Immagina il deserto: un'immensa distesa di sabbia, vastità e solitudine. Un luogo insicuro, dove ci si confronta con la scarsità d'acqua e di risorse. Eppure, nonostante le avversità, il deserto racchiude un profondo significato spirituale.
Pensa alla storia del popolo d'Israele, che attraversò il deserto per quarant'anni prima di entrare nella Terra Promessa. Lì, in mezzo all'aridità e alle difficoltà, impararono lezioni preziose e sperimentarono la provvidenza e la fedeltà di Dio.
Nella Bibbia, il deserto è un luogo di prova, ma anche di crescita spirituale. Molti personaggi biblici lo hanno attraversato, sia letteralmente che simbolicamente, vivendo momenti di solitudine, difficoltà e tentazioni. Eppure, proprio nel deserto, hanno trovato la presenza di Dio in modo speciale.
Nel deserto, spesso ci troviamo di fronte alle nostre debolezze e ai nostri limiti, ma è proprio in mezzo a queste limitazioni che scopriamo il potere trasformante della grazia di Dio. Lui può trasformare la nostra aridità in fertilità e le nostre prove in testimonianza del suo amore e della sua misericordia.
Il deserto ci insegna anche a dipendere esclusivamente da Dio, ci mostra che le nostre forze sono limitate e che in Lui troviamo la provvista e il sostegno necessari per la nostra vita spirituale.
Ricorda che, anche se attraversiamo tempi difficili, non siamo mai soli. Così come Dio ha guidato e sostenuto il popolo d'Israele nel deserto, è presente anche nelle nostre vite, prendendoci per mano in ogni passo del cammino.
Ricordatevi che io, il Signore, vostro Dio, ho portato a buon fine ogni vostra fatica; vi ho seguiti nel vostro cammino attraverso questo deserto sconfinato: durante questi quarant’anni sono sempre stato con voi, e non vi è mancato mai nulla”.
In quel tempo Mosè portava al pascolo il gregge di suo suocero Ietro. Una volta condusse il gregge oltre il deserto e arrivò fino all’Oreb, la montagna di Dio.
Ed ecco, come aveva scritto il profeta, un giorno Giovanni il Battezzatore venne nel deserto e cominciò a dire: «Cambiate vita, fatevi battezzare e Dio perdonerà i vostri peccati!».
Sotto la guida di Mosè gli Israeliti partirono dalle rive del Mar Rosso e si inoltrarono nel deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto senza trovare acqua.
Tutta la comunità degli Israeliti levò l’accampamento da Elìm e arrivò al deserto di Sin, tra Elìm e il Sinai. Era il giorno quindici del secondo mese, da quando erano usciti dall’Egitto.
E vi condannerò come ho fatto con i vostri antenati nel deserto vicino all’Egitto. Lo dichiaro io, Dio, il Signore.
Tutta la comunità degli Israeliti levò l’accampamento dal deserto di Sin, secondo l’ordine dato dal Signore. Dopo varie tappe si accamparono a Refidìm, ma là non c’era acqua potabile.
Allora lo zoppo salterà come un cervo, e il muto griderà di gioia. Nel deserto scaturità una sorgente, e scorreranno fiumi nella steppa.
mentre i vostri figli saranno nomadi per quarant’anni nel deserto, dietro ai loro greggi. Porteranno le conseguenze delle vostre infedeltà, finché l’ultimo di voi non sarà morto.
Allora nel deserto ho giurato di non condurli nella terra più bella di tutte che io avevo dato loro, dove scorre latte e miele.
Ricordati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto. Egli ti ha posto in una situazione difficile e ti ha messo alla prova, per conoscere se avevi o no l’intenzione di osservare i suoi comandi.
Non avete avuto bisogno di mangiare pane, né di bere vino o birra. Il Signore si è preso cura di voi, perché possiate comprendere che lui è il vostro Dio.
Distruggerò i suoi alberi di fico e le sue viti che lei considerava doni dei suoi amanti per averli serviti: li ridurrò a sterpaglia e a pasto per animali selvatici.
Proprio io ti ho fatto uscire dall’Egitto, ti ho guidato nel deserto per quarant’anni perché prendessi possesso del territorio degli Amorrei.
Quante volte si ribellarono nel deserto, lo offesero in quelle solitudini! Tornarono a metterlo alla prova, offendevano Dio, il Santo d'Israele.
Gesù, pieno di *Spirito Santo, si allontanò dalla regione del Giordano. Poi, sempre sotto l’azione dello Spirito, andò nel deserto
Alcuni si erano perduti nel deserto, vagavano per sentieri desolati senza trovare un luogo abitato. il Signore copre i potenti di vergogna perché si perdano in deserti senza via d'uscita. Solleva il povero dalla miseria, rende la sua famiglia numerosa come un gregge. Davanti a questi fatti, i giusti si rallegrano, e i malvagi sono ridotti al silenzio. Chi è saggio, mediti attentamente queste cose e riconosca tutto l’amore del Signore. Erano oppressi dalla fame e dalla sete, avevano già perso ogni speranza.
Un *angelo del Signore parlò così a Filippo: «Alzati, e va’ verso sud, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza: è una strada deserta».
Una voce grida: «Preparate nel deserto una via per il Signore, tracciate nella steppa una strada per il nostro Dio!
non indurite i vostri cuori, come avete fatto nel giorno della ribellione, quando nel deserto avete messo Dio alla prova.
Farò scorrere fiumi su brulle colline e nelle valli sgorgheranno fontane. Trasformerò il deserto in un lago e la terra arida in sorgenti d'acqua.
Essi ascolteranno la tua voce, e allora tu e gli anziani degli Israeliti andrete dal re d'Egitto per dirgli: il Signore, il Dio degli Ebrei, si è manifestato a noi. Vorremmo inoltrarci nel deserto per tre giorni di cammino e offrire sacrifici al Signore nostro Dio.
Fra poco farò qualcosa di nuovo, anzi ho già cominciato, non ve ne accorgete? Costruisco una strada nel deserto, faccio scorrere fiumi nella steppa.
Il Signore le ha trasmesse a Mosè sul monte Sinai, il giorno stesso in cui ha ordinato agli Israeliti di offrirgli sacrifici nel deserto del Sinai.
Lo conduce nel deserto e il popolo non soffre la sete. Dio fa scaturire per lui acqua, spacca la roccia e l’acqua scorre.
Il Signore, nel frattempo, aveva ordinato ad Aronne di andare incontro a Mosè nel deserto. Egli si era messo in cammino e, quando lo incontrò presso il monte di Dio, lo baciò.
Vi porterò nel deserto in disparte dagli altri popoli. Lì vi giudicherò, a faccia a faccia,
Poi lo Spirito di Dio fece andare Gesù nel deserto, per essere tentato dal *diavolo. Ma Gesù disse a lui: — Vattene via, *Satana! Perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera. Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù. Quando Gesù seppe che Giovanni il Battezzatore era stato arrestato e messo in prigione, si recò in Galilea. Non rimase a Nàzaret, ma andò ad abitare nella città di Cafàrnao, sulla riva del lago di Galilea, nei territori di Zàbulon e di Nèftali. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del *profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, strada che va dal mare al Giordano, Galilea abitata da gente pagana: il popolo che vive nelle tenebre vedrà una grande luce. Per chi abita il buio paese della morte è venuta una luce. Da quel momento Gesù cominciò a predicare il suo messaggio. Egli diceva: «Cambiate vita, perché il *regno di Dio è vicino!». Un giorno, mentre camminava lungo la riva del lago di Galilea, Gesù vide due pescatori che stavano gettando le reti nel lago: erano Simone (che poi sarà chiamato Pietro) e suo fratello Andrea. Disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame.
Morirete tutti in questo deserto. Tutti voi che siete stati registrati nel censimento, dall’età di vent’anni in su, morirete dal primo all’ultimo, perché vi siete lamentati di me.
Allora quei farisei uscirono dalla sinagoga e si radunarono per decidere come far morire Gesù.
Là, egli rimase quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Viveva tra le bestie selvatiche e gli *angeli lo servivano.
Gesù, pieno di *Spirito Santo, si allontanò dalla regione del Giordano. Poi, sempre sotto l’azione dello Spirito, andò nel deserto Perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi *angeli di proteggerti. Essi ti sosterranno con le loro mani perché tu non inciampi contro alcuna pietra. Gesù gli rispose per l’ultima volta: — Ma la Bibbia dice anche: Non sfidare il Signore, tuo Dio. Il diavolo allora, avendo esaurito ogni genere di tentazione, si allontanò da Gesù, in attesa di un altro momento propizio. Poi Gesù ritornò in Galilea e la potenza dello Spirito Santo era con lui. In tutta quella regione si parlava di lui. Egli insegnava nelle *sinagoghe degli Ebrei, e tutti lo lodavano. Poi Gesù andò a Nàzaret, il villaggio nel quale era cresciuto. Era *sabato, il giorno del riposo. Come al solito Gesù entrò nella sinagoga e si alzò per fare la lettura della Bibbia. Gli diedero il libro del *profeta Isaia ed egli, aprendolo, trovò questa profezia: Il Signore ha mandato il suo Spirito su di me. Egli mi ha scelto per portare il lieto messaggio ai poveri. Mi ha mandato per proclamare la liberazione ai prigionieri e il dono della vista ai ciechi, per liberare gli oppressi, per annunziare il tempo nel quale il Signore sarà favorevole. e rimase là quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Per tutti quei giorni non mangiò nulla e alla fine ebbe fame.
Egli li fece uscire dall’Egitto, facendo prodigi e miracoli in quel paese, nel Mar Rosso e nel deserto, per quarant’anni.
Il mondo non era degno di questi uomini! Essi andavano qua e là, nei deserti e sui monti; vivevano nelle caverne e nelle grotte della terra.
Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza.
Li trovò nel deserto, nella steppa piena d'urla selvagge: si prese cura di loro e li istruì, li protesse come fossero la pupilla dei suoi occhi.
«Ecco io mando un angelo davanti a te per proteggerti durante il cammino e per condurti nel luogo che ho preparato.
Anche se andassi per la valle più buia, di nulla avrei paura, perché tu resti al mio fianco, il tuo bastone mi dà sicurezza.
Dio raduna in una casa i dispersi, fa uscire i prigionieri tra canti di gioia, i ribelli, invece, restano nel deserto.
Spaccò la roccia nel deserto per farli bere alle acque sotterranee. Dalla pietra fece sgorgare ruscelli e scorrere torrenti d'acqua.
Tu che trovi rifugio nell’Altissimo, trascorri la notte sotto la sua protezione, di’ al Signore, l’Onnipotente: «Tu sei mia difesa e salvezza. Sei il mio Dio: in te confido!».
Nella vita dell'uomo, per ogni cosa c’è il suo momento, per tutto c’è un’occasione opportuna.
Egli solo sarà salvato, vivrà sicuro come una fortezza fra le rocce. Avrà da mangiare e da bere a sazietà.
Il deserto e la terra arida si rallegrino, la steppa fiorisca ed esulti! Con fiori di campo Quelli che il Signore ha liberato torneranno, arriveranno gioiosi al monte Sion: sul loro volto felicità a non finire. Gioia e felicità rimarranno con loro, tristezza e pianto scompariranno. si copriranno, canteranno e grideranno di gioia; diventeranno belli come il Libano, splendidi come il Carmelo e la pianura di Saròn. Tutti vedranno la gloria del Signore, la sua grandezza e la sua potenza.
«Il mio popolo è come povera gente assetata, dalla gola riarsa: cerca acqua ma non ne trova. Io, il Signore, esaudirò la loro preghiera. Io, Dio d'Israele, non li abbandonerò mai.
Non hanno cercato me, che li ho fatti uscire dall’Egitto, che li ho guidati attraverso il deserto, in mezzo alle aride steppe, tra le ombre allucinanti di una terra bruciata dal sole, dove nessuno passa, dove nessuno può sopravvivere.
Il ricordo del mio dolore, del mio vagabondaggio è assenzio e veleno. Egli mi ha fatto camminare nelle tenebre, non nella luce. Ricordo, ricordo tutto e mi sento abbattuto.
Metterò il mio spirito in voi e voi vivrete. Vi lascerò vivere nella vostra terra. Allora riconoscerete che io sono il Signore e che quel che dico, lo faccio. Lo affermo io, il Signore!
Dalle sorgenti fai scendere le acque ed ecco ruscelli scorrere tra i monti. Alle loro sponde vengono le bestie della campagna, gli asini selvatici vi placano la sete. Là intorno fanno nidi gli uccelli e tra le foglie levano il loro canto.
Ma può cambiare il deserto in lago, l’arida steppa in sorgenti d'acqua e qui fa vivere gli affamati e qui costruiscono le abitazioni, seminano campi, piantano vigne, e ne raccolgono frutti abbondanti. Il Signore li colma di benefici, li rende molto numerosi e non lascia diminuire il loro bestiame.
Dopo averla rimandata salì da solo sul monte a pregare. Venne la notte, e Gesù era ancora là, solo.
Nell’ultimo giorno della *festa, il più solenne, Gesù si alzò ed esclamò a voce alta: «Se uno ha sete si avvicini a me, e chi ha fede in me beva! Come dice la Bibbia: da lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva».
Tutto quel che leggiamo nella Bibbia è stato scritto nel passato per istruirci e tener viva la nostra speranza, con la costanza e l’incoraggiamento che da essa ci vengono.
Dice il Signore: «Chiunque ha sete, venga a bere! Anche chi è senza soldi, venga a mangiare. Tutto è gratuito: c’è vino e latte e non si paga. La pioggia e la neve scendono dal cielo e non tornano indietro senza avere irrigato la terra e senza averla resa fertile; fanno germogliare il grano, procurano i semi e il cibo. Così è anche della parola che esce dalla mia bocca: non ritorna a me senza produrre effetto, senza realizzare quel che voglio e senza raggiungere lo scopo per il quale l’ho mandata». Lascerete Babilonia con gioia. Tornerete a casa nella pace. Davanti a voi, le montagne e le colline esulteranno di gioia, e tutti gli alberi della foresta applaudiranno. Al posto di cespugli di spine cresceranno cipressi; invece di ortiche, il mirto. Sarà per il Signore un titolo di gloria, un segno indistruttibile di quel che ha fatto per voi. Perché spendere soldi per un cibo che non sazia? Perché date tutto quel che avete per qualcosa che non soddisfa? Datemi retta e mangerete bene, vi sazierete di cibi deliziosi.
Il Signore ti guiderà sempre: ti sazierà anche in mezzo al deserto e ti restituirà le forze. Sarai rigoglioso come un giardino ben irrigato, come una sorgente che non si prosciuga.
Buono e giusto è il Signore; pieno di compassione il nostro Dio! Il Signore protegge i deboli: era la fine ed egli mi ha salvato.
«Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, — Sei tu quello che deve venire oppure dobbiamo aspettare un altro? perché quel che vi comando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero».
Vi ho messi alla prova non del fuoco, come si fa con l’argento, ma vi ho provati con la sofferenza.
Allora il diavolo tentatore si avvicinò a lui e gli disse: — Se tu sei il *Figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pane!
Carissimi, voi siete come stranieri ed emigranti in questo mondo; perciò io vi consiglio di stare lontani da quei desideri egoistici che vi portano alla rovina.
Il Dio che servo vi darà generosamente tutto quel che vi occorre. Per mezzo di Gesù Cristo vi farà partecipare alla sua gloria.
Ma nessuno può essere gradito a Dio se non ha la fede. Infatti chi si avvicina a Dio deve credere che Dio esiste e ricompensa quelli che lo cercano.
Vado errando come pecora smarrita. Vieni a cercare questo tuo servo: non dimentico i tuoi comandamenti.
Nessuno oserà impadronirsi della vostra terra, quando verrete al mio santuario al tempo di queste tre feste annuali, perché io scaccerò molti popoli davanti a voi e farò ingrandire i vostri confini.
Gli Israeliti si misero in marcia e lasciarono la regione desertica del Sinai. La nube si fermò nel deserto di Paran.
Di Davide. Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore protegge la mia vita, di chi avrò timore?
Dio, tu sei il mio salvatore: avrò fiducia in te e non avrò più paura. Mi dai forza: canterò in tuo onore, Signore, mio Salvatore.
Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano invincibile.
perché questo mio figlio era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l’ho ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fece da intermediario tra l’angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri. Egli ricevette da Dio parole capaci di dare la vita e le comunicò a noi.
Ma in tutte queste cose noi otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati.
Né da giovane, né ora da vecchio, ho mai visto un giusto abbandonato, o i suoi figli costretti a mendicare il pane.
Sarò lo stesso fino alla vostra vecchiaia, vi sosterrò fin quando avrete i capelli bianchi. Come ho già fatto, continuerò ad aver cura di voi, vi aiuterò e vi salverò.
Non soffriranno più la fame o la sete, né il sole, né il vento caldo del deserto li colpirà. Li condurrò con amore, li guiderò a fresche sorgenti.
Canto dei pellegrini. Alzo gli occhi verso i monti: chi mi potrà aiutare? L’aiuto mi viene dal Signore che ha fatto cielo e terra.
Invano vi alzate presto al mattino, andate a riposare tardi la sera e vi guadagnate il pane con fatica: ai suoi amici il Signore lo dona anche se dormono.
Insegnami a fare la tua volontà, perché tu sei il mio Dio. Con bontà mi guidi il tuo spirito su terra piana e sicura.
Splenderà nelle tenebre per chi vive all’ombra della morte e guiderà i nostri passi sulla via della pace».
Dio, che dà speranza, ricolmi di gioia e di pace voi che credete, e per mezzo dello *Spirito Santo accresca la vostra speranza.
Guidami con la tua verità, istruiscimi: sei tu il Dio che mi salva, ogni giorno sei la mia speranza.
Sì, tu hai salvato la mia vita dalla morte, i miei occhi dal pianto, il mio piede dalla caduta.
«Provate a pensare: se un tale possiede cento pecore e gli accade che una si perde, che cosa farà? Non lascerà le altre novantanove sui monti per andare a cercare quella pecora che si è perduta? E se poi la trova, vi assicuro che sarà più contento per questa pecora, che non per le altre novantanove che non si erano perdute. Allo stesso modo, il Padre vostro che è in cielo vuole che nessuna di queste persone semplici vada perduta».
Perciò io manderò su di voi lo *Spirito Santo, che Dio, mio Padre, ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio non vi riempirà con la sua forza».
E ora, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l’amore che viene dallo Spirito, vi chiedo di pregare intensamente Dio per me.
Tutte le difficoltà che avete dovuto affrontare non sono state superiori alle vostre forze. Perché Dio mantiene le sue promesse e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze. Nel momento della tentazione Dio vi dà la forza di resistere e di vincere.
Lodiamo Dio, Padre di Gesù Cristo, nostro Signore! Il Padre che ha compassione di noi, il Dio che ci consola. Egli ci consola in tutte le nostre sofferenze, perché anche a noi sia possibile consolare tutti quelli che soffrono, portando quelle stesse consolazioni che egli ci dà.
Io, il Signore, ho fatto progetti precisi su di voi. Lo dico io, il Signore: sono progetti di benessere, non di sventure perché voglio darvi un futuro pieno di speranza.
Il Signore mi afferrò con la sua potente mano, il suo spirito mi prese e mi portò in una valle tutta coperta di ossa. Io pronunziai le parole che il Signore mi aveva ordinato di dire. Il soffio della vita entrò in quei corpi ed essi ripresero vita. Si alzarono in piedi. Tutti insieme sembravano un esercito grandissimo. Il Signore continuò: — Ezechiele, queste ossa rappresentano il mio popolo. Infatti gli Israeliti dicono: «Siamo diventati ossa secche, senza speranza, perduti per sempre!». E per questo riferisci loro quel che io, il loro Dio, il Signore, dichiaro: Io sto per aprire le vostre tombe: vi farò uscire, popolo mio, e vi condurrò nella vostra terra, Israele. Quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire, popolo mio, allora riconoscerete che io sono il Signore. Metterò il mio spirito in voi e voi vivrete. Vi lascerò vivere nella vostra terra. Allora riconoscerete che io sono il Signore e che quel che dico, lo faccio. Lo affermo io, il Signore! Il Signore mi parlò: «Ezechiele, prendi un pezzo di legno e scrivici sopra queste parole: Giuda e le tribù d'Israele unite a lui. Poi prendi un altro pezzo di legno e scrivici sopra: Giuseppe e tutte le altre tribù d'Israele unite a lui. Poi accostali l’uno all’altro in modo da formare un solo pezzo di legno nella tua mano. I tuoi compatrioti ti chiederanno che cosa significa. Tu dirai loro quel che io, Dio, il Signore, dichiaro: Sto per prendere il pezzo di legno che rappresenta Giuseppe e le tribù d'Israele unite a lui e lo metto vicino al pezzo di legno che rappresenta Giuda. Uniti nella mia mano formeranno un solo pezzo di legno. Mi fece passare tutt’intorno ad esse e notai che erano moltissime, sparse per terra e completamente secche. E tu, Ezechiele, sotto i loro occhi, tieni in mano tua quei pezzi di legno sui quali hai scritto. Riferisci quel che io, Dio, il Signore, dichiaro: Sto per prendere gli Israeliti dalle nazioni dove sono andati, li radunerò da ogni luogo e li condurrò nella loro terra. Li unirò e formeranno una sola nazione sulle montagne d'Israele. Un solo re regnerà su tutti loro. Non esisterà più la divisione in due popoli e in due regni. Non si contamineranno più con i loro idoli, con riti disgustosi e con ogni sorta di peccato. Li libererò da tutte le loro infedeltà di cui si sono resi colpevoli verso di me. Li purificherò: essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide sarà il loro re, il loro unico pastore. Ubbidiranno alle mie leggi, osserveranno e applicheranno gli ordini che ho dato loro. Vivranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe e dove hanno vissuto i loro antenati. Vi abiteranno per sempre loro, i figli e tutti i discendenti. Il mio servo Davide regnerà su di loro per sempre. Farò con loro una alleanza valida per sempre, che assicurerà la pace. Li insedierò stabilmente e li renderò molto numerosi. Stabilirò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. Abiterò con loro: essi saranno il mio popolo, io sarò il loro Dio. Quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre, allora le nazioni riconosceranno che io sono il Signore e che ho consacrato Israele al mio servizio». Il Signore mi disse: — Ezechiele, queste ossa possono rivivere? Risposi: — Dio, Signore, tu lo sai.
Ho continuato a sperare nel Signore: si è chinato verso di me e ha ascoltato il mio lamento.
Allora fece uscire il suo popolo come pecore dall’ovile, come pastore li guidò nel deserto. Li condusse con sicurezza, liberi da paure, mentre il mare ricopriva i loro nemici.
Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, — Sei tu quello che deve venire oppure dobbiamo aspettare un altro? perché quel che vi comando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero».
perché chi è diventato figlio di Dio vince il mondo. È la nostra fede che ci dà la vittoria sul mondo.
Egli non dubitò minimamente della promessa di Dio, anzi rimase forte nella fede e diede gloria a Dio: pienamente convinto che Dio era in grado di mantenere ciò che aveva promesso.
Dico alle tenebre: «Fatemi sparire», e alla luce intorno a me: «Diventa notte!»; ma nemmeno le tenebre per te sono oscure e la notte è chiara come il giorno: tenebre e luce per te sono uguali.
Per il direttore del coro. Salmo di Davide. Nella grande assemblea ho annunziato la salvezza, non ho chiuso la bocca, Signore, lo sai! Non ho tenuto per me la tua salvezza; ho detto che sei fedele e aiuti. Nella grande assemblea non ho taciuto la tua verità e il tuo amore. Signore, non privarmi della tua misericordia; il tuo amore e la tua verità mi proteggano sempre. Mi sommergono molti mali, non li posso neppure contare. Le mie colpe mi opprimono, e non vedo più nulla. Sono più numerose dei miei capelli: ho perso ogni coraggio. Corri, Signore, in mio aiuto; Signore, vieni presto a salvarmi. Siano tutti umiliati e coperti di infamia quelli che attentano alla mia vita; si diano alla fuga pieni di vergogna quelli che godono della mia rovina. Siano sconvolti e confusi quelli che mi dicono: «Ti sta bene». Gioiscano e si rallegrino tutti quelli che ti cercano. Dicano sempre: «Grande è il Signore!» quelli che amano la tua salvezza. Io sono povero e misero, ma il Signore pensa a me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; mio Dio, non tardare! Ho continuato a sperare nel Signore: si è chinato verso di me e ha ascoltato il mio lamento.
Se tu attraverserai fiumi profondi, io sarò con te: le acque non ti sommergeranno. Se passerai attraverso il fuoco, tu non brucerai: le fiamme non ti consumeranno.
Confida nel Signore con tutto il cuore, non appoggiarti sulle tue convinzioni. In tutto quel che fai ricordati del Signore ed egli ti indicherà la via giusta.
Noi invece, cittadini del cielo, è di là che aspettiamo il nostro Salvatore, Gesù Cristo, il Signore.
Canto dei pellegrini. Chi confida nel Signore è saldo come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre.
Canto dei pellegrini. Lodate il Signore voi tutti, suoi servitori, che passate la notte nella casa del Signore. Innalzate le vostre mani verso il suo santuario e lodate il Signore.
Eccoci dunque posti di fronte a questa grande folla di testimoni. Anche noi quindi liberiamoci da ogni peso, liberiamoci dal peccato che ci trattiene, e corriamo decisamente la corsa che Dio ci propone. I nostri padri ci punivano per pochi giorni, come pareva loro giusto. Ma Dio ci punisce per il nostro bene, per farci essere santi, come lui è santo. Quando riceviamo una correzione, sul momento, non ci sembra che porti gioia, ma solo tristezza. Più tardi, invece, quelli che sono stati formati dalla correzione ne godono i frutti: la pace e una vita giusta. Come dice la Bibbia: rialzate le vostre mani stanche, fortificate le vostre ginocchia indebolite, camminate su strade diritte, così che il piede zoppicante non diventi storpio ma guarisca. Cercate di essere in pace con tutti e di vivere come piace a Dio. Altrimenti nessuno di voi potrà vedere il Signore. Fate attenzione che nessuno si allontani dalla grazia di Dio. Nessuno diventi come una pianta velenosa che cresce e fa male a molti. Non ci siano fra di voi persone immorali o persone che non rispettano le cose sacre. Non fate come Esaù che per un piatto di minestra vendette il suo diritto di figlio primogenito. E voi sapete che in seguito Esaù volle ricevere la benedizione di suo padre Isacco, ma fu respinto. Non riuscì più a modificare la sua situazione, anche se lo domandò piangendo. Voi non vi siete avvicinati a una montagna terrena, come fece il popolo d'Israele: là c’era un fuoco ardente, oscurità, tenebre e tempesta; squilli di tromba e suono di parole. Il popolo udiva e chiedeva a Dio di non far più sentire la sua voce. Teniamo lo sguardo fisso in Gesù: è lui che ci ha aperto la strada della fede e ci condurrà sino alla fine. Egli ha accettato di morire in croce e non ha tenuto conto che era una morte vergognosa, perché pensava alla gioia riservata per lui in cambio di quella sofferenza. Ora egli si trova accanto al trono di Dio.
anzi, crescete sempre più nella grazia e nella conoscenza di Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore. A lui sia gloria, ora e sempre, fino all’eternità. *Amen.
Dio dunque ha accolti come suoi noi che abbiamo creduto. Perciò ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù *Cristo. Noi eravamo suoi nemici, eppure Dio ci ha riconciliati a sé mediante la morte del Figlio suo; a maggior ragione ci salverà mediante la vita di Cristo, dopo averci riconciliati. E non basta! Addirittura possiamo vantarci di fronte a Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, perché ora, grazie a lui, Dio ci ha riconciliati con sé. Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. E il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Prima della *legge di Mosè, c’era già il peccato nel mondo. Ma dove non c’è Legge non si dovrebbe neppure tener conto del peccato. Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio. Adamo era la figura di colui che doveva venire. Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un sol uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l’abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo. Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l’ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi. Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede alla bontà di Dio che ci accoglie, e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno Dio ci farà partecipare alla sua gloria.
le acque possono sollevarsi infuriate, la loro forza può scuotere i monti! Il Signore dell'universo è con noi, ci protegge il Dio di Giacobbe!
Chi semina nel pianto mieterà nella gioia! Nell’andare, cammina piangendo e getta le sementi; nel tornare, canta festoso e porta a casa il raccolto.
Alzati Gerusalemme, brilla di luce: perché la gloria del Signore risplende su di te e ti illumina. Dice il Signore: «Gli stranieri ricostruiranno le tue mura e i loro re ti serviranno. Ti ho colpito quando ero adirato, ma ora voglio mostrarti il mio amore. Le tue porte resteranno sempre aperte; non saranno chiuse né di notte, né di giorno per fare entrare, uno dopo l’altro, i re delle nazioni con i loro tesori. Ogni nazione e regno che si rifiuteranno di servirti saranno ridotti in rovina e scompariranno. I cipressi, i platani e gli abeti, bellezza del Libano, verranno portati a te per ornare il mio tempio santo. Renderò splendido il luogo dove io abito. I figli dei tuoi oppressori verranno da te a testa bassa per renderti omaggio, si inchineranno fino ai tuoi piedi. Quelli che ti avevano disprezzata ti chiameranno: “Città del Signore”, “Sion del Santo d'Israele”. Sei stata abbandonata, odiata, nessuno passava più da te. Ma ora ti renderò bella per sempre, sarai l’orgoglio e la gioia delle generazioni future. Le nazioni e i loro re ti nutriranno come una figlia. Allora riconoscerai che io, il Signore, sono il tuo salvatore. Io, il Dio potente d'Israele, sono il tuo liberatore. Ti farò portare oro invece di bronzo, argento invece di ferro, bronzo invece di legno, ferro invece di pietre. Farò regnare sovrane su di te la pace e la giustizia. Non si sentirà più parlare di violenza nella tua terra. Non ci saranno più desolazione e rovina entro i tuoi confini. Chiamerai le tue mura: “Salvezza”, le tue porte: “Lode al Signore”. Ormai non avrai più bisogno della luce del sole durante il giorno, né di quella della luna durante la notte. Infatti io, il Signore, tuo Dio, t’illuminerò per sempre con il mio splendore. Le tenebre coprono la terra, l’oscurità avvolge i popoli. Ma su di te risplende la presenza del Signore che ti riempie di luce.
Benedetto sia Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo! Egli ha avuto tanta misericordia per noi, che ci ha fatti rinascere: risuscitando Gesù Cristo dai morti, egli ci ha dato una vita nuova. Così ora abbiamo una speranza viva,
Noi dunque non ci scoraggiamo. Anche se materialmente camminiamo verso la morte, interiormente, invece, Dio ci dà una vita che si rinnova di giorno in giorno. La nostra attuale sofferenza è poca cosa e ci prepara una vita gloriosa che non ha l’uguale. E noi concentriamo la nostra attenzione non su quel che vediamo ma su ciò che non vediamo: infatti, quel che vediamo dura soltanto per breve tempo, mentre ciò che non vediamo dura per sempre.
La barca era già molto lontana dalla spiaggia, ma aveva il vento contrario ed era sbattuta dalle onde. Sul finire della notte, Gesù andò verso i suoi discepoli camminando sul lago. Quando essi lo videro camminare sull’acqua si spaventarono. Dicevano: — È un fantasma! — e gridavano di paura. Ma subito Gesù parlò: — Coraggio, sono io! Non abbiate paura!
Per il direttore del coro. Poema cantato dei figli di Core. Dirò al Signore: Mia roccia, perché mi hai dimenticato? perché cammino così triste, oppresso dal nemico? Ho le ossa a pezzi, mi coprono di insulti; continuano a dirmi: «Dov’è il tuo Dio?». Perché sei così triste, così abbattuta, anima mia? Spera in Dio! tornerò a lodarlo, lui, mia salvezza e mio Dio. Come la cerva assetata cerca un corso d'acqua, anch’io vado in cerca di te, di te, mio Dio.
Tale speranza è come l’ancora della nostra vita: è sicura e robusta e, attraverso il velo del tempio celeste, penetra fino al *santuario di Dio.
Cristo ci ha liberati per farci vivere effettivamente nella libertà. State dunque saldi in questa libertà e non ritornate a essere schiavi.
Che cosa diremo dunque di fronte a questi fatti? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
È la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in *Cristo Gesù.