Ti dico, con il cuore in mano, che Dio ha concesso il perdono divino a Israele. Ha perdonato il Suo popolo, Israele, il popolo che ha redento. Non imputa al Suo popolo la colpa del sangue innocente. E questo sangue gli è stato perdonato. (Atti 5:31)
Dio lo ha esaltato alla Sua destra come Principe e Salvatore, per dare a Israele il pentimento e il perdono dei peccati. Ricordati di pregare Dio per la salvezza e il perdono di Israele; chiunque benedice questa Nazione Santa sarà benedetto, la grazia e il favore di Dio si manifesteranno nella sua vita.
Il Signore si compiace di chi ricorda il Suo popolo eletto, il Suo popolo Santo è prezioso ai Suoi occhi. Perciò, non usare mai la tua bocca per maledire Israele, perché attirerai il giudizio su di te e potrebbero accaderti cose davvero spiacevoli. Che Dio ti aiuti a capire l'importanza di questo.
«Tu Israele, sei il mio servo; tu, Giacobbe, il popolo da me scelto, discendente del mio amico Abramo. Ti ho preso dai confini della terra, ti ho chiamato dagli angoli più remoti e ti ho detto: “Tu sei il mio servo. Ti ho scelto e non ti ho allontanato da me.
«ASCOLTA, Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo! Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.
Disse Giosuè: — Togliete subito di mezzo gli idoli stranieri che avete con voi e date il vostro cuore al Signore, il Dio d'Israele.
Signore, perdona al tuo popolo, Israele, che hai liberato, e non ritenerlo colpevole dell'omicidio di un innocente”. E il Signore perdonerà loro l’effusione di quel sangue.
Mi ordinò di andare al nord per dire: «Torna da me, Israele infedele. Non sarò più adirato con te, perché sono misericordioso, non sarò in collera per sempre — dice il Signore. —
I miei testimoni siete voi, o Israeliti — dice il Signore — voi siete i miei servi, che io ho scelti, perché crediate in me e sappiate che io sono il solo Dio. Prima di me non ce n’è stato un altro, dopo di me non ce ne sarà.
Dice il Signore: «Ora ascolta, Israele, mio servo, popolo di Giacobbe da me scelto. Chi fabbrica un idolo o fonde una statua si illude di averne un vantaggio. Quelli che li prendono sul serio saranno umiliati, perché gli idoli sono stati fatti da semplici uomini. Si radunino e si facciano avanti, tremeranno di paura e saranno coperti di vergogna. Il fabbro di una scurlavora un pezzo di ferro, lo arroventa con il fuoco e gli dà forma con il martello. Lo rifinisce con le sue braccia robuste, finché ha fame ed è sfinito, perché non beve e non riposa. Il falegname prende le misure, disegna l’immagine con il gesso, misura il pezzo con il compasso e lo lavora con lo scalpello. Gli dà una forma umana, una bella figura d'uomo, che metterà in casa. Tiene d'occhio un cedro da tagliare, sceglie un cipresso o una quercia e li fa crescere robusti tra gli alberi della foresta. Oppure pianta un pino che la pioggia farà crescere, usa una parte dell'albero per accendere il fuoco, e una parte per costruire un idolo. Mette la prima in un braciere per riscaldarsi e cuocere il pane; con l’altra invece fa la statua di un dio e la adora con grande rispetto. Con un po’ di legna fa fuoco; arrostisce la carne, se la mangia ed è sazio. Poi si riscalda e dice: “Che bel calduccio! Che bel fuocherello!”. Poi con il resto si costruisce un dio, il suo idolo, lo adora, si inchina e lo prega così: “Tu sei il mio Dio, salvami!”. Questa gente è troppo stupida per capire che cosa sta facendo: hanno gli occhi e l’intelligenza chiusi alla verità. Nessuno di loro riflette, nessuno ha il buon senso o l’intelligenza di dire: “Ho bruciato metà di un albero; sulla brace ho cotto il pane e arrostito la carne che mangio. Dell’altra metà ho fatto un idolo inutile. Mi prostro davanti a un pezzo di legno!”. Io sono il Signore che ti ha creato: da quando ti ho plasmato nel seno materno ti ho preso a cuore. Non temere: tu sei il mio servo, il popolo da me scelto, o Iesurùn!
Per amore d'Israele, mio servo, di Giacobbe, popolo da me scelto, ti ho affidato un incarico. Ti ho concesso questo onore anche se tu non mi conoscevi.
Ora, se accettate di ubbidirmi e rispettate l’alleanza con me, voi sarete la mia proprietà particolare, il mio popolo fra tutti gli altri, perché tutta la terra appartiene a me. Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione consacrata al mio servizio. Ecco quello che devi dire agli Israeliti».
«Israeliti, il Signore, vostro Dio, vi chiede soltanto questo: di rispettarlo e comportarvi come lui vi ha indicato, di amarlo e onorarlo con tutto il cuore e con tutta l’anima! Osservate i comandamenti e le leggi del Signore che oggi vi comunico. Se farete così, sarete felici.
Voi, infatti, siete un popolo consacrato al servizio del Signore, vostro Dio: egli vi ha scelti per essere un popolo speciale: la sua proprietà particolare fra tutti i popoli della terra.
Voi stessi avete visto come io ho trattato l’Egitto; avete visto che vi ho condotti qui da me, come un’aquila porta i suoi piccoli sulle ali. Ora, se accettate di ubbidirmi e rispettate l’alleanza con me, voi sarete la mia proprietà particolare, il mio popolo fra tutti gli altri, perché tutta la terra appartiene a me. Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione consacrata al mio servizio. Ecco quello che devi dire agli Israeliti».
Il Signore abbandonerà il suo popolo fino a quando colei che deve partorire non avrà un figlio. E allora chi sarà sopravvissuto all’esilio ritornerà dal suo popolo, Israele.
Farò di voi il mio popolo e io sarò il vostro Dio. Vi renderete conto che proprio io, il Signore, sono il vostro Dio perché vi libererò dall’oppressione degli Egiziani
Dio lo ha innalzato accanto a sé, come nostro capo e Salvatore per offrire al popolo d'Israele l’occasione di cambiare vita e di ricevere il perdono dei peccati.
Il Signore dice: «Verranno giorni in cui io concluderò una nuova alleanza con il popolo d'Israele e con il popolo di Giuda. Questa alleanza non sarà come quella che ho concluso con i loro antenati quando li ho presi per mano per farli uscire dall’Egitto. Essi hanno rotto quell’alleanza, sebbene io fossi il loro Signore. Questa è l’alleanza che io concluderò con il popolo d'Israele dopo quei giorni: Io metterò la mia legge dentro di loro e la scriverò nel loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Nessuno dovrà più insegnare agli altri o dire al fratello: Cerca di conoscere il Signore. Perché mi conosceranno tutti, dal più piccolo fino al più grande. Io perdonerò le loro colpe e non mi ricorderò più dei loro peccati. Io, il Signore, lo prometto».
Li purificherò dai peccati che hanno commesso contro di me, li perdonerò per avermi offeso e per essersi ribellati contro di me.
Eppure Dio conservava il suo affetto, perdonava i peccati del popolo, rinunziava a distruggerlo; più volte trattenne la sua collera e non scatenò tutto il suo sdegno.
«Tra tutte le famiglie della terra, ho scelto solo te. Per questo verrò a chiederti conto di tutti i tuoi peccati».
Nessuno dovrà più insegnare agli altri o dire al fratello: Cerca di conoscere il Signore. Perché mi conosceranno tutti, dal più piccolo fino al più grande. Io perdonerò le loro colpe e non mi ricorderò più dei loro peccati. Io, il Signore, lo prometto».
Infatti, nessun’altra nazione, anche se è forte, ha un Dio così vicino a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo preghiamo.
Discendenti di Giacobbe, popolo d'Israele, il Signore ti ha creato con saggezza e ora ti assicura: «Non temere, io ti ho chiamato per nome e ti ho liberato: tu sei mio!
Gli disse: «Corri da quel giovane con la corda in mano. Digli che Gerusalemme non potrà avere mura capaci di contenere il gran numero dei suoi abitanti e degli animali.
Allora, se il mio popolo, a me consacrato, si umilierà, mi pregherà e abbandonerà la sua condotta cattiva per cercare la mia volontà, io, dal cielo, ascolterò, perdonerò il suo peccato e ridarò vita al paese.
Alzati Gerusalemme, brilla di luce: perché la gloria del Signore risplende su di te e ti illumina. Dice il Signore: «Gli stranieri ricostruiranno le tue mura e i loro re ti serviranno. Ti ho colpito quando ero adirato, ma ora voglio mostrarti il mio amore. Le tue porte resteranno sempre aperte; non saranno chiuse né di notte, né di giorno per fare entrare, uno dopo l’altro, i re delle nazioni con i loro tesori. Ogni nazione e regno che si rifiuteranno di servirti saranno ridotti in rovina e scompariranno. I cipressi, i platani e gli abeti, bellezza del Libano, verranno portati a te per ornare il mio tempio santo. Renderò splendido il luogo dove io abito. I figli dei tuoi oppressori verranno da te a testa bassa per renderti omaggio, si inchineranno fino ai tuoi piedi. Quelli che ti avevano disprezzata ti chiameranno: “Città del Signore”, “Sion del Santo d'Israele”. Sei stata abbandonata, odiata, nessuno passava più da te. Ma ora ti renderò bella per sempre, sarai l’orgoglio e la gioia delle generazioni future. Le nazioni e i loro re ti nutriranno come una figlia. Allora riconoscerai che io, il Signore, sono il tuo salvatore. Io, il Dio potente d'Israele, sono il tuo liberatore. Ti farò portare oro invece di bronzo, argento invece di ferro, bronzo invece di legno, ferro invece di pietre. Farò regnare sovrane su di te la pace e la giustizia. Non si sentirà più parlare di violenza nella tua terra. Non ci saranno più desolazione e rovina entro i tuoi confini. Chiamerai le tue mura: “Salvezza”, le tue porte: “Lode al Signore”. Ormai non avrai più bisogno della luce del sole durante il giorno, né di quella della luna durante la notte. Infatti io, il Signore, tuo Dio, t’illuminerò per sempre con il mio splendore. Le tenebre coprono la terra, l’oscurità avvolge i popoli. Ma su di te risplende la presenza del Signore che ti riempie di luce. Il tuo sole e la tua luna non tramonteranno più, perché t’illuminerò per sempre io, il Signore. Saranno finiti i giorni del tuo dolore. Tutto il mio popolo mi sarà fedele e avrà in possesso la terra per sempre. Come un germoglio del mio giardino io l’ho creato per rendere manifesta la mia grandezza. La famiglia più piccola sarà di mille persone, la più modesta diventerà una nazione potente. Quando il momento verrà, io, il Signore, lo farò subito». I popoli cammineranno verso la tua luce, i re saranno attratti dalla tua splendida aurora.
Infatti io, il Signore, ti assicuro che verranno i giorni in cui ribalterò la sorte del mio popolo, Israele e Giuda. Li farò ritornare nella terra che avevo dato ai loro antenati ed essi ne prenderanno di nuovo possesso. Così dice il Signore».
«Vi radunerò da tutti i popoli e nazioni e vi ricondurrò nella vostra terra. Verserò su di voi acqua pura e vi purificherò da ogni vostra sporcizia, dai vostri idoli. Metterò dentro di voi un cuore nuovo e uno spirito nuovo, toglierò il vostro cuore ostinato, di pietra, e lo sostituirò con un cuore vero, ubbidiente. Metterò dentro di voi il mio spirito e vi renderò capaci di ubbidire ai miei ordini, di osservare e di applicare le leggi che vi ho dato. Allora voi abiterete nella terra che io ho dato ai vostri antenati: voi sarete il mio popolo, io sarò il vostro Dio.
Siate forti e coraggiosi; non spaventatevi e non abbiate paura davanti a quei popoli: il Signore, vostro Dio, vi accompagna, non vi lascerà e non vi abbandonerà!».
Mi ha detto: «Tu sei mio servo, non soltanto per radunare le tribù di Giacobbe, per ricondurre a me i superstiti d'Israele. Faccio di te anche la luce delle nazioni, per portare la mia salvezza in tutto il mondo».
Ora, io chiedo: Dio ha forse respinto il suo popolo? No! Io stesso infatti sono Israelita, discendente di Abramo, della tribù di Beniamino. I loro occhi si oscurino tanto da non vedere! Fa’ curvare per sempre la loro schiena. Gli Ebrei hanno inciampato, ma io mi domando: la loro caduta è definitiva? No di certo! Ma la loro caduta ha favorito la salvezza degli altri popoli, e questo è avvenuto per spingere gli Ebrei alla gelosia. Se la loro caduta ha già arricchito il mondo e il loro fallimento ha avvantaggiato gli altri popoli, quale maggior beneficio nascerà dalla loro completa partecipazione alla salvezza? Mi rivolgo ora a voi che non siete Ebrei, proprio perché sono stato inviato a voi come *apostolo. Cerco di fare onore a questo mio incarico, rendendo gelosi di voi alcuni dei miei connazionali perché accolgano la salvezza. Se Dio li ha messi da parte per riconciliare a sé il mondo, che cosa avverrà quando li accoglierà di nuovo? Sarà veramente un ritorno da morte a vita! Se la primizia del raccolto è consacrata a Dio, anche il resto gli è consacrato. E se la radice di un albero è consacrata a Dio, lo sono anche i rami. Ora, Israele è come un ulivo, al quale Dio ha tagliato alcuni rami. Al loro posto ha innestato te che non sei Ebreo e che eri come un ulivo selvatico, e ti ha reso partecipe dell'abbondante linfa che sale dalla radice. Tu però non pensare di essere superiore ai rami tagliati. Non ti puoi vantare in alcun modo perché non sei tu che porti la radice, ma la radice porta te. Tu potresti dirmi: quei rami sono stati tagliati perché io fossi innestato al loro posto. Dio non ha respinto il suo popolo che aveva scelto e amato sin dall’inizio. Voi conoscete certamente quel passo della Bibbia in cui Elia si rivolge a Dio parlando contro Israele:
Il Signore disse ad Abram: «Lascia la tua terra, i tuoi parenti, la casa di tuo padre, e va’ nella terra che io ti indicherò. Una grave carestia colpì la terra di Canaan. Per evitarla Abram emigrò in Egitto. Prima di arrivarci disse a Sarài, sua moglie «Tu sei una donna molto bella. Quando gli Egiziani ti vedranno penseranno che sei mia moglie, allora mi uccideranno e lasceranno in vita te. Ti prego, di’ a tutti che sei mia sorella. Così, grazie a te, invece di uccidermi, mi tratteranno bene». Infatti, appena giunsero in Egitto, gli Egiziani videro che Sarài era bellissima. Alcuni funzionari la notarono e lodarono la sua bellezza parlandone con il faraone. Così fu portata al palazzo reale e grazie a lei trattarono molto bene Abram: gli regalarono pecore, buoi, asini e asine, serve e servi e cammelli. Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con gravi malattie perché aveva preso Sarài, la moglie di Abram. Il faraone allora chiamò Abram e gli disse: «Che cosa mi hai combinato? Perché non mi hai fatto sapere che è tua moglie? Mi ha raccontato che era tua sorella e hai lasciato chi io la prendessi per moglie! Ora riprenditela e vattene!». Farò di te una grande nazione. Il tuo nome diventerà famoso. Ti benedirò. Sarai fonte di benedizione. Il faraone diede ordine di far partire Abram con sua moglie e tutto quello che possedeva. Benedirò chi ti farà del bene. Maledirò chi ti farà del male. Per mezzo tuo saranno benedetti tutti i popoli della terra».
Riferisci quel che io, Dio, il Signore, dichiaro: Sto per prendere gli Israeliti dalle nazioni dove sono andati, li radunerò da ogni luogo e li condurrò nella loro terra. Li unirò e formeranno una sola nazione sulle montagne d'Israele. Un solo re regnerà su tutti loro. Non esisterà più la divisione in due popoli e in due regni.
Gli appartenenti alla tribù di Giuda si uniranno a quelli d'Israele. Dalle regioni del nord dove stanno in esilio, torneranno insieme nella terra data da me in eredità ai loro antenati».
Per amore tuo, Gerusalemme, non tacerò finché non sarai liberata e non risplenderai come luce. Per amore tuo, Sion, non mi darò pace finché non sarai salvata e non brillerai come una fiaccola accesa.
«Per mio volere la vostra discendenza e il vostro nome dureranno quanto il nuovo cielo e la nuova terra che io creerò. Lo dico io, il Signore.
«Confortate, confortate il mio popolo!», dice il vostro Dio. Dio, il Signore, viene con tutta la sua potenza e mostra il suo dominio. Egli porta con sé, come segno di vittoria, il popolo che ha liberato. Come un pastore conduce il suo gregge: raduna con il suo braccio gli agnellini, li porta sul petto e ha cura delle pecore che partoriscono, così Dio provvede per il suo popolo». Chi può misurare con il cavo della mano l’acqua del mare o il cielo con il palmo? Chi può calcolare la quantità della polvere della terra con il secchio, o pesare le montagne e le colline con la bilancia? Chi ha guidato lo spirito del Signore e gli ha suggerito quel che deve fare? Dio non ha bisogno di consigli per sapere come agire rettamente. Nessuno è in grado di insegnargli qualcosa o di esortarlo a operare con saggezza. Per lui, i popoli sono come una goccia in un secchio, come la polvere su una bilancia: per lui le popolazioni lontane pesano meno di un granello di sabbia. Per un sacrificio degno di Dio non bastano tutti gli animali del Libano, né i suoi alberi per alimentare il fuoco. Di fronte a Dio tutti i popoli sono come un nulla, per lui non valgono niente, non sono che ombre. A chi volete paragonare Dio, con quale immagine raffigurarlo? Non è una statua che un artista modella; l’orefice la ricopre d'oro e fonde catene d'argento! «Fate coraggio agli abitanti di Gerusalemme, e annunziate loro: La vostra schiavitù è finita, la vostra colpa perdonata; il Signore vi ha fino in fondo fatto pagare per tutti i vostri peccati».
Canto dei pellegrini. Chi confida nel Signore è saldo come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre. I monti circondano Gerusalemme: il Signore circonda il suo popolo, da ora e per sempre!
Però in seguito risanerò la città e i suoi abitanti e guarirò le loro ferite. Darò loro una pace vera e duratura.
Allora tutti riconosceranno che io il Signore, loro Dio, proteggo Israele e che questo è veramente il mio popolo. Lo dichiaro io, Dio, il Signore.
e diranno: «Saliamo sul monte del Signore, andiamo al tempio del Dio d'Israele. Egli c’insegnerà quel che dobbiamo fare, noi impareremo come comportarci. Gli insegnamenti del Signore vengono da Gerusalemme, da Sion proviene la sua parola.
Il tuo creatore sarà il tuo sposo, il suo nome è: ‘Signore dell'universo’. Il Santo d'Israele ti salverà, il suo nome è: ‘Dio di tutta la terra’.
Il Signore, vostro Dio, si prende cura di questa terra e la rende sempre rigogliosa dall’inizio alla fine dell'anno.
Tutto Israele speri nel Signore: egli è buono e può liberarci. Il Signore libera il suo popolo da tutti i suoi peccati.
«Quando Israele era un ragazzo io l’ho amato e l’ho chiamato a uscire fuori dall’Egitto perché era mio figlio.
Essi sono Israeliti, Dio li ha scelti come figli e ha manifestato loro la sua gloriosa presenza. Con loro, Dio ha stabilito i suoi patti e a loro ha dato la *Legge, il culto e le promesse. Essi sono i discendenti dei patriarchi e da loro, sul piano umano, proviene il Cristo che è Dio e regna su tutto il creato. Sia benedetto in eterno. Amen.
Nazioni straniere, ascoltate quel che dice il Signore e annunziate fino alle isole più lontane: «Il Signore aveva disperso Israele, ma ora lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il suo gregge».
Inoltre annunzia loro questa mia promessa: Vi raccoglierò e vi radunerò da tutte le regioni dove vi ho dispersi. Vi darò di nuovo la terra d'Israele.
Io annunzio che salverò il mio popolo disperso nei paesi d'oriente e d'occidente. Da quelle regioni lo ricondurrò a Gerusalemme dove abiterà. Sarà il mio popolo, e io sarò il suo Dio, con fedeltà e giustizia.
Il popolo d'Israele, invece, ha ricevuto dal Signore una salvezza perenne. Non ci sarà mai per lui né vergogna né disonore.
Non ha dimenticato la sua bontà, la sua fedeltà verso il popolo d'Israele. Tutta la terra ha potuto vedere che il nostro Dio ci ha salvati.
Non c’è sulla terra nessun altro popolo come il tuo: tu sei andato a liberare Israele per farne il tuo popolo e dargli fama. Hai fatto in suo favore cose grandi e terribili. Dopo averlo liberato dagli Egiziani e dalle loro divinità, hai scacciato le nazioni che ostacolavano il suo cammino. Hai fatto d'Israele il tuo popolo per sempre e sei diventato, o Signore, il loro Dio.
Mosè salì sulla montagna per incontrare Dio. Il Signore chiamò Mosè dal monte e gli disse: «Parla ai discendenti di Giacobbe, gli Israeliti, e annunzia queste mie parole: Voi stessi avete visto come io ho trattato l’Egitto; avete visto che vi ho condotti qui da me, come un’aquila porta i suoi piccoli sulle ali. Ora, se accettate di ubbidirmi e rispettate l’alleanza con me, voi sarete la mia proprietà particolare, il mio popolo fra tutti gli altri, perché tutta la terra appartiene a me. Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione consacrata al mio servizio. Ecco quello che devi dire agli Israeliti».
Il Signore perdonerà Israele ancora una volta e lo sceglierà come suo popolo: riporterà in patria i discendenti di Giacobbe. Anche gli stranieri si uniranno a loro e formeranno un solo popolo.
Essi dicevano: “Sion è una città abbandonata da Dio, più nessuno s’interessa di lei”. Ma io ti ridarò la salute, ti guarirò dalle tue ferite. Lo dice il Signore».
Il Signore gli è venuto incontro da lontano e gli ha detto: “Ti ho amato da sempre e continuerò a mostrarti il mio amore incrollabile”.