spuntare e a formare le spighe, si vide che era cresciuta in mezzo al grano anche erba cattiva. I contadini allora dissero al padrone: — Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene l’erba cattiva? «Egli rispose: — È stato un nemico a far questo! «I contadini gli domandarono: — Vuoi che andiamo a strapparla via? «Ma egli rispose: — No! Perché, così, rischiate di strappare anche il grano insieme con l’erba cattiva. Gesù parlava di molte cose servendosi di *parabole. Egli diceva: «Un contadino andò a seminare, Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l’erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio».
Anzi, vi assicuro che se è difficile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio».
Gesù li guardò e disse: — Per gli uomini è una cosa impossibile, ma per Dio no! infatti tutto è possibile a Dio.
Date agli altri e Dio darà a voi: riceverete da lui una misura buona, pigiata, scossa e traboccante. Con la stessa misura con cui voi trattate gli altri Dio tratterà voi».
«Io non posso far nulla da me. Giudico come Dio mi suggerisce, e il mio giudizio è giusto perché non cerco di fare come voglio io, ma come vuole il Padre che mi ha mandato».
Tutto dipende da Dio che ha misericordia, e non da ciò che l’uomo vuole o si sforza di fare.
Ma l’uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale.
Se poi la nostra predicazione appare oscura, essa è oscura per quelli che sono sulla via della perdizione: *Satana, il dio di questo mondo, rende cieche le loro menti perché non risplenda per loro la luce gloriosa dell'annunzio di *Cristo, immagine di Dio, e così essi non credono.
L’istinto egoista ha desideri contrari a quelli dello Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari a quelli dell'egoismo. Queste due forze sono in contrasto tra loro, e così voi non potete fare quel che volete.
Non fate amicizia con quelli che compiono azioni tenebrose che non danno alcun frutto; piuttosto denunziate quelle loro azioni
Ora voi siete il popolo di Dio. Egli vi ha scelti e vi ama. Perciò abbiate sentimenti nuovi: di misericordia, di bontà, di umiltà, di pazienza, e di dolcezza. Sopportatevi a vicenda: se avete motivo di lamentarvi degli altri, siate pronti a perdonare, come il Signore ha perdonato voi. Al di sopra di tutto ci sia sempre l’amore, perché soltanto l’amore tiene perfettamente uniti.
Questa è la sua volontà: vivete in modo degno di Dio! e quindi state lontani da ogni immoralità. Ognuno sappia vivere con la propria moglie con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare da indegne passioni, come fanno invece i pagani che non conoscono Dio.
Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio, e quindi è utile per insegnare la verità, per convincere, per correggere gli errori ed educare a vivere in modo giusto. E così ogni uomo di Dio può essere perfettamente pronto, ben preparato a compiere ogni opera buona.
Egli ha dato se stesso per noi, per liberarci da ogni malvagità e avere un suo popolo puro e impegnato in buone opere.
Eccoci dunque posti di fronte a questa grande folla di testimoni. Anche noi quindi liberiamoci da ogni peso, liberiamoci dal peccato che ci trattiene, e corriamo decisamente la corsa che Dio ci propone. I nostri padri ci punivano per pochi giorni, come pareva loro giusto. Ma Dio ci punisce per il nostro bene, per farci essere santi, come lui è santo. Quando riceviamo una correzione, sul momento, non ci sembra che porti gioia, ma solo tristezza. Più tardi, invece, quelli che sono stati formati dalla correzione ne godono i frutti: la pace e una vita giusta. Come dice la Bibbia: rialzate le vostre mani stanche, fortificate le vostre ginocchia indebolite, camminate su strade diritte, così che il piede zoppicante non diventi storpio ma guarisca. Cercate di essere in pace con tutti e di vivere come piace a Dio. Altrimenti nessuno di voi potrà vedere il Signore. Fate attenzione che nessuno si allontani dalla grazia di Dio. Nessuno diventi come una pianta velenosa che cresce e fa male a molti. Non ci siano fra di voi persone immorali o persone che non rispettano le cose sacre. Non fate come Esaù che per un piatto di minestra vendette il suo diritto di figlio primogenito. E voi sapete che in seguito Esaù volle ricevere la benedizione di suo padre Isacco, ma fu respinto. Non riuscì più a modificare la sua situazione, anche se lo domandò piangendo. Voi non vi siete avvicinati a una montagna terrena, come fece il popolo d'Israele: là c’era un fuoco ardente, oscurità, tenebre e tempesta; squilli di tromba e suono di parole. Il popolo udiva e chiedeva a Dio di non far più sentire la sua voce. Teniamo lo sguardo fisso in Gesù: è lui che ci ha aperto la strada della fede e ci condurrà sino alla fine. Egli ha accettato di morire in croce e non ha tenuto conto che era una morte vergognosa, perché pensava alla gioia riservata per lui in cambio di quella sofferenza. Ora egli si trova accanto al trono di Dio.