C'è una cosa che devi capire e accettare: il tempo di Dio è perfetto, e tutto ciò che Gli hai chiesto accadrà al momento giusto. Spesso andiamo per la vita affannati, carichi di preoccupazioni perché le cose accadano in fretta, ma Dio ha chiarito nella Sua Parola che c'è un tempo per ogni cosa. Quindi, fai un respiro profondo e riposa nelle mani del Padre Celeste. Tutto arriva quando deve arrivare, nel posto giusto e al momento giusto.
Dobbiamo comprendere che il nostro tempo non è lo stesso tempo di Dio. Il Suo tempo si misura con il termine kairos, che si riferisce al tempo opportuno, favorevole, preciso, segnato. Il kairos fa riferimento al tempo stabilito in cielo che si rivela nel mondo per benedirci.
Dio non arriverà mai tardi. Confida in Lui e aspetta che si realizzi ciò che desideri tanto. Quando riposi in Dio, manifesti la tua fede e la fiducia che hai nella Sua Parola.
Di Davide. Benedetto il Signore, mia roccia! Addestra le mie braccia alla lotta, le mie mani alla battaglia.
Da dove vengono le lotte e i contrasti che ci sono tra di voi? Vengono dalle passioni che continuamente si agitano e combattono dentro di voi. Abbassatevi davanti al Signore, ed egli vi solleverà. Fratelli, non parlate male gli uni degli altri. Chi parla male di un fratello o lo giudica, è come se parlasse male della legge di Dio e la giudicasse. Ora, se ti metti a giudicare la legge di Dio, sei uno che giudica e non sei più uno che ubbidisce alla Legge. C’è uno solo che dà la Legge agli altri e può giudicare: Dio. Egli può salvare e distruggere. Ma chi sei tu che pretendi di giudicare il tuo prossimo? Ascoltate, voi che dite: Oggi o domani andremo in quella città e ci fermeremo un anno; faremo affari e guadagneremo molto. In realtà voi non sapete cosa accadrà domani, e come sarà la vostra vita. Non siete altro che fumo; un fumo che per un po’ si vede e poi scompare. Fareste meglio a dire: Se il Signore vuole, noi vivremo e faremo questo e quest’altro. Invece continuate a vantarvi e a fare gli orgogliosi. Ma questo genere di superbia è sempre un male. Allo stesso modo, se uno sa di dovere fare il bene e non lo fa, commette peccato. Voi desiderate qualcosa, e se non potete averla, allora siete pronti a uccidere. Voi avete voglia di qualcosa, e se non riuscite a ottenerla, allora vi mettete a lottare e a far guerra. In realtà, voi non ottenete ciò che desiderate, perché non sapete chiederlo a Dio.
Le vostre discordie e le vostre divisioni dimostrano che voi ancora pensate e vi comportate come gli altri.
Quando sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura: bisogna che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. I popoli combatteranno l’uno contro l’altro, un regno contro un altro regno. Ci saranno carestie e terremoti in molte regioni.
Egli sarà il giudice di molti popoli, sarà l’arbitro di potenti nazioni anche lontane. Trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra.
«Quando andrete in guerra contro i vostri nemici e vedrete cavalli, carri e un esercito più numeroso di voi, non abbiate paura di loro, perché con voi c’è il Signore, vostro Dio, che vi ha fatti uscire dall’Egitto.
Egli sarà il giudice delle genti, e l’arbitro dei popoli. Trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra.
Il Signore radunerà le nazioni per combattere contro Gerusalemme: la città sarà presa, le case saccheggiate, le donne violentate. La metà degli abitanti partirà per l’esilio e gli altri saranno lasciati in città.
I suoi soldati catturarono altri diecimila Edomiti, li condussero in cima a una roccia e li buttarono giù: tutti morirono sfracellati.
Ma il Signore mi ha detto: “Tu hai combattuto troppe guerre importanti e hai fatto morire troppe persone. Hai bagnato di troppo sangue la mia terra e perciò non costruirai il mio tempio.
tutta questa gente saprà che il Signore non ha bisogno di spada e di lancia per vincere. Il Signore decide le sorti della guerra e vi consegnerà certamente in nostro potere.
Egli disse: «Voi tutti, abitanti di Gerusalemme e di Giuda, e tu, re Giòsafat, ascoltate quel che dice il Signore: “Non temete e non perdetevi di coraggio di fronte a questo immenso esercito: non sarete voi a combattere, ma Dio stesso.
Per il direttore del coro. Canto dei figli di Core. Per voci di soprano. In tutto il mondo pone fine alle guerre: spezza archi e lance, brucia gli scudi. «Lasciate le armi. Riconoscete che io sono Dio! Domino sui popoli, trionfo sul mondo intero». Il Signore dell'universo è con noi, ci protegge il Dio di Giacobbe! Dio è per noi sicuro rifugio, aiuto infallibile in ogni avversità. Non abbiamo paura se trema la terra, se i monti sprofondano nel mare;
È il mio alleato, il difensore, la fortezza dove mi rifugio, lo scudo che mi ripara. A me sottomette i popoli.
È nato un bambino per noi! Ci è stato dato un figlio! Gli è stato messo sulle spalle il segno del potere regale. Sarà chiamato: «Consigliere sapiente, Dio forte, Padre per sempre, Principe della pace».
Il Signore mi ha detto: «Quando i leoni grandi o piccoli ruggiscono sulla preda, non si spaventano al chiasso dei pastori che si radunano per dar loro la caccia. Allo stesso modo io, il Signore dell'universo, scenderò a combattere sul monte Sion, sulla mia montagna.
Il Signore avanza come un eroe, come un guerriero è pronto alla battaglia. Lancia grida di guerra, e affronta con coraggio i suoi nemici.
Il Signore arriverà come un torrente impetuoso sospinto da un forte vento, e da oriente a occidente si rispetterà la sua presenza gloriosa.
Il Signore dice: «Babilonia, tu sei stata per me come un grosso martello, un’arma micidiale. Mi sono servito di te per fare a pezzi le nazioni e per frantumare i regni. Mi sono servito di te per colpire cavalli e cavalieri, per rovesciare i carri e chi ci stava sopra. Mi sono servito di te per far strage di uomini e donne, per ammazzare giovani e vecchi, per abbattere ragazzi e ragazze. Mi sono servito di te per sterminare i pastori e il loro gregge, per massacrare chi arava e i suoi buoi, per annientare i capi e i governanti».
Perché arriva ed è ormai vicino il giorno del Signore, quando manifesterò la mia collera. Sarà un giorno pieno di nubi minacciose per le nazioni.
Gli Israeliti usciranno dalle loro città a raccogliere le armi e con quelle accenderanno il fuoco. Bruceranno gli scudi, gli archi, le frecce e le lance. Ne avranno da bruciare per sette anni.
Queste sono le parole di Amos, che era un allevatore del villaggio di Tekoa. Due anni prima del terremoto, mentre Ozia era re di Giuda e Geroboamo figlio di Ioas era re di Israele, Dio rivelò ad Amos tutte queste cose riguardanti Israele.
Ma in tutte queste cose noi otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati.
Combatti la buona battaglia della fede: afferra la vita eterna, perché Dio ti ha chiamato a viverla quando hai fatto la tua bella dichiarazione di fede di fronte a molti testimoni.
Infatti noi non dobbiamo lottare contro creature umane, ma contro *spiriti maligni del mondo invisibile, contro autorità e potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso.
Certo, sono un uomo anch’io, ma non mi lascio guidare da semplici interessi umani. Nel mio combattimento non uso armi di questo mondo: uso le potenti armi di Dio. Con esse distruggo le fortezze nemiche, cioè i falsi ragionamenti,
E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi parlare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei *profeti. Per fede essi conquistarono paesi, praticarono la giustizia, ottennero ciò che Dio aveva loro promesso. Chiusero le fauci dei leoni, riuscirono a spegnere fuochi violenti, evitarono di essere uccisi con la spada. Essi erano deboli e diventarono forti, furono potenti in battaglia e cacciarono indietro invasori stranieri.
Appena saputo che suo nipote era caduto prigioniero, Abram organizzò i suoi uomini: con trecentodiciotto servi tra i più fidati inseguì quei re fino a Dan. Abram divise i suoi uomini in gruppi, e nella notte sconfisse i nemici e li inseguì fino a Coba, a nord di Damasco. Ricuperò il bottino, liberò il nipote Lot con le sue ricchezze e tutta la popolazione, uomini e donne.
Il Signore stesso, il vostro Dio, cammina davanti a voi e combatterà per voi, proprio come ha fatto tante volte sotto i vostri occhi in Egitto
Non dovete aver paura di loro, perché il Signore stesso, vostro Dio, combatte insieme con voi».
I capi diranno ancora al popolo: “Chi ha paura e manca di coraggio, vada e torni a casa! Altrimenti, demoralizzerà anche gli altri”.
«Ricordati che devi essere forte e coraggioso. Non te l’ho forse ordinato? Io, il Signore tuo Dio, sarò con te, dovunque andrai. Perciò non avere paura e non perderti mai di coraggio».
Giosuè aggiunse: «Non dovete aver paura né essere indecisi. Siate forti e coraggiosi, perché il Signore tratterà così tutti i nemici che combatterete!».
I tre gruppi seguirono il suo esempio: tutti suonarono le trombe e ruppero le brocche. Nella mano sinistra tenevano la torcia e nella destra la tromba. Gridarono: «All’attacco, per il Signore e per Gedeone!».
Poi arriverai a Gàbaa di Dio, dove c’è una guarnigione dei Filistei. Appena entrato in città, troverai un gruppo di profeti che scendono dal santuario preceduti da suonatori di arpa e tamburello, flauto e cetra. Saranno in piena esaltazione profetica.
Giònata conquistò il posto di guardia filisteo di Gàbaa. I Filistei vennero a saperlo. Allora Saul fece suonare la tromba per dare la notizia agli Ebrei in tutto il territorio.
Giònata disse al suo scudiero: — Su, andiamo verso quel gruppo di gente non circoncisa: forse il Signore ci aiuterà; lui può dare la vittoria indipendentemente dal numero.
Durante tutto il regno di Saul si combatterono battaglie contro i Filistei. Saul prendeva al suo seguito ogni uomo valoroso e in grado di combattere che incontrava.
I Filistei raccolsero di nuovo le loro truppe per un’azione di guerra. Si radunarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azekà a Efes-Dammìm. Israeliti, — concluse, — questa è la mia sfida: mandate avanti un uomo e ci batteremo». Saul e tutti i soldati, all’udire le parole del Filisteo, rimasero atterriti. Davide era figlio di Iesse, il quale apparteneva al gruppo di famiglie di Èfrata e abitava a Betlemme di Giuda. Iesse aveva otto figli e, al tempo di Saul, era piuttosto anziano. I suoi tre figli maggiori, Eliàb, Abinadàb e Sammà, erano andati in guerra con Saul. Davide allora era ancora giovane; mentre i tre fratelli maggiori erano sempre con Saul, lui andava e veniva per poter curare anche il gregge di suo padre a Betlemme. Intanto il guerriero filisteo si faceva avanti ogni mattina e ogni sera, per quaranta giorni di seguito. Uno di quei giorni Iesse disse a Davide: «Prendi questo sacco di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta all’accampamento per i tuoi fratelli. Prendi anche questi dieci formaggi che offrirai al comandante. Informati se i tuoi fratelli stanno bene e portami un segno di conferma da parte loro. Li troverai con Saul e con tutto l’esercito d'Israele nella valle del Terebinto dove sono in guerra con i Filistei». Anche Saul e gli Israeliti radunarono l’esercito, si accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono di fronte ai Filistei per la battaglia.
Sii forte! Combattiamo tutti con coraggio per il nostro popolo e per le città del nostro Dio, e il Signore compia la sua volontà».
L’anno dopo, nella stagione primaverile, quando i re iniziano le azioni di guerra, Davide mandò le sue guardie e tutti i soldati d'Israele, al comando di Ioab, a sgominare gli Ammoniti. Essi cominciarono l’assedio della città di Rabbà, mentre Davide rimase a Gerusalemme.
I ministri del re di Aram dissero al loro signore: «Il Dio degli Israeliti è un Dio delle montagne. Per questo sono stati più forti di noi. Se però combatteremo in pianura, riusciremo a batterli.
Quella stessa notte un angelo del Signore fece morire centottantacinquemila uomini dell'esercito assiro. Al mattino, quando gli altri si alzarono non videro altro che cadaveri.
Molti nemici caddero colpiti in battaglia perché quella guerra era stata guidata da Dio. I vincitori abitarono in quei territori fino al tempo dell'esilio.
I Filistei intanto erano arrivati a Baal-Perasìm. Qui Davide li attaccò e li sconfisse. In quell’occasione Davide dichiarò: «Dio mi ha fatto fare uno squarcio nello schieramento nemico con la stessa forza di un’inondazione». Per questo quella località ha preso il nome di Baal-Perasìm (Signore degli squarci).
Tu, o Signore, sei grande e potente, tu solo hai bellezza, maestà e splendore. In cielo e sulla terra tutto ti appartiene, tu sei re e sovrano di ogni cosa.
Ora, invece, voi, uomini di Giuda, dovete essere forti e non perdervi di coraggio, perché il vostro impegno avrà la sua ricompensa».
Il mattino dopo l’esercito di Giuda si mosse verso la zona desertica di Tekoa. Prima della partenza, Giòsafat parlò alle truppe: «Uomini di Gerusalemme e di Giuda, ascoltatemi. Contate sulla forza del Signore vostro Dio e troverete forza. Fidatevi della parola dei suoi profeti e avrete successo».
Di Davide. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore protegge la mia vita, di chi avrò timore?
Impugnano le spade e tendono gli archi per colpire i poveri e i miseri e uccidere le persone oneste.
Tu conti i passi del mio vagabondare, nel tuo otre raccogli le mie lacrime: tutto è scritto nel tuo libro.
Canto. Salmo di Asaf. Trattali, o Dio, come i Madianiti, come l’esercito di Sisara e di Iabin sconfitti al torrente Kison. Furono sterminati in Endor, e diventarono concime dei campi. Tratta i loro prìncipi come Oreb e Zeeb, i loro capi come Zebach e Salmunnà. Questa gente aveva detto: «Prendiamoci i territori di Dio!». Dio mio, disperdili come erba secca, come polvere in un turbine di vento. Inseguili con la tua tempesta, spaventali con il tuo uragano, come fiamma che incendia la foresta, come fuoco che divora i monti. Falli arrossire di vergogna ed essi ti cercheranno, Signore! Siano umiliati e spaventati per sempre; svergognati, vadano in rovina. Capiranno che tu sei il Signore, tu solo l’Altissimo su tutta la terra. Dio, esci dal tuo silenzio, non rimanere muto e inattivo! Guarda: i tuoi nemici sono in rivolta, i tuoi avversari rialzano la testa. Preparano un complotto contro la tua gente, congiurano contro i tuoi protetti.
Inclina il tuo cielo, Signore, e discendi; tocca i monti e si copriranno di fumo. Lancia i tuoi fulmini, disperdi i nemici; scaglia le tue frecce, distruggili.
«Fate coraggio agli abitanti di Gerusalemme, e annunziate loro: La vostra schiavitù è finita, la vostra colpa perdonata; il Signore vi ha fino in fondo fatto pagare per tutti i vostri peccati».
Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano invincibile.
Ti renderò come una trebbia appuntita, nuova, con molti denti: tu trebbierai le montagne e le stritolerai e ridurrai in paglia le colline.
Nessun’arma potrà colpirti; tu saprai difenderti da ogni accusa mossa contro di te in tribunale. Io difendo i miei servi e assicuro loro la vittoria». Il Signore ha parlato.
«Non abbiate paura, non scoraggiatevi per le voci diffuse in tutta la regione. Ogni anno arrivano altre notizie: violenze da tutte le parti, un tiranno contro l’altro!
Per la violenza e l’ardore del mio furore giuro che in quel giorno un terribile terremoto scuoterà la terra d'Israele.
«Al tempo di questi re, il Dio del cielo susciterà un regno che non sarà mai distrutto e non cederà mai il dominio a un’altra nazione. Questo regno durerà per sempre, dopo aver distrutto tutti i regni precedenti e aver messo fine alla loro esistenza.
«“Alla fine, il re del sud riprenderà la guerra, ma il re del nord piomberà su di lui con carri, la cavalleria e una gran flotta; con il suo esercito penetrerà in parecchi territori superando la frontiera come un torrente in piena.
Il Signore dice: «La gente di Moab ha commesso una colpa dopo l’altra; certamente io la punirò. Ha bruciato le ossa del re di Edom per farne calce.
«Si avvicina il giorno in cui io, il Signore, giudicherò tutte le nazioni. Edom, quello che tu hai fatto agli altri sarà fatto a te. Avrai quel che ti meriti.
Le nazioni li vedranno e rimarranno deluse della propria forza. Per lo stupore, resteranno senza parole e si tapperanno le orecchie.
Quando sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura: bisogna che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.
Ma Gesù gli disse: «Rimetti la spada al suo posto! Perché tutti quelli che usano la spada moriranno colpiti dalla spada.
Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non abbiate paura! Fatti del genere devono avvenire prima, ma non sarà subito la fine.
Vi ho detto tutto questo perché troviate in me la pace. Nel mondo avrete dolori; coraggio, però! Io ho vinto il mondo.
Avete invece preferito la tenda di Moloc e la stella del dio Refàn: tutte immagini che vi siete fabbricati per adorarle! Perciò io vi castigherò e vi porterò al di là di Babilonia.
Erode dunque fece arrestare Pietro e lo gettò in prigione. Pensava di fare il processo pubblico dopo le feste pasquali: intanto comandò a quattro squadre di quattro soldati ciascuna di sorvegliare il prigioniero.
perché sono al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere perché le autorità hanno realmente il potere di punire: esse sono al servizio di Dio per manifestare la sua collera verso chi fa il male.
E ora, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l’amore che viene dallo Spirito, vi chiedo di pregare intensamente Dio per me.
Egli mi ha liberato da un grande pericolo di morte, e mi libererà ancora. Sì! Sono sicuro che mi libererà ancora
Siamo oppressi, ma non schiacciati; sconvolti ma non disperati. Siamo perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non distrutti.
L’istinto egoista ha desideri contrari a quelli dello Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari a quelli dell'egoismo. Queste due forze sono in contrasto tra loro, e così voi non potete fare quel che volete.
In ogni caso vivete la vostra vita comunitaria in modo degno, secondo il messaggio del *Vangelo di *Cristo. Può darsi che io possa venire da voi e vedervi, oppure che io debba solo avere vostre notizie da lontano; comunque mi auguro di sentire che siete uniti saldamente in un medesimo spirito e che lottate in pieno accordo per la fede che nasce dal messaggio di Cristo.
Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo.
Ma noi che siamo dalla parte del giorno, dobbiamo essere pronti: la fede e l’amore siano la nostra corazza, e la speranza della salvezza sia il nostro elmo.
Io sono orgoglioso di voi e lo dico in tutte le comunità cristiane, perché voi rimanete fedeli, e continuate a credere anche in mezzo alle persecuzioni e alle difficoltà che dovete affrontare.
Timòteo, figlio mio, ti lascio queste raccomandazioni ricordando ciò che i *profeti della comunità hanno detto di te. Quelle parole siano la tua forza nella buona battaglia che devi combattere.
riuscirono a spegnere fuochi violenti, evitarono di essere uccisi con la spada. Essi erano deboli e diventarono forti, furono potenti in battaglia e cacciarono indietro invasori stranieri.
Da dove vengono le lotte e i contrasti che ci sono tra di voi? Vengono dalle passioni che continuamente si agitano e combattono dentro di voi.
Poi scoppiò una guerra nel cielo: da una parte *Michele e i suoi *angeli, dall’altra il drago e i suoi angeli.
Poi nel cielo aperto vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava è chiamato «Fedele» e «Verace», perché giudica e combatte con giustizia.
Tu solo, o Dio, che prima ci avevi respinti e che ora non avanzi più alla testa dei nostri eserciti.
Salmo. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha fatto cose stupende: ha vinto con la forza del suo braccio, il suo potere è senza pari.
Discendenti di Giacobbe, popolo d'Israele, il Signore ti ha creato con saggezza e ora ti assicura: «Non temere, io ti ho chiamato per nome e ti ho liberato: tu sei mio!
Io pronunziai le parole che il Signore mi aveva ordinato di dire. Il soffio della vita entrò in quei corpi ed essi ripresero vita. Si alzarono in piedi. Tutti insieme sembravano un esercito grandissimo.
Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Se gli abitanti di una nazione si dividono e si combattono tra loro, quella nazione va in rovina. Se una città o una famiglia si divide e le persone litigano tra loro, non potranno più durare.
I popoli combatteranno l’uno contro l’altro, un regno contro un altro regno. Ci saranno carestie e terremoti in molte regioni.
I popoli combatteranno l’uno contro l’altro, un regno contro un altro. Ci saranno terremoti e carestie in molte regioni. Sarà come quando cominciano i dolori del parto.
«Facciamo un altro caso: se un re va in guerra contro un altro re, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila, non vi pare?
Allora Gesù disse: — Ora però è diverso: chi ha dei soldi li prenda; così anche chi ha una borsa. E chi non ha una spada venda il suo mantello e se ne procuri una.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura.
Ma riceverete la forza dello *Spirito Santo, che sta per scendere su di voi. Allora diventerete miei testimoni in Gerusalemme, in tutta la regione della Giudea e della Samaria e fino agli estremi confini della terra.
Che cosa diremo dunque di fronte a questi fatti? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Rendiamo grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo di Gesù *Cristo, nostro Signore.
Ringraziamo Dio che ci fa sempre trionfare con *Cristo e, per mezzo di noi, diffonde ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo.
Infatti Cristo è la nostra pace: egli ha fatto diventare un unico popolo i pagani e gli Ebrei; egli ha demolito quel muro che li separava e li rendeva nemici. Infatti, sacrificando se stesso,
Non lasciatevi mai spaventare dagli avversari. Questo vostro coraggio sarà per loro la prova evidente che stanno andando in rovina; per voi, invece, sarà la prova della vostra salvezza. E tutto questo viene da Dio.
Noi invece, cittadini del cielo, è di là che aspettiamo il nostro Salvatore, Gesù Cristo, il Signore.
State attenti e ben svegli, perché il vostro nemico, il *diavolo, si aggira come un leone affamato, cercando qualcuno da divorare. Ma voi resistete, forti nella fede! E sappiate che anche gli altri cristiani sparsi per il mondo devono soffrire le stesse difficoltà, come voi.
«I vincitori li farò sedere insieme a me, sul mio trono, così come io mi sono seduto da vincitore insieme al Padre mio, sul suo trono.
Essi lo hanno vinto con il sacrificio dell'Agnello e con la parola che hanno annunziato. Non hanno risparmiato la loro vita neppure di fronte alla morte.
e il diavolo che li ingannava fu gettato nel lago di fuoco e di zolfo, dove c’erano già il mostro e il falso *profeta. Lì saranno tormentati giorno e notte, per sempre.
Ma grande, Signore, è la tua bontà: io sono accolto nella tua casa con fede ti adoro nel tuo santuario.
Lo ricordino le nazioni della terra, si convertano tutte al Signore, davanti a lui pieghino il ginocchio tutte le famiglie dei popoli:
Chi è questo re grande e glorioso? È il Signore, valoroso e forte, è il Signore che vince le guerre!
Se anche un esercito mi assedia, il mio cuore non teme; se contro di me si scatena una battaglia, ho ancora fiducia.
Alla fine il monte dove sorge il tempio del Signore sarà il più alto di tutti e dominerà i colli. Tutti i popoli si raduneranno ai suoi piedi e diranno: Quel giorno ognuno getterà via e lascerà ai topi e ai pipistrelli gli idoli d'oro e d'argento che si era fabbricato per adorarli. Quando il Signore verrà a scuotere il mondo si nasconderanno tra le rocce per sfuggire alla sua ira e alla sua potenza irresistibile. Non riponete la fiducia nell’uomo che è un soffio di vento: che cosa vale? «Saliamo sul monte del Signore, andiamo al tempio del Dio d'Israele. Egli c’insegnerà quel che dobbiamo fare; noi impareremo come comportarci». Gli insegnamenti del Signore vengono da Gerusalemme; da Sion proviene la sua parola. Egli sarà il giudice delle genti, e l’arbitro dei popoli. Trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra.
Dio, il Signore, viene con tutta la sua potenza e mostra il suo dominio. Egli porta con sé, come segno di vittoria, il popolo che ha liberato.
Io ho creato il fabbro che soffia sul fuoco e forgia le armi, e ho creato il soldato che le usa per uccidere. Nessun’arma potrà colpirti; tu saprai difenderti da ogni accusa mossa contro di te in tribunale. Io difendo i miei servi e assicuro loro la vittoria». Il Signore ha parlato.
Alla fine, il monte dove sorge il tempio del Signore sarà il più alto di tutti e dominerà i colli. Tutti i popoli si raduneranno ai suoi piedi Agitatevi e spasimate come una donna che sta per partorire, perché dovrete lasciare la città, accamparvi in campagna e arrivare fino a Babilonia. Ma là sarete liberati, il Signore vi strapperà dal potere dei vostri nemici. Ora, molte nazioni si sono riunite per attaccarvi. Esse dicono: «La città sia profanata. Vogliamo vedere Gerusalemme distrutta». Ma esse non conoscono l’intenzione del Signore, non capiscono la sua decisione. Egli le ha raccolte come grano sull’aia e ora dice agli abitanti di Gerusalemme: «Trebbiate il grano! Vi renderò più forti di un bue dalle corna dure come il ferro e dagli zoccoli robusti come bronzo. Voi schiaccerete molti popoli. Prenderete le loro ricchezze come bottino. Lo riserverete e lo consacrerete a me, il Signore, padrone di tutta la terra». Ora fatevi pure dei tagli in segno di lutto, abitanti di Gerusalemme! Ci hanno assediato. Con un bastone colpiscono sul viso il capo del popolo d'Israele. e diranno: «Saliamo sul monte del Signore, andiamo al tempio del Dio d'Israele. Egli c’insegnerà quel che dobbiamo fare, noi impareremo come comportarci. Gli insegnamenti del Signore vengono da Gerusalemme, da Sion proviene la sua parola. Egli sarà il giudice di molti popoli, sarà l’arbitro di potenti nazioni anche lontane. Trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra.
«Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia.
Lo interrogavano infine anche alcuni soldati: — E noi che cosa dobbiamo fare? Giovanni rispose: — Non portate via soldi a nessuno, né con la violenza né con false accuse, ma accontentatevi della vostra paga.
«Facciamo un altro caso: se un re va in guerra contro un altro re, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila, non vi pare? Se vede che non è possibile, allora manda dei messaggeri incontro al nemico; e mentre il nemico si trova ancora lontano gli fa chiedere quali sono le condizioni per la pace.
Tutte le difficoltà che avete dovuto affrontare non sono state superiori alle vostre forze. Perché Dio mantiene le sue promesse e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze. Nel momento della tentazione Dio vi dà la forza di resistere e di vincere.
Noi portiamo in noi stessi questo tesoro come in vasi di terra, perché sia chiaro che questa straordinaria potenza viene da Dio e non da noi. Siamo oppressi, ma non schiacciati; sconvolti ma non disperati. Siamo perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non distrutti.
Perché voi siete già come morti: la vostra vera vita è nascosta con Cristo in Dio. E quando Cristo, che è la vostra vita, sarà visibile a tutti, allora parteciperete anche voi visibilmente alla sua gloria.
E così anche noi possiamo dire con piena fiducia: Il Signore viene in mio aiuto, non avrò paura. Che cosa mi possono fare gli uomini?
Beato l’uomo che resiste alle tentazioni: dopo aver superato la prova, egli riceverà in dono quella vita eterna che Dio ha promesso a coloro che lo amano.
E anche se qualcuno vi fa soffrire perché fate il bene, beati voi! Non abbiate paura di loro, non lasciatevi spaventare.
Ma dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, Dio vi darà pace. Da lui viene ogni grazia, ed è lui che vi ha chiamati a partecipare alla sua gloria eterna, per mezzo di Cristo. Perciò egli vi renderà stabili e forti, vi metterà su solide fondamenta.
«I vincitori saranno vestiti così, con bianche tuniche: io non cancellerò i loro nomi dal libro della vita. Anzi, li riconoscerò come miei seguaci davanti a Dio, mio Padre, e davanti ai suoi *angeli.
L’Agnello che è in mezzo al trono avrà cura di loro, come un pastore ha cura delle sue pecore; e li guiderà alle sorgenti dell'acqua che dà vita, e Dio asciugherà ogni lacrima dei loro occhi.
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi. La morte non ci sarà più. Non ci sarà più né lutto né pianto né dolore. Il mondo di prima è scomparso per sempre».
Dio toglierà ogni maledizione dalla terra. Nella città ci sarà il trono di Dio e dell'Agnello, e i suoi servi l’adoreranno.