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VERSI SUL DIGIUNO

VERSI SUL DIGIUNO

Il digiuno ci aiuta a crescere come figli di Dio, ci avvicina a Lui e rafforza il nostro rapporto con il Padre Celeste. Non digiuniamo solo per un beneficio personale, ma per migliorare la nostra vita in Dio. Il digiuno è una scelta volontaria, un momento in cui decidiamo di ignorare per un po' il bisogno fisico di cibo e di dedicare quel tempo a nutrire e fortificare lo spirito. È un tempo per cercare la presenza di Dio in modo speciale, ecco perché è importante che tu possa digiunare in un luogo tranquillo dove puoi parlare con Lui a tu per tu.

Come ci ricorda Daniele 9:31, "Volsi la mia faccia al Signore Dio, per cercarlo con preghiera e suppliche, con digiuno, sacco e cenere".




Matteo 6:16-18

«E quando fate un *digiuno religioso, non agite come gli ipocriti. Essi mostrano la faccia triste, perché tutti vedano che stanno digiunando. Ma io vi assicuro che questa è l’unica loro ricompensa. «Tu invece, quando fai un digiuno, lavati la faccia e profumati i capelli, perché la gente non si accorga che tu stai digiunando. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti ricompenserà».

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Isaia 58:6-7

«Per digiuno io intendo un’altra cosa: rompere le catene dell'ingiustizia, rimuovere ogni peso che opprime gli uomini, rendere la libertà agli oppressi e spezzare ogni legame che li schiaccia. Digiunare significa dividere il pane con chi ha fame, aprire la casa ai poveri senza tetto, dare un vestito a chi non ne ha, non abbandonare il proprio simile.

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Gioele 2:12-13

«Perciò, — dice il Signore, — tornate sinceramente a me con digiuni, pianti e lamenti. Non basta strapparsi le vesti, bisogna cambiare il cuore!». Tornate al Signore, vostro Dio. Egli è buono e misericordioso, è paziente e mantiene sempre le sue promesse. È pronto a perdonare piuttosto che a punire.

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Matteo 4:2

Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame.

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Daniele 9:3

Cominciai anche a digiunare e, vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo.

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Atti degli Apostoli 13:2-3

Un giorno, mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunavano, lo *Spirito Santo disse loro: «Mettetemi da parte Bàrnaba e Saulo perché li ho destinati a una missione speciale». Per circa quattrocentocinquant’anni le cose andarono così. Poi Dio stabilì alcuni giudici sopra il suo popolo fino ai tempi del profeta Samuele. Quando i nostri padri chiesero un re, Dio diede loro Saul, figlio di Cis, uno della tribù di Beniamino. Egli regnò per quarant’anni. Ma poi Dio lo tolse via dal trono e scelse per il suo popolo il re Davide. Di lui abbiamo questa testimonianza nella Bibbia: Ecco Davide, figlio di Iesse. Egli mi è caro e farà in tutto la mia volontà. «Dio è fedele alle sue promesse: perciò dalla discendenza di Davide egli ha fatto nascere per Israele un salvatore, Gesù. Prima dell'arrivo di Gesù è venuto Giovanni il Battezzatore. Egli predicava al popolo d'Israele di farsi battezzare e di cambiare vita. Verso la fine della sua missione Giovanni affermò: Per chi mi avete preso? No, non sono io quello che voi aspettate. Ecco, egli verrà dopo di me, e io non sono degno neppure di slacciargli i sandali. «Fratelli, discendenti di Abramo, e voi tutti che adorate Dio: a noi Dio ha mandato questo messaggio di salvezza. «Gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi non hanno capito che Gesù era il Salvatore. Eppure, condannando Gesù, senza saperlo, hanno realizzato quelle profezie che si leggono ogni sabato. Non hanno trovato alcun motivo per poterlo condannare, ma hanno chiesto a Pilato di condannarlo a morte. Così, hanno portato a termine tutto quello che i profeti avevano scritto su Gesù. In seguito, qualcuno ha tolto Gesù dalla croce e lo ha messo in un sepolcro. Allora, dopo aver digiunato e pregato, stesero le mani su loro e li fecero partire.

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Esdra 8:21-23

Poi, presso il fiume Aavà, ho proclamato un digiuno. Volevamo sottometterci al nostro Dio, per chiedergli un viaggio felice per noi, i nostri bambini e tutti i nostri beni. Infatti, mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata di cavalieri per difenderci dai nemici durante il viaggio. Anzi, avevo detto al re: «Il nostro Dio protegge quelli che lo servono, mentre colpisce con la sua potenza e la sua collera quelli che si allontanano da lui». Ecco perché abbiamo digiunato e invocato il nostro Dio: ed egli ha ascoltato la nostra preghiera.

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2 Cronache 20:3-4

Giòsafat ebbe paura e decise di rivolgersi al Signore. Ordinò un digiuno in tutto il territorio di Giuda. Il regno di Giòsafat fu tranquillo e Dio gli concesse pace su tutte le frontiere. Giòsafat era diventato re di Giuda all’età di trentacinque anni. Regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azubà ed era figlia di Silchì. Giòsafat seguì la via tracciata da suo padre Asa e fece sempre la volontà del Signore. Tuttavia i santuari sulle colline non furono eliminati e il popolo non fu sempre fedele al Dio dei suoi padri. Gli altri fatti della vita di Giòsafat, dal principio alla fine, sono raccontati nella ‘Storia di Ieu figlio di Anàni’, che fa parte del libro ‘I re d'Israele’. Giòsafat fece anche un accordo con Acazia re d'Israele, un re malvagio. L’accordo riguardava la costruzione di navi d'alto mare. Le navi furono costruite a Esion-Ghèber. Ma il profeta Elièzer figlio di Dodavàn, del villaggio di Maresà, disse a Giòsafat: «Tu hai voluto fare un accordo con Acazia, ma il Signore manderà a vuoto i tuoi progetti». Infatti le navi si sfasciarono e non poterono prendere il mare. Gli abitanti si radunarono da tutte le città per chiedere aiuto al Signore, vennero a Gerusalemme da ogni località di Giuda.

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Neemia 1:4

Quando udii queste notizie, mi misi a piangere. Passai alcuni giorni in grande tristezza: non prendevo cibo e pregavo il Dio del cielo.

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Luca 4:1-2

Gesù, pieno di *Spirito Santo, si allontanò dalla regione del Giordano. Poi, sempre sotto l’azione dello Spirito, andò nel deserto Perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi *angeli di proteggerti. Essi ti sosterranno con le loro mani perché tu non inciampi contro alcuna pietra. Gesù gli rispose per l’ultima volta: — Ma la Bibbia dice anche: Non sfidare il Signore, tuo Dio. Il diavolo allora, avendo esaurito ogni genere di tentazione, si allontanò da Gesù, in attesa di un altro momento propizio. Poi Gesù ritornò in Galilea e la potenza dello Spirito Santo era con lui. In tutta quella regione si parlava di lui. Egli insegnava nelle *sinagoghe degli Ebrei, e tutti lo lodavano. Poi Gesù andò a Nàzaret, il villaggio nel quale era cresciuto. Era *sabato, il giorno del riposo. Come al solito Gesù entrò nella sinagoga e si alzò per fare la lettura della Bibbia. Gli diedero il libro del *profeta Isaia ed egli, aprendolo, trovò questa profezia: Il Signore ha mandato il suo Spirito su di me. Egli mi ha scelto per portare il lieto messaggio ai poveri. Mi ha mandato per proclamare la liberazione ai prigionieri e il dono della vista ai ciechi, per liberare gli oppressi, per annunziare il tempo nel quale il Signore sarà favorevole. e rimase là quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Per tutti quei giorni non mangiò nulla e alla fine ebbe fame.

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Esodo 34:28

Mosè rimase sul monte con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare e senza bere. Il Signore scrisse sulle tavole di pietra le parole dell'alleanza, i dieci comandamenti.

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Atti degli Apostoli 14:23

In ogni comunità Paolo e Bàrnaba scelsero e lasciarono alcuni responsabili. Dopo aver pregato e *digiunato, li raccomandarono alla protezione del Signore nel quale avevano creduto.

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Salmi 35:13-14

Eppure, quando essi erano malati, io andavo vestito a lutto, mi umiliavo con il digiuno, ripetevo dentro di me la mia preghiera. Erano per me come fratelli e compagni: me ne andavo triste e a capo chino come se fossi in lutto per mia madre.

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1 Re 21:27-29

Quando il re Acab udì le parole di Elia, si strappò le vesti, si mise addosso un sacco e cominciò a digiunare. Dormiva avvolto nel sacco e camminava a testa bassa. Allora il Signore disse al profeta Elia: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Per questo non colpirò la sua famiglia durante la sua vita, ma durante quella di suo figlio».

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Matteo 9:14-15

Un giorno si avvicinarono a Gesù i *discepoli di Giovanni il Battezzatore e gli domandarono: — Perché noi e i farisei facciamo *digiuno, i tuoi discepoli invece non lo fanno? Gesù rispose: — Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano tristi mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno.

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Daniele 10:2-3

«In quel tempo io, Daniele, rimasi addolorato per tre settimane. Ed egli aggiunse: “Sai perché sono venuto da te? Sono venuto per annunziarti quel che è scritto nel libro della verità. Ora devo ancora combattere con l’angelo protettore della Persia e, proprio mentre vado a combatterlo, arriva l’angelo protettore della Grecia. E nessuno può aiutarmi a combattere questi avversari se non il vostro angelo protettore, Michele, Non mangiai nessun cibo prelibato né carne, non bevvi vino e non usai profumi sino alla fine delle tre settimane.

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Isaia 58:3-5

Ma poi mi dicono: “Perché digiunare se non ci guardi? Perché umiliarci se non lo noti?”». E io rispondo: «Proprio mentre digiunate vi preoccupate dei vostri affari e maltrattate i vostri lavoratori. Litigate con violenza, urlate e fate anche a pugni. Proprio perché digiunate in questo modo, io non vi ascolto. Per voi digiunare vuol dire piegare la testa come una pianta appassita, vestirsi di sacco e stendersi nella cenere. Pensate che sia questo il digiuno che mi piace? Questo, secondo voi, si chiama digiunare, umiliarsi davanti al Signore?

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Neemia 9:1-2

Il ventiquattro dello stesso mese tutti gli Israeliti si radunarono per un pubblico digiuno. Si isolarono da tutti gli stranieri; indossarono vestiti di tela di sacco e si sparsero polvere sul capo. In questo modo riconobbero i loro peccati e quelli dei loro antenati. Hai compiuto segni e prodigi contro il faraone, contro i suoi servi e tutto il popolo d'Egitto, perché conoscevi la loro prepotenza contro gli Israeliti. Da quel giorno la tua fama dura fino a oggi. Hai aperto il mare davanti agli Israeliti ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto. Hai gettato nel profondo delle acque i loro inseguitori: sono precipitati come un sasso negli abissi. Di giorno eri davanti al tuo popolo come una colonna di nube, di notte come una colonna di fuoco, che illuminava il loro cammino. Sei disceso sul monte Sinai e hai parlato loro dal cielo. A essi hai dato comandamenti giusti, insegnamenti saggi, leggi e regole buone. Hai insegnato a rispettare il sabato, il giorno a te consacrato. Per mezzo di Mosè, tuo servo, hai consegnato loro comandamenti, insegnamenti e leggi. Avevano fame: hai mandato pane dal cielo. Avevano sete: hai fatto zampillare acqua dalla roccia. Li hai guidati al possesso della terra che avevi giurato di donare a tutti loro. Ma i nostri padri diventarono superbi, ostinati e ribelli, non ubbidirono ai tuoi comandamenti. Dimenticarono le grandi cose che tu avevi fatto per loro e rifiutarono di ubbidirti. Divennero ostinati e ribelli e decisero di ritornare schiavi in Egitto. Ma tu non li hai abbandonati: tu sei un Dio che perdona, un Dio buono e clemente, tu sei paziente, sempre ben disposto e fedele. Essi ti trattarono con grande disprezzo: fecero la statua di un vitello, e chiamarono quel vitello il loro Dio; dissero che li aveva liberati dall’Egitto. Ma tu, con infinita bontà, non li hai abbandonati nel deserto, non hai tolto la colonna di nubi che indicava il cammino di giorno, non hai tolto la colonna di fuoco che illuminava il cammino di notte.

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Zaccaria 7:5

di riferire la sua risposta agli abitanti della regione e ai sacerdoti: «Sono settant’anni che digiunate e vi lamentate durante il quinto e il settimo mese, ma non lo fate per onorare me.

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1 Samuele 7:6

Gli Israeliti si radunarono a Mispa. Attinsero acqua e l’offrirono al Signore, quel giorno fecero digiuno e riconobbero di aver peccato contro il Signore. Là, a Mispa, Samuele divenne giudice, guida del popolo d'Israele.

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1 Corinzi 7:5

Non rifiutatevi l’un l’altro, a meno che non vi siate messi d'accordo di agire così per un tempo limitato, per dedicarvi alla preghiera. Ritornate però subito dopo a stare insieme, per evitare che *Satana vi tenti facendo leva sui vostri istinti.

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Matteo 17:21

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Salmi 69:10

È la passione per il tuo tempio che mi consuma, gli insulti di chi t’insulta mi ricadono addosso.

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2 Samuele 12:16

Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra.

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Ester 4:16

«D’accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me; state senza mangiare e senza bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch’io con le mie serve, poi, anche se è proibito, andrò dal re e, se dovrò morire, morirò».

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Gioele 1:14

Proclamate un solenne digiuno, radunate un’assemblea, convocate i capi e tutti gli abitanti del paese nel tempio del Signore vostro Dio. Invocatelo a gran voce.

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Giudici 20:26

Allora tutto il popolo d'Israele andò a Betel e pianse. Si sedettero alla presenza del Signore e non mangiarono niente fino a sera. Offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro.

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Salmi 109:24

Non sto più in piedi per il digiuno, sono dimagrito e smunto.

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1 Re 19:8

Elia si alzò, mangiò e bevve. Poi, rinforzato da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti, fino all’Oreb, il monte di Dio.

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Atti degli Apostoli 10:30-31

Cornelio disse: «Quattro giorni fa, proprio a quest’ora, ero in casa e stavo recitando la preghiera del pomeriggio, quando mi si presentò un uomo in vesti candide. Egli mi disse: Cornelio, Dio ha accolto la tua preghiera e si è ricordato delle tue elemosine.

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Daniele 6:18

Fu presa una pietra e messa sull’apertura della fossa. Il re vi applicò il suo sigillo personale e quello dei suoi alti funzionari perché nessuno potesse cambiare la sorte di Daniele.

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Giona 3:5

Gli abitanti di Ninive credettero al messaggio di Dio e decisero di fare un digiuno. Tutti, poveri e ricchi, si vestirono di sacco per mostrare il loro pentimento.

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Matteo 6:18

perché la gente non si accorga che tu stai digiunando. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti ricompenserà».

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Geremia 14:12

Anche se digiuneranno, non ascolterò le loro grida di aiuto; anche se mi faranno offerte o bruceranno in mio onore carne di animali, non gradirò tutto questo. Anzi, li sterminerò con la guerra, la spada e la peste».

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Zaccaria 8:19

«Io, il Signore dell'universo, vi annunzio che i digiuni che osservate nel quarto, quinto, settimo e decimo mese dell'anno diventeranno per il popolo di Giuda grandi feste, piene di gioia e allegria. Ma voi dovete amare la pace e la verità!

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Salmi 35:13

Eppure, quando essi erano malati, io andavo vestito a lutto, mi umiliavo con il digiuno, ripetevo dentro di me la mia preghiera.

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Gioele 2:15-16

Suonate la tromba sul monte Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate un’assemblea. Radunate il popolo, preparate una riunione sacra. Chiamate gli anziani e i giovani, portate anche i lattanti. Anche i giovani appena sposati devono lasciare il loro letto e venire.

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1 Corinzi 9:27

Mi sottopongo a dura disciplina e cerco di dominarmi per non essere squalificato proprio io che ho predicato agli altri.

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Neemia 1:4-6

Quando udii queste notizie, mi misi a piangere. Passai alcuni giorni in grande tristezza: non prendevo cibo e pregavo il Dio del cielo. Pregai così: «Signore Dio del cielo, grande e terribile, tu mantieni fedelmente la tua alleanza con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti. Rivolgi il tuo sguardo verso di me, tuo servo, ascolta la mia preghiera. Giorno e notte io ti prego per noi Israeliti, tuoi servitori. È vero! noi abbiamo peccato contro di te: anch’io e la mia famiglia siamo peccatori.

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1 Samuele 1:7-8

Così, ogni anno, quando Anna si recava al santuario del Signore il marito faceva così e Peninnà tormentava la rivale. Quel giorno Anna si mise a piangere e non voleva mangiare. Suo marito le disse: «Anna, perché piangi e non vuoi mangiare? Perché sei così triste? Io, per te, non conto più di dieci figli?».

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Atti degli Apostoli 13:2

Un giorno, mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunavano, lo *Spirito Santo disse loro: «Mettetemi da parte Bàrnaba e Saulo perché li ho destinati a una missione speciale».

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Luca 2:37

poi era rimasta vedova. Ora aveva ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il Tempio, e serviva Dio giorno e notte con *digiuni e preghiere.

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Esdra 8:23

Ecco perché abbiamo digiunato e invocato il nostro Dio: ed egli ha ascoltato la nostra preghiera.

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1 Re 21:9

Le lettere dicevano: «Proclamate un giorno di digiuno, radunate la gente e fate sedere Nabot davanti a tutti.

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Daniele 9:20-23

Stavo ancora pregando: confessavo i miei peccati e quelli del mio popolo Israele, rivolgevo al Signore, mio Dio, le mie suppliche per la sua santa montagna. In quello stesso momento l’angelo Gabriele che mi era apparso nella mia precedente visione, si accostò a me, volando rapidamente, nell’ora in cui si offre il sacrificio della sera. Mi disse: «Daniele, sono venuto per aiutarti a comprendere. Dal momento in cui hai cominciato a supplicare Dio, egli ha pronunziato un messaggio che io sono venuto a comunicarti, perché egli ti ama. Sforzati dunque di comprendere questo messaggio e di cogliere il significato della tua visione.

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2 Samuele 1:12

Fino al tramonto essi celebrarono il lutto: digiunarono e piansero per Saul e per suo figlio Giònata, per il popolo del Signore e per gli Israeliti morti in battaglia.

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Giudici 20:26-28

Allora tutto il popolo d'Israele andò a Betel e pianse. Si sedettero alla presenza del Signore e non mangiarono niente fino a sera. Offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro. In quei giorni, l’arca dell'alleanza con Dio era a Betel. Incaricato del servizio liturgico davanti ad essa era Finees, figlio di Eleàzaro e nipote di Aronne. Il popolo d'Israele invocò il Signore e gli domandò: — Dobbiamo ancora attaccare i nostri fratelli della tribù di Beniamino oppure dobbiamo fermarci? E il Signore rispose: — Sì, attaccateli! Domani vi darò la vittoria su di loro.

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Gioele 1:14-15

Proclamate un solenne digiuno, radunate un’assemblea, convocate i capi e tutti gli abitanti del paese nel tempio del Signore vostro Dio. Invocatelo a gran voce. Il giorno del Signore si avvicina! Dio onnipotente porterà la distruzione. Che giorno terribile!

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Luca 5:35

Verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, allora faranno digiuno.

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Isaia 58:1-9

Dice il Signore: «Grida a squarciagola, senza timore. Fa sentire la tua voce forte come una tromba. Denunzia contro Israele la sua ribellione, al mio popolo i suoi peccati. allora la luce scaccerà l’oscurità in cui vivi. Se dividi il tuo cibo con chi ha fame e sazi il povero, la luce del pieno giorno ti illuminerà. Il Signore ti guiderà sempre: ti sazierà anche in mezzo al deserto e ti restituirà le forze. Sarai rigoglioso come un giardino ben irrigato, come una sorgente che non si prosciuga. Allora rialzerai le vecchie rovine, le ricostruirai sulle fondamenta abbandonate da tanto tempo. Sarai conosciuto come “Il popolo che ripara le spaccature delle mura e ricostruisce la città per riabitarla”». Il Signore aggiunge: «Se rinunzi a lavorare di sabato, il mio santo giorno; se lo consideri come un giorno di gioia da rispettare perché è consacrato a me; se l’onori rinunziando a metterti in cammino e a fare contratti, allora troverai la tua gioia in me, il Signore. Ti porterò in trionfo ovunque, anche sui monti. Ti godrai la terra che io ho dato in possesso a Giacobbe, il tuo antenato. Io, il Signore, lo prometto». «Mi cercano ogni giorno, desiderano conoscere le mie decisioni. Anzi reclamano da me leggi giuste e vogliono che sia vicino a loro. Sembrano una nazione che agisce con giustizia e osserva le leggi del proprio Dio. Ma poi mi dicono: “Perché digiunare se non ci guardi? Perché umiliarci se non lo noti?”». E io rispondo: «Proprio mentre digiunate vi preoccupate dei vostri affari e maltrattate i vostri lavoratori. Litigate con violenza, urlate e fate anche a pugni. Proprio perché digiunate in questo modo, io non vi ascolto. Per voi digiunare vuol dire piegare la testa come una pianta appassita, vestirsi di sacco e stendersi nella cenere. Pensate che sia questo il digiuno che mi piace? Questo, secondo voi, si chiama digiunare, umiliarsi davanti al Signore? «Per digiuno io intendo un’altra cosa: rompere le catene dell'ingiustizia, rimuovere ogni peso che opprime gli uomini, rendere la libertà agli oppressi e spezzare ogni legame che li schiaccia. Digiunare significa dividere il pane con chi ha fame, aprire la casa ai poveri senza tetto, dare un vestito a chi non ne ha, non abbandonare il proprio simile. «Allora sarà per te, popolo mio, l’alba di un nuovo giorno, i tuoi mali guariranno presto. Ti comporterai davvero in modo giusto e il Signore ti proteggerà con la sua presenza. Quando lo chiamerai egli ti risponderà; chiederai aiuto e lui dirà: “Eccomi”. «Se tu smetti di opprimere gli altri, di disprezzarli, di parlarne male,

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Matteo 4:1-4

Poi lo Spirito di Dio fece andare Gesù nel deserto, per essere tentato dal *diavolo. Ma Gesù disse a lui: — Vattene via, *Satana! Perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera. Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù. Quando Gesù seppe che Giovanni il Battezzatore era stato arrestato e messo in prigione, si recò in Galilea. Non rimase a Nàzaret, ma andò ad abitare nella città di Cafàrnao, sulla riva del lago di Galilea, nei territori di Zàbulon e di Nèftali. Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del *profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, strada che va dal mare al Giordano, Galilea abitata da gente pagana: il popolo che vive nelle tenebre vedrà una grande luce. Per chi abita il buio paese della morte è venuta una luce. Da quel momento Gesù cominciò a predicare il suo messaggio. Egli diceva: «Cambiate vita, perché il *regno di Dio è vicino!». Un giorno, mentre camminava lungo la riva del lago di Galilea, Gesù vide due pescatori che stavano gettando le reti nel lago: erano Simone (che poi sarà chiamato Pietro) e suo fratello Andrea. Disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame. E quelli, subito, abbandonarono le reti e lo seguirono. Poco più avanti, Gesù vide altri due fratelli: erano Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo. Essi stavano nella barca con il padre e riparavano le reti. Quando li vide, Gesù li chiamò. Essi lasciarono subito la barca e il padre, e seguirono Gesù. Gesù percorreva tutta la regione della Galilea: insegnava nelle *sinagoghe, annunziava il *regno di Dio e guariva tutte le malattie e le infermità della gente. Si parlava di lui anche in tutto il territorio della Siria. Gli portavano allora malati di ogni genere, anche indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. Grandi folle lo seguivano: venivano dalla Galilea, dalla regione delle *Dieci Città, da Gerusalemme, dalla Giudea e dai territori al di là del fiume Giordano. Allora il diavolo tentatore si avvicinò a lui e gli disse: — Se tu sei il *Figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pane! Ma Gesù rispose: — Nella *Bibbia è scritto: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che viene da Dio.

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2 Cronache 7:14

Allora, se il mio popolo, a me consacrato, si umilierà, mi pregherà e abbandonerà la sua condotta cattiva per cercare la mia volontà, io, dal cielo, ascolterò, perdonerò il suo peccato e ridarò vita al paese.

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Atti degli Apostoli 27:33-34

Nell’attesa che spuntasse il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo. Diceva: «Da due settimane vivete sotto questo incubo senza mangiare. Per questo vi prego di mangiare: dovete farlo, se volete mettervi in salvo. Nessuno di voi perderà neppure un capello».

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Daniele 6:18-20

Fu presa una pietra e messa sull’apertura della fossa. Il re vi applicò il suo sigillo personale e quello dei suoi alti funzionari perché nessuno potesse cambiare la sorte di Daniele. Il re rientrò poi nel suo palazzo per trascorrere la notte. Respinse ogni cibo, rifiutò qualunque diversivo e non riuscì neppure a dormire. Dario decise di nominare centoventi satrapi in tutto il regno in modo che in ogni regione vi fossero dei delegati della sua autorità. Il mattino dopo, appena si fece giorno, il re si alzò e andò in fretta alla fossa dei leoni.

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Matteo 9:15

Gesù rispose: — Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano tristi mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno.

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Geremia 36:9

Si era già nel quinto anno del regno di Ioiakìm figlio di Giosia e re di Giuda. Nel nono mese di quell’anno tutto il popolo fu invitato a digiunare davanti al Signore. Le popolazioni delle città di Giuda vennero a Gerusalemme per fare il digiuno insieme con gli abitanti di quella città.

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Gioele 2:15

Suonate la tromba sul monte Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate un’assemblea.

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Giona 3:6-9

Quando il re di Ninive lo seppe, si alzò dal trono e si tolse il manto; anche lui si vestì di sacco e si sedette nella cenere. Poi pubblicò un decreto per la popolazione di Ninive: «Ordine del re e dei suoi comandanti: A tutti, uomini e bestie, bovini e ovini, è proibito mangiare, pascolare e bere. Per tutti, uomini e bestie, è obbligatorio coprirsi di sacco e gridare con forza a Dio. Ognuno rinunzi al proprio comportamento malvagio e alla violenza che compie con le sue mani. Così, forse, Dio tornerà sulla sua decisione, non sarà più adirato e noi non moriremo».

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Esdra 10:6

Quindi Esdra lasciò il tempio e si recò a casa di Giovanni, figlio di Eliasìb. Qui passò la notte. Non toccò cibo né bevanda, perché era triste a causa dell'infedeltà dei rimpatriati dall’esilio.

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1 Samuele 31:13

Poi seppellirono le ossa sotto un grande albero, il tamarisco di Iabes, e fecero lutto con un digiuno di sette giorni.

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Neemia 9:1-3

Il ventiquattro dello stesso mese tutti gli Israeliti si radunarono per un pubblico digiuno. Si isolarono da tutti gli stranieri; indossarono vestiti di tela di sacco e si sparsero polvere sul capo. In questo modo riconobbero i loro peccati e quelli dei loro antenati. Hai compiuto segni e prodigi contro il faraone, contro i suoi servi e tutto il popolo d'Egitto, perché conoscevi la loro prepotenza contro gli Israeliti. Da quel giorno la tua fama dura fino a oggi. Hai aperto il mare davanti agli Israeliti ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto. Hai gettato nel profondo delle acque i loro inseguitori: sono precipitati come un sasso negli abissi. Di giorno eri davanti al tuo popolo come una colonna di nube, di notte come una colonna di fuoco, che illuminava il loro cammino. Sei disceso sul monte Sinai e hai parlato loro dal cielo. A essi hai dato comandamenti giusti, insegnamenti saggi, leggi e regole buone. Hai insegnato a rispettare il sabato, il giorno a te consacrato. Per mezzo di Mosè, tuo servo, hai consegnato loro comandamenti, insegnamenti e leggi. Avevano fame: hai mandato pane dal cielo. Avevano sete: hai fatto zampillare acqua dalla roccia. Li hai guidati al possesso della terra che avevi giurato di donare a tutti loro. Ma i nostri padri diventarono superbi, ostinati e ribelli, non ubbidirono ai tuoi comandamenti. Dimenticarono le grandi cose che tu avevi fatto per loro e rifiutarono di ubbidirti. Divennero ostinati e ribelli e decisero di ritornare schiavi in Egitto. Ma tu non li hai abbandonati: tu sei un Dio che perdona, un Dio buono e clemente, tu sei paziente, sempre ben disposto e fedele. Essi ti trattarono con grande disprezzo: fecero la statua di un vitello, e chiamarono quel vitello il loro Dio; dissero che li aveva liberati dall’Egitto. Ma tu, con infinita bontà, non li hai abbandonati nel deserto, non hai tolto la colonna di nubi che indicava il cammino di giorno, non hai tolto la colonna di fuoco che illuminava il cammino di notte. Invece hai dato loro il tuo spirito e li hai resi capaci di capire, hai continuato a sfamarli con la manna, a dissetarli con l’acqua. Per quarant’anni nel deserto tu con premura li hai forniti di tutto: i loro vestiti non si sono consumati, nel viaggio i piedi non si sono gonfiati. Hai fatto loro conquistare popoli e regni, hai dato loro come territori di frontiera la terra di Sicon, re di Chesbon e la terra di Og, re di Basan. Hai reso i loro discendenti numerosi come le stelle del cielo. Li hai condotti a possedere la terra promessa ai loro antenati. Essi giunsero alla terra di Canaan e ne presero possesso. Tu hai umiliato e messo nelle loro mani i Cananei che abitavano là. Gli Israeliti son diventati padroni di regni e di popoli. Son diventati padroni di città fortificate e di fertili terre, di case piene di ricchezze, di pozzi già scavati, di vigne, uliveti e grandi frutteti. Hanno avuto da mangiare e da bere, hanno goduto tutti i beni che hai loro donato. Poi sono diventati ribelli, ti hanno disubbidito, hanno voltato le spalle ai tuoi insegnamenti. Hanno ucciso i profeti che volevano ricondurli a te. Ti hanno trattato con grande disprezzo. Tu allora li hai abbandonati in mano a nemici e oppressori. Quando furono oppressi, gridarono a te. Tu li hai ascoltati dal cielo e, nel tuo amore infinito, hai mandato liberatori per strapparli dalle mani dei loro nemici. Appena tornava la pace, di nuovo andavano contro la tua volontà. Tu li abbandonavi ancora nelle mani dei nemici e oppressori; essi nella loro miseria ricominciavano a chiamarti. Tu li udivi dal cielo e, ancora una volta, li liberavi perché la tua bontà è senza fine. In mille maniere li hai richiamati a essere fedeli ai tuoi insegnamenti: sono sempre stati ribelli, hanno disubbidito alla tua legge. Non hanno osservato i tuoi comandamenti, fonte di vita per chi li osserva. Sono stati disubbidienti, ostinati e ribelli. Quando si furono radunati, per circa tre ore ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore loro Dio. Per altre tre ore, chiesero perdono dei loro peccati e onorarono il Signore loro Dio.

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2 Corinzi 11:27

Ho sopportato duri lavori ed estenuanti fatiche; ho trascorso molte notti senza potere dormire; ho patito la fame e la sete; parecchie volte sono stato costretto a digiunare; sono rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi.

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Atti degli Apostoli 9:9

Là passò tre giorni senza vedere. Durante quel tempo non mangiò né bevve.

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Deuteronomio 9:9

Io ero salito sul monte a prendere le tavole di pietra dove erano scritti i comandamenti dell’alleanza, che il Signore aveva fatto con voi. Rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare né bere.

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Giudici 20:26-27

Allora tutto il popolo d'Israele andò a Betel e pianse. Si sedettero alla presenza del Signore e non mangiarono niente fino a sera. Offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro. In quei giorni, l’arca dell'alleanza con Dio era a Betel. Incaricato del servizio liturgico davanti ad essa era Finees, figlio di Eleàzaro e nipote di Aronne. Il popolo d'Israele invocò il Signore e gli domandò: — Dobbiamo ancora attaccare i nostri fratelli della tribù di Beniamino oppure dobbiamo fermarci? E il Signore rispose: — Sì, attaccateli! Domani vi darò la vittoria su di loro.

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1 Samuele 14:24

Gli Israeliti, in quel giorno, erano sfiniti, perché Saul li aveva minacciati con queste parole: «Sia maledetto chi mangerà qualcosa prima di sera, prima che io abbia terminata la vendetta sui miei nemici». Per questo nessuno aveva preso cibo.

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Matteo 6:16

«E quando fate un *digiuno religioso, non agite come gli ipocriti. Essi mostrano la faccia triste, perché tutti vedano che stanno digiunando. Ma io vi assicuro che questa è l’unica loro ricompensa.

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Luca 18:12

Io digiuno due volte alla settimana e offro al Tempio la decima parte di quello che guadagno”.

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Daniele 10:3

Non mangiai nessun cibo prelibato né carne, non bevvi vino e non usai profumi sino alla fine delle tre settimane.

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Salmi 109:21-24

Ma tu, Signore, nostro Dio, sii fedele al tuo nome; liberami, perché sei buono e mi ami. Io sono povero e misero, ho una ferita nel cuore. Mi dissolvo come ombra della sera, mi scacciano via come una cavalletta. Non sto più in piedi per il digiuno, sono dimagrito e smunto.

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Esdra 8:21

Poi, presso il fiume Aavà, ho proclamato un digiuno. Volevamo sottometterci al nostro Dio, per chiedergli un viaggio felice per noi, i nostri bambini e tutti i nostri beni.

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Giona 3:8

Per tutti, uomini e bestie, è obbligatorio coprirsi di sacco e gridare con forza a Dio. Ognuno rinunzi al proprio comportamento malvagio e alla violenza che compie con le sue mani.

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Esodo 24:18

e Mosè entrò nella nube e salì sulla cima. Egli rimase là quaranta giorni e quaranta notti.

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1 Re 21:12

Proclamarono un giorno di digiuno e, quando la gente si fu riunita, fecero sedere Nabot davanti a tutti.

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Matteo 9:14-17

Un giorno si avvicinarono a Gesù i *discepoli di Giovanni il Battezzatore e gli domandarono: — Perché noi e i farisei facciamo *digiuno, i tuoi discepoli invece non lo fanno? Gesù rispose: — Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano tristi mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno. Nessuno mette una pezza di stoffa nuova sopra un vestito vecchio: perché il tessuto nuovo strappa il vecchio, e il danno diventa peggiore. E ancora: il vino nuovo non si mette in otri vecchi: altrimenti gli otri scoppiano, il vino si rovescia e gli otri sono rovinati. Invece, il vino nuovo si mette in otri nuovi, così si conservano sia l’uno che gli altri.

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Ester 4:3

In tutte le province fu conosciuta la legge promulgata dal re e gli Ebrei cominciarono un periodo di lutto. Digiunavano, piangevano, si lamentavano; la maggior parte di loro usarono come letto un sacco coperto di cenere.

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2 Cronache 20:3

Giòsafat ebbe paura e decise di rivolgersi al Signore. Ordinò un digiuno in tutto il territorio di Giuda.

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Daniele 1:12

«Ti prego, mettici alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare soltanto legumi e da bere soltanto acqua.

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1 Samuele 7:6-8

Gli Israeliti si radunarono a Mispa. Attinsero acqua e l’offrirono al Signore, quel giorno fecero digiuno e riconobbero di aver peccato contro il Signore. Là, a Mispa, Samuele divenne giudice, guida del popolo d'Israele. Quando i capi dei Filistei vennero a sapere che gli Israeliti si erano radunati a Mispa decisero di attaccarli. A questa notizia gli Israeliti ebbero paura e dissero a Samuele: «Continua senza sosta a supplicare il Signore, nostro Dio, perché ci liberi dalle mani dei Filistei».

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Gioele 2:18

Il Signore si prende cura della sua terra, ha compassione del suo popolo

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Esdra 9:5

Giunta la sera, all’ora del sacrificio, ho interrotto il mio pianto e il mio silenzio; mi sono rialzato con la veste e il mantello a brandelli, mi sono messo in ginocchio e ho steso le mani verso il Signore mio Dio. Ho pregato così:

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Atti degli Apostoli 10:30

Cornelio disse: «Quattro giorni fa, proprio a quest’ora, ero in casa e stavo recitando la preghiera del pomeriggio, quando mi si presentò un uomo in vesti candide.

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1 Re 13:8-9

Ma il profeta rispose al re: — Non verrò a casa tua, non mangerò un solo boccone e non berrò una goccia d'acqua in questo posto, neppure se tu mi darai la metà dei tuoi averi. Il Signore mi ha ordinato di non mangiare né bere niente e di non ritornare per la stessa strada.

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Daniele 10:12-13

Egli aggiunse: “Non temere, Daniele! Dal primo giorno in cui hai manifestato un’umile sottomissione a Dio e hai cercato di capire quel che accadeva, la tua preghiera è stata esaudita e io sono venuto a portarti la risposta. Ma l’angelo protettore del regno persiano mi ha fatto opposizione per ventun giorni, finché Michele, uno degli angeli più importanti, non è venuto in mio aiuto. Perciò sono stato trattenuto là presso i re di Persia.

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Salmi 42:1-2

Per il direttore del coro. Poema cantato dei figli di Core. Dirò al Signore: Mia roccia, perché mi hai dimenticato? perché cammino così triste, oppresso dal nemico? Ho le ossa a pezzi, mi coprono di insulti; continuano a dirmi: «Dov’è il tuo Dio?». Perché sei così triste, così abbattuta, anima mia? Spera in Dio! tornerò a lodarlo, lui, mia salvezza e mio Dio. Come la cerva assetata cerca un corso d'acqua, anch’io vado in cerca di te, di te, mio Dio.

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Esdra 8:15-23

Ho radunato tutti questi uomini presso il fiume che scorre verso la località di Aavà, e siamo rimasti accampati là per tre giorni. Ho passato in rassegna il popolo e i sacerdoti, ma non ho trovato nessun levita. Allora ho convocato alcuni capi: Elièzer, Arièl, Semaià, Elnatàn, Iarib, Elnatàn, Natan, Zaccaria, Mesullàm e due sapienti nella legge, Ioiarìb e Elnatàn. Li ho mandati da Iddo, capo del villaggio di Casifià, con un messaggio per lui e per i suoi fratelli che facevano parte degli addetti al tempio. Gli chiedevo di mandarmi alcuni uomini per il servizio del tempio del nostro Dio. Anche questa volta Dio ci ha aiutati: infatti essi ci hanno mandato un Israelita di buon senso, il levita Serebia, discendente di Maclì. Egli è venuto da noi con diciotto tra figli e fratelli. Sono venuti anche Casabia e Isaia, discendenti di Merarì, con venti tra figli e fratelli. Ghersom dei discendenti di Finees; Daniele dei discendenti di Itamàr; Cattus, figlio di Secania, dei discendenti di Davide; Zaccaria dei discendenti di Paros: con lui sono stati registrati centocinquanta uomini; Elioenài, figlio di Zerachia, dei discendenti di Pacat-Moab, con duecento uomini; Secania, figlio di Iacazièl, dei discendenti di Zattu, con trecento uomini; Ebed, figlio di Giònata, dei discendenti di Adin, con cinquanta uomini; Isaia, figlio di Atalia, dei discendenti di Elam, con settanta uomini; Zebadia, figlio di Michele, dei discendenti di Sefatia, con ottanta uomini; Abdia, figlio di Iechièl, dei discendenti di Ioab, con duecentodiciotto uomini; Selomìt, figlio di Iosifia, dei discendenti di Banì, con centosessanta uomini; Zaccaria, figlio di Bebài, dei discendenti di Bebài, con ventotto uomini; Giovanni, figlio di Akkatàn, dei discendenti di Azgad, con centodieci uomini; Elifèlet, Ieiel e Semaià, gli ultimi dei discendenti di Adonikàm, con sessanta uomini; Utài e Zabbud, dei discendenti di Bigvài, con settanta uomini. Infine ci hanno mandato duecentoventi addetti al tempio, assegnati al servizio dei leviti fin dal tempo del re Davide. Tutti sono stati registrati con i loro nomi. Poi, presso il fiume Aavà, ho proclamato un digiuno. Volevamo sottometterci al nostro Dio, per chiedergli un viaggio felice per noi, i nostri bambini e tutti i nostri beni. Infatti, mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata di cavalieri per difenderci dai nemici durante il viaggio. Anzi, avevo detto al re: «Il nostro Dio protegge quelli che lo servono, mentre colpisce con la sua potenza e la sua collera quelli che si allontanano da lui». Ecco perché abbiamo digiunato e invocato il nostro Dio: ed egli ha ascoltato la nostra preghiera.

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Matteo 4:1-11

Poi lo Spirito di Dio fece andare Gesù nel deserto, per essere tentato dal *diavolo. Ma Gesù disse a lui: — Vattene via, *Satana! Perché nella Bibbia è scritto: Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera. Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù.

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Luca 5:33-35

I farisei e i maestri della Legge insistettero ancora con Gesù: — I discepoli di Giovanni il Battezzatore fanno spesso digiuno e ripetono preghiere; così fanno anche i nostri discepoli. I tuoi discepoli invece mangiano e bevono! Gesù rispose: — Vi pare possibile che gli invitati a un banchetto di nozze se ne stiano senza mangiare mentre lo sposo è con loro? Verrà il tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, allora faranno digiuno.

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Giudici 20:27-28

In quei giorni, l’arca dell'alleanza con Dio era a Betel. Incaricato del servizio liturgico davanti ad essa era Finees, figlio di Eleàzaro e nipote di Aronne. Il popolo d'Israele invocò il Signore e gli domandò: — Dobbiamo ancora attaccare i nostri fratelli della tribù di Beniamino oppure dobbiamo fermarci? E il Signore rispose: — Sì, attaccateli! Domani vi darò la vittoria su di loro.

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Daniele 9:1-3

Dario, figlio di Serse, appartenente alla dinastia dei Medi, governava il regno dei Caldei. Nel primo anno del suo regno, io, Daniele, studiavo i libri sacri e cercavo di capire il significato di quel che il Signore aveva comunicato al profeta Geremia, cioè i settant’anni durante i quali Gerusalemme doveva rimanere distrutta. Noi non ti abbiamo ascoltato quando ci chiedevi di ubbidire alle leggi che tu ci hai comunicato per mezzo dei tuoi servi, i profeti. Tutto il popolo d'Israele ha violato la tua legge e si è allontanato per non ascoltare le tue parole. Allora la maledizione scritta nella legge di Mosè, tuo servo, si è riversata sopra di noi, perché ti abbiamo disubbidito. Tu hai realizzato contro di noi e contro i capi che ci governavano quel che avevi annunziato: hai mandato su di noi a Gerusalemme disgrazie tali che non si sono viste in nessun’altra parte. Quelle disgrazie ci sono arrivate proprio com’è scritto nella legge di Mosè; e noi, Signore nostro Dio, non ti abbiamo supplicato, non ci siamo allontanati dai nostri peccati e non abbiamo seguito la tua verità. Perciò hai voluto mandare su di noi queste disgrazie. Perché tu, Signore, nostro Dio, sei giusto in tutto quel che fai, ma noi non abbiamo ascoltato le tue parole. «Signore, nostro Dio, tu hai mostrato la tua potenza facendo uscire il tuo popolo dall’Egitto e ti sei fatto una fama che dura fino a oggi; noi invece non ti abbiamo ubbidito e siamo colpevoli. Rinnova, Signore, i tuoi benefici. Allontana la tua ira da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo. A causa delle nostre colpe e dei peccati dei nostri padri, le nazioni che ci circondano coprono di insulti Gerusalemme e il tuo popolo. Ascolta, Signore, nostro Dio, la mia preghiera e la mia supplica. Per amor tuo, guarda con bontà il tuo santuario devastato. Mio Dio, ascoltami, e guarda attentamente: vedi la rovina della nostra città, di questa città a te consacrata. Ti presentiamo le nostre suppliche ma non contiamo sui nostri meriti bensì sul tuo amore infinito. Signore, ascoltaci! Signore, perdonaci! Signore, guardaci! Per amor tuo, Dio mio, intervieni presto in favore di questa città e di questo popolo a te consacrato». Stavo ancora pregando: confessavo i miei peccati e quelli del mio popolo Israele, rivolgevo al Signore, mio Dio, le mie suppliche per la sua santa montagna. In quello stesso momento l’angelo Gabriele che mi era apparso nella mia precedente visione, si accostò a me, volando rapidamente, nell’ora in cui si offre il sacrificio della sera. Mi disse: «Daniele, sono venuto per aiutarti a comprendere. Dal momento in cui hai cominciato a supplicare Dio, egli ha pronunziato un messaggio che io sono venuto a comunicarti, perché egli ti ama. Sforzati dunque di comprendere questo messaggio e di cogliere il significato della tua visione. «Per il tuo popolo e per la città santa è stato fissato un tempo di settanta settimane. Questo tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato. Ecco quel che tu devi sapere e comprendere: dal momento in cui è stato pronunziato il messaggio che riguarda il ritorno dall’esilio e la ricostruzione di Gerusalemme fino all’apparizione di un condottiero consacrato devono passare sette settimane. Per sessantadue settimane saranno nuovamente riedificate piazze e fortificazioni, e ciò avverrà in tempi difficili. Al termine di queste sessantadue settimane, un uomo consacrato sarà eliminato senza che alcuno lo difenda. Poi verrà un condottiero con il suo esercito per distruggere la città e il santuario. La fine arriverà come un torrente in piena. Sino alla fine ci sarà una guerra di devastazione, com’è stato deciso da Dio. «Durante il periodo di una settimana, questo condottiero consoliderà un patto per un gran numero di persone. E nello spazio di metà settimana, farà cessare anche i sacrifici e le offerte, porrà sull’altare un idolo orribile, finché la fine decretata non si abbatterà su questo devastatore». Cominciai anche a digiunare e, vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo.

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2 Samuele 12:15-23

Dopo che Natan se ne fu andato, il Signore colpì con una grave malattia il bambino che la moglie di Uria aveva generato a Davide. Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra. I suoi servi più autorevoli lo pregavano di alzarsi da terra, ma egli rifiutava e non voleva neppure prendere un po’ di cibo con loro. Dopo una settimana il bambino morì. I servi non sapevano come dargli la notizia. Dicevano tra loro: «Non ascoltava i nostri consigli quando il bambino era in vita, se ora gli diciamo che è morto, potrebbe fare un gesto disperato». Davide si accorse che si consultavano tra loro e capì che il bambino era morto. — È morto? — domandò. — Sì, — gli risposero. Il ricco aveva pecore e buoi in quantità. Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si profumò e si cambiò gli abiti. Andò nel santuario del Signore a pregare, poi tornò a casa, ordinò il pranzo e mangiò. I servi gli domandarono: — Come mai, quando il bambino era vivo digiunavi e piangevi e ora che è morto ti sei risollevato e mangi? Non riusciamo a comprendere questo tuo modo di agire. — Finché il bambino era in vita, — rispose Davide, — digiunavo e piangevo pensando: «Chi sa! forse il Signore avrà pietà e lo farà guarire». Ora che è morto non ha più senso il mio digiuno: non potrò certo farlo tornare in vita. Io andrò un giorno da lui, ma lui non tornerà da me.

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Gioele 1:13-14

Piangete, o sacerdoti, vestitevi a lutto, voi che servite Dio all’altare, passate la notte nel tempio e gridate perché non c’è grano né vino da offrire al vostro Dio! Proclamate un solenne digiuno, radunate un’assemblea, convocate i capi e tutti gli abitanti del paese nel tempio del Signore vostro Dio. Invocatelo a gran voce.

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Salmi 69:10-11

È la passione per il tuo tempio che mi consuma, gli insulti di chi t’insulta mi ricadono addosso. Mi sono logorato nei digiuni e non ho avuto che insulti;

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Isaia 58:10-11

allora la luce scaccerà l’oscurità in cui vivi. Se dividi il tuo cibo con chi ha fame e sazi il povero, la luce del pieno giorno ti illuminerà. Il Signore ti guiderà sempre: ti sazierà anche in mezzo al deserto e ti restituirà le forze. Sarai rigoglioso come un giardino ben irrigato, come una sorgente che non si prosciuga.

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Matteo 6:6

«Tu invece, quando preghi, entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, prega Dio, presente anche in quel luogo nascosto. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa».

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Esdra 8:15

Ho radunato tutti questi uomini presso il fiume che scorre verso la località di Aavà, e siamo rimasti accampati là per tre giorni. Ho passato in rassegna il popolo e i sacerdoti, ma non ho trovato nessun levita.

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1 Samuele 30:7-8

Chiamò il sacerdote Ebiatàr, figlio di Achimèlec, e gli disse: — Per favore, porta qui l’efod. Ebiatàr ubbidì e Davide interrogò il Signore: — Se inseguo quella banda di razziatori, riuscirò a prenderli? — Sì, — rispose il Signore, — riuscirai a raggiungerli e a liberare i prigionieri.

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Salmi 63:1-5

Salmo di Davide. Si riferisce a quando egli si trovava nel deserto di Giuda. Sprofonderà sotto terra chi mi vuol togliere la vita: finirà ammazzato con la spada e mangiato dagli sciacalli. Il re troverà in Dio la sua gioia. Può essere fiero chi giura nel suo nome perché ai bugiardi sarà tappata la bocca. Tu sei il mio Dio e io ti cerco. Sono assetato di te, ti desidero con tutto me stesso, come se fossi terra arida, secca, senz’acqua. Così ti ho cercato nel tuo santuario per contemplare la tua forza e la tua gloria. Il tuo amore è più prezioso della vita. Le mie labbra ti loderanno; ti benedirò per tutti i miei giorni, a braccia alzate invocherò il tuo nome.

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Giona 4:2

pregò il Signore: — Ah, Signore! Già prima di lasciare la mia terra, lo dicevo che sarebbe andata a finire così. Ecco perché ho cercato di fuggire verso Tarsis! Lo sapevo che sei un Dio misericordioso e buono, molto paziente e benevolo, pronto a tornare sulle tue decisioni e a non punire.

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Salmi 84:2

Quanto mi è cara la tua casa, Dio dell'universo!

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Salmi 107:8-9

Rendano grazie al Signore: egli è buono; compie per l’uomo opere stupende. Ha dato da bere agli assetati, ha colmato di beni gli affamati.

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Luca 2:36-37

In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle e appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana: si era sposata giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito, poi era rimasta vedova. Ora aveva ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il Tempio, e serviva Dio giorno e notte con *digiuni e preghiere.

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Neemia 8:10

Esdra aggiunse: «Dovete far festa, preparate un pranzo con buone carni e buon vino e mandate una porzione a chi non ne ha. Oggi è un giorno consacrato al Signore. Non dovete essere tristi, perché la gioia che viene dal Signore vi darà forza».

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Gioele 2:18-19

Il Signore si prende cura della sua terra, ha compassione del suo popolo e gli risponde: «Vi manderò il grano, il vino e l’olio e ne avrete a sazietà. Le altre nazioni non vi disprezzeranno più.

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Ester 9:20-22

Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti, e mandò lettere a tutti gli Ebrei dell'impero, vicini e lontani. Ordinava che ogni anno il quattordici e il quindici del mese di Adar fossero giorni di festa. Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano messo fine agli attacchi dei loro nemici. In quel mese il loro dolore si era mutato in gioia, i giorni di lutto erano diventati giorni di letizia. Tutti perciò dovevano far festa, organizzare banchetti, scambiarsi regali e fare doni ai poveri.

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Atti degli Apostoli 13:1-3

Nella comunità di Antiòchia vi erano alcuni che predicavano e insegnavano. Erano: Bàrnaba e Simeone, soprannominato il Niger, Lucio di Cirène e Manaèn, compagno d'infanzia di Erode, e Saulo. «Tu sei pieno di menzogna e di malizia. Tu sei figlio del *diavolo e nemico di tutto ciò che è bene. Quando la finirai di sconvolgere i giusti progetti del Signore? Ma ora il Signore ti colpisce: sarai cieco e per un certo tempo non potrai più vedere la luce». Subito il mago si trovò nelle tenebre più oscure: si muoveva a tentoni e cercava qualcuno che lo guidasse per mano. Dinanzi a questo fatto, il governatore credette, profondamente scosso dall’insegnamento del Signore. Paolo e i suoi compagni lasciarono la città di Pafo e giunsero a Perge, città della Panfilia. Qui Giovanni si separò da loro per ritornare a Gerusalemme. Essi invece partirono da Perge e arrivarono ad Antiòchia, capitale della Pisidia. Quando fu *sabato, Paolo e Bàrnaba entrarono nella *sinagoga e si sedettero. Dopo la lettura della *legge di Mosè e degli scritti dei *profeti, i capi-sinagoga li invitarono a parlare: «Fratelli, se volete esortare l’assemblea con qualche vostra parola, fatelo liberamente!». Allora Paolo si alzò, fece un cenno con la mano e disse: «Israeliti e voi tutti che adorate Dio, ascoltatemi! Il Dio del popolo d'Israele scelse i nostri padri. Mentre il popolo si trovava in esilio nella terra d'Egitto, lo fece diventare un popolo numeroso; poi, con la sua grande potenza, li fece uscire da quel paese. Per circa quarant’anni, nel deserto, si prese cura di loro. Distrusse sette popoli nella regione di Canaan e diede le loro terre in eredità al suo popolo. Un giorno, mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunavano, lo *Spirito Santo disse loro: «Mettetemi da parte Bàrnaba e Saulo perché li ho destinati a una missione speciale». Per circa quattrocentocinquant’anni le cose andarono così. Poi Dio stabilì alcuni giudici sopra il suo popolo fino ai tempi del profeta Samuele. Quando i nostri padri chiesero un re, Dio diede loro Saul, figlio di Cis, uno della tribù di Beniamino. Egli regnò per quarant’anni. Ma poi Dio lo tolse via dal trono e scelse per il suo popolo il re Davide. Di lui abbiamo questa testimonianza nella Bibbia: Ecco Davide, figlio di Iesse. Egli mi è caro e farà in tutto la mia volontà. «Dio è fedele alle sue promesse: perciò dalla discendenza di Davide egli ha fatto nascere per Israele un salvatore, Gesù. Prima dell'arrivo di Gesù è venuto Giovanni il Battezzatore. Egli predicava al popolo d'Israele di farsi battezzare e di cambiare vita. Verso la fine della sua missione Giovanni affermò: Per chi mi avete preso? No, non sono io quello che voi aspettate. Ecco, egli verrà dopo di me, e io non sono degno neppure di slacciargli i sandali. «Fratelli, discendenti di Abramo, e voi tutti che adorate Dio: a noi Dio ha mandato questo messaggio di salvezza. «Gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi non hanno capito che Gesù era il Salvatore. Eppure, condannando Gesù, senza saperlo, hanno realizzato quelle profezie che si leggono ogni sabato. Non hanno trovato alcun motivo per poterlo condannare, ma hanno chiesto a Pilato di condannarlo a morte. Così, hanno portato a termine tutto quello che i profeti avevano scritto su Gesù. In seguito, qualcuno ha tolto Gesù dalla croce e lo ha messo in un sepolcro. Allora, dopo aver digiunato e pregato, stesero le mani su loro e li fecero partire.

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Isaia 58:13-14

Il Signore aggiunge: «Se rinunzi a lavorare di sabato, il mio santo giorno; se lo consideri come un giorno di gioia da rispettare perché è consacrato a me; se l’onori rinunziando a metterti in cammino e a fare contratti, allora troverai la tua gioia in me, il Signore. Ti porterò in trionfo ovunque, anche sui monti. Ti godrai la terra che io ho dato in possesso a Giacobbe, il tuo antenato. Io, il Signore, lo prometto».

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2 Cronache 20:1-30

Dopo questi fatti, i Moabiti e gli Ammoniti, con rinforzi di Meuniti, attaccarono Giòsafat. Ora siamo attaccati dagli Ammoniti, dai Moabiti e dagli Edomiti. Quando i nostri padri vennero dall’Egitto, tu non hai permesso loro di passare attraverso le terre di questi popoli. Gli Israeliti fecero un percorso più ampio e non li distrussero. Ecco come ora ci ricompensano: vengono per scacciarci dalla nostra terra, quella che tu hai dato in possesso a noi. O Dio nostro, se non intervieni contro di loro, non abbiamo forza sufficiente di fronte a questo esercito enorme che viene contro di noi. Non sappiamo che cosa fare: ci rivolgiamo a te!». Tutti gli abitanti di Giuda stavano in preghiera davanti al Signore, comprese le donne con i loro figli e i bambini piccoli. Mentre l’assemblea era riunita, lo spirito del Signore scese su Iacazièl, un levita del gruppo di Asaf, discendente da Zaccaria, Benaia, Ieiel, e Mattania. Egli disse: «Voi tutti, abitanti di Gerusalemme e di Giuda, e tu, re Giòsafat, ascoltate quel che dice il Signore: “Non temete e non perdetevi di coraggio di fronte a questo immenso esercito: non sarete voi a combattere, ma Dio stesso. Domani i vostri nemici avanzeranno per la salita di Sis. Voi andrete loro incontro e li raggiungerete in fondo alla valle, di fronte al deserto di Ieruèl. Ma non toccherà a voi combatterli. Fermatevi là, schierati per l’attacco, e vedrete come il Signore vi salverà. Uomini di Gerusalemme e di Giuda, non temete e non perdetevi di coraggio: domani andate contro i vostri nemici e il Signore sarà con voi”». A queste parole Giòsafat si gettò con la faccia a terra. Anche tutti gli abitanti di Gerusalemme e Giuda si inchinarono profondamente per adorare il Signore. Poi i leviti dei gruppi di Keat e di Core si alzarono per lodare ad alta voce il Signore Dio d'Israele. Fu portata al re questa notizia: «Un esercito enorme marcia contro di te. È venuto dall’altra sponda del Mar Morto, dal territorio di Edom. Ora si trova a Casesòn-Tamar, cioè a Engàddi». Il mattino dopo l’esercito di Giuda si mosse verso la zona desertica di Tekoa. Prima della partenza, Giòsafat parlò alle truppe: «Uomini di Gerusalemme e di Giuda, ascoltatemi. Contate sulla forza del Signore vostro Dio e troverete forza. Fidatevi della parola dei suoi profeti e avrete successo». Giòsafat si mise d'accordo con le truppe e mandò davanti allo schieramento i cantori, vestiti con i paramenti sacri, perché lodassero il Signore con il canto: «Lodate il Signore perché eterno è il suo amore». Nel momento stesso in cui i cantori iniziarono l’acclamazione di lode, il Signore sconvolse di sorpresa Ammoniti, Moabiti ed Edomiti che stavano marciando contro l’esercito di Giuda. Cominciarono a combattersi tra di loro. Ammoniti e Moabiti si lanciarono contro gli Edomiti fino a ucciderli e sterminarli tutti; quando gli Edomiti furono finiti, gli altri si misero a massacrarsi tra di loro. Intanto gli uomini del regno di Giuda erano giunti sulla collina dalla quale si poteva vedere il deserto. Essi guardavano dove si trovava l’esercito nemico e non videro altro che cadaveri stesi a terra: non c’era nessun superstite. Giòsafat scese con il suo esercito a raccogliere il bottino. Presero molti animali da soma, viveri, vestiti e oggetti preziosi. Stettero là tre giorni a raccogliere bottino, ma era tanto abbondante che non poterono portar via tutto. Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà (la valle della Benedizione) per benedire il Signore. Per questo quella località fu chiamata così e ha ancor oggi questo nome. Alla fine, Giòsafat, alla testa dei soldati di Gerusalemme e di Giuda, tornò a Gerusalemme pieno di gioia. Il Signore aveva reso felici tutti, facendoli trionfare sui nemici. Entrarono in città al suono delle trombe, delle arpe e delle cetre e si diressero al tempio. Quando, nei regni stranieri, si seppe che il Signore aveva liberato Israele dai suoi nemici, tutta la terra ebbe timore di Dio. Giòsafat ebbe paura e decise di rivolgersi al Signore. Ordinò un digiuno in tutto il territorio di Giuda. Il regno di Giòsafat fu tranquillo e Dio gli concesse pace su tutte le frontiere.

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Daniele 1:11-12

Il capo dei funzionari aveva incaricato un servo di occuparsi di Ananìa, Misaele, Azaria e Daniele. Allora Daniele disse al servo: «Ti prego, mettici alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare soltanto legumi e da bere soltanto acqua.

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1 Re 21:27

Quando il re Acab udì le parole di Elia, si strappò le vesti, si mise addosso un sacco e cominciò a digiunare. Dormiva avvolto nel sacco e camminava a testa bassa.

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Giudici 20:18-26

Gli Israeliti andarono a Betel; invocarono il Signore e gli domandarono: — Quale tribù deve attaccare per prima i Beniaminiti? Il Signore rispose: — La tribù di Giuda. Il mattino dopo, si alzarono presto e andarono ad accamparsi vicino alla città di Gàbaa. A questa assemblea del popolo di Dio erano presenti tutte le tribù d'Israele con i loro capi: in tutto quattrocentomila soldati addestrati alla guerra. Si prepararono alla battaglia e si schierarono di fronte a Gàbaa. Dalla città, i soldati della tribù di Beniamino uscirono all’attacco, e prima del tramonto uccisero ventiduemila Israeliti. Gli Israeliti tornarono a Betel e piansero fino alla sera alla presenza del Signore. Poi, lo invocarono e gli domandarono: — Dobbiamo di nuovo attaccare i nostri fratelli della tribù di Beniamino? — Sì, attaccateli! — rispose il Signore. L’esercito d'Israele riprese coraggio, e i loro soldati si avvicinarono alle truppe di Beniamino per la seconda volta e si schierarono nella stessa posizione del giorno prima. Dalla città di Gàbaa i Beniaminiti uscirono di nuovo all’attacco. Quel giorno uccisero diciottomila Israeliti, tutti soldati ben addestrati. Allora tutto il popolo d'Israele andò a Betel e pianse. Si sedettero alla presenza del Signore e non mangiarono niente fino a sera. Offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro.

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Matteo 4:2-4

Per quaranta giorni e quaranta notti Gesù rimase là, e non mangiava né beveva. Alla fine ebbe fame. E quelli, subito, abbandonarono le reti e lo seguirono. Poco più avanti, Gesù vide altri due fratelli: erano Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo. Essi stavano nella barca con il padre e riparavano le reti. Quando li vide, Gesù li chiamò. Essi lasciarono subito la barca e il padre, e seguirono Gesù. Gesù percorreva tutta la regione della Galilea: insegnava nelle *sinagoghe, annunziava il *regno di Dio e guariva tutte le malattie e le infermità della gente. Si parlava di lui anche in tutto il territorio della Siria. Gli portavano allora malati di ogni genere, anche indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. Grandi folle lo seguivano: venivano dalla Galilea, dalla regione delle *Dieci Città, da Gerusalemme, dalla Giudea e dai territori al di là del fiume Giordano. Allora il diavolo tentatore si avvicinò a lui e gli disse: — Se tu sei il *Figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pane! Ma Gesù rispose: — Nella *Bibbia è scritto: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che viene da Dio.

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Gioele 1:14-16

Proclamate un solenne digiuno, radunate un’assemblea, convocate i capi e tutti gli abitanti del paese nel tempio del Signore vostro Dio. Invocatelo a gran voce. Il giorno del Signore si avvicina! Dio onnipotente porterà la distruzione. Che giorno terribile! Guardate: il cibo è scomparso sotto i nostri occhi, dal tempio del nostro Dio si è allontanata la gioia.

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Neemia 9:3

Quando si furono radunati, per circa tre ore ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore loro Dio. Per altre tre ore, chiesero perdono dei loro peccati e onorarono il Signore loro Dio.

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2 Samuele 12:15-16

Dopo che Natan se ne fu andato, il Signore colpì con una grave malattia il bambino che la moglie di Uria aveva generato a Davide. Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra.

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Daniele 6:18-24

Fu presa una pietra e messa sull’apertura della fossa. Il re vi applicò il suo sigillo personale e quello dei suoi alti funzionari perché nessuno potesse cambiare la sorte di Daniele. Il re rientrò poi nel suo palazzo per trascorrere la notte. Respinse ogni cibo, rifiutò qualunque diversivo e non riuscì neppure a dormire. Dario decise di nominare centoventi satrapi in tutto il regno in modo che in ogni regione vi fossero dei delegati della sua autorità. Il mattino dopo, appena si fece giorno, il re si alzò e andò in fretta alla fossa dei leoni. Si avvicinò e chiamò Daniele con voce triste: — Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che servi con amore ti ha liberato dagli artigli dei leoni? Daniele gli rispose: — Lunga vita a te, maestà! Sì, il mio Dio ha mandato il suo angelo a chiudere le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male. Infatti, agli occhi del mio Dio sono innocente e anche nei tuoi riguardi non ho commesso alcuna colpa, maestà! Pieno di gioia, il re diede ordine di tirare fuori Daniele dalla fossa. Appena fuori, si poté notare che egli non aveva nessuna ferita, perché aveva avuto fiducia nel suo Dio.

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Luca 4:2

e rimase là quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Per tutti quei giorni non mangiò nulla e alla fine ebbe fame.

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Matteo 6:17

«Tu invece, quando fai un digiuno, lavati la faccia e profumati i capelli,

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Atti degli Apostoli 9:18-19

Subito dagli occhi di Saulo caddero come delle scaglie, ed egli ricuperò la vista. Si alzò e fu battezzato. Poi mangiò e riprese forza. Saulo rimase alcuni giorni a Damasco insieme ai *discepoli,

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Esdra 10:6-8

Quindi Esdra lasciò il tempio e si recò a casa di Giovanni, figlio di Eliasìb. Qui passò la notte. Non toccò cibo né bevanda, perché era triste a causa dell'infedeltà dei rimpatriati dall’esilio. In Gerusalemme e in Giudea venne comunicata a tutti i rimpatriati questa decisione degli anziani e dei capi: dovevano radunarsi tutti a Gerusalemme entro tre giorni, pena la confisca dei beni e l’espulsione dalla comunità.

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Gioele 2:12

«Perciò, — dice il Signore, — tornate sinceramente a me con digiuni, pianti e lamenti.

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Daniele 10:1-3

Il terzo anno del regno di Ciro, re dei Persiani, fu comunicato a Daniele, chiamato anche Baltassàr, un messaggio da parte di Dio: un messaggio autentico che annunziava grandi difficoltà. Daniele attraverso una visione ne comprese il significato dopo attenta riflessione. «Allora una mano mi toccò e mi fece alzare, tremante, sulle ginocchia e mentre mi appoggiavo sulle mani quell’uomo mi disse: “Daniele, tu che sei amato da Dio, cerca di capire il senso delle parole che ti dirò. Sta’ ritto in piedi, perché in questo momento sono stato mandato da te!”. A queste parole, mi alzai, ancora tutto tremante. Egli aggiunse: “Non temere, Daniele! Dal primo giorno in cui hai manifestato un’umile sottomissione a Dio e hai cercato di capire quel che accadeva, la tua preghiera è stata esaudita e io sono venuto a portarti la risposta. Ma l’angelo protettore del regno persiano mi ha fatto opposizione per ventun giorni, finché Michele, uno degli angeli più importanti, non è venuto in mio aiuto. Perciò sono stato trattenuto là presso i re di Persia. Ma ora vengo per farti comprendere quel che accadrà in futuro al tuo popolo. Ecco ancora una visione che riguarda quei tempi”. «Mentre mi parlava, il mio sguardo era fisso a terra e non riuscivo a pronunziare una parola. Ma un essere, simile a un uomo, mi toccò le labbra ed io potei di nuovo aprire la bocca e parlare. Dissi a quell’uomo che mi stava di fronte: “Signore mio, sono angosciato da questa visione e mi mancano le forze. Come potrei parlare con te, mio signore, se a me, tuo servo, mancano le forze e perfino il respiro?”. Allora, quello simile a un uomo mi toccò di nuovo per ridarmi le forze. Mi disse: “Uomo, amato da Dio, non temere! Stai tranquillo! Fatti coraggio, riprendi le tue forze!”. Mentre mi parlava, mi sentivo ritornare le forze. Allora gli dissi: “Signore mio, ora mi hai ridato le forze e mi puoi parlare”. «In quel tempo io, Daniele, rimasi addolorato per tre settimane. Ed egli aggiunse: “Sai perché sono venuto da te? Sono venuto per annunziarti quel che è scritto nel libro della verità. Ora devo ancora combattere con l’angelo protettore della Persia e, proprio mentre vado a combatterlo, arriva l’angelo protettore della Grecia. E nessuno può aiutarmi a combattere questi avversari se non il vostro angelo protettore, Michele, Non mangiai nessun cibo prelibato né carne, non bevvi vino e non usai profumi sino alla fine delle tre settimane.

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1 Corinzi 9:25-27

Sapete pure che tutti gli atleti, durante i loro allenamenti, si sottopongono a una rigida disciplina. Essi l’accettano per avere in premio una corona che presto appassisce; noi invece lo facciamo per avere una corona che durerà sempre. Perciò io mi comporto come uno che corre per raggiungere il traguardo, e come un pugile che non tira colpi a vuoto. Mi sottopongo a dura disciplina e cerco di dominarmi per non essere squalificato proprio io che ho predicato agli altri.

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Salmi 34:8

L’angelo del Signore veglia su chi lo teme e lo salva da ogni pericolo.

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Salmi 63:1

Salmo di Davide. Si riferisce a quando egli si trovava nel deserto di Giuda.

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Daniele 9:4-6

Pregai il Signore, mio Dio, e riconobbi i peccati dicendo: «Signore Dio, tu sei grande e tremendo, tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e sei fedele con quelli che ti amano. Noi non ti abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi. Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e al popolo tutto.

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Luca 5:33

I farisei e i maestri della Legge insistettero ancora con Gesù: — I discepoli di Giovanni il Battezzatore fanno spesso digiuno e ripetono preghiere; così fanno anche i nostri discepoli. I tuoi discepoli invece mangiano e bevono!

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Preghiera a Dio

Dio Redentore! Oggi grido a te e cerco il tuo volto per darti gloria e onore. Vengo a te per mezzo del mio Signore Gesù Cristo, solo tu sei degno di gloria e onore. Signore, grazie per quest'arma spirituale così potente che è il digiuno e la preghiera, che attraverso questo grido a te, si comincino a sciogliere catene, legami e lacci di empietà sulla mia vita. Spirito Santo, aiutami a mantenere una vita di digiuno e preghiera, che dipenda unicamente dalla tua presenza e con un cuore disposto a mettermi da parte per te. Insegnami a immergermi in intima comunione con te, cercando in quel luogo segreto la tua direzione e la volontà perfetta per la mia vita attraverso il digiuno e la preghiera. Dammi la forza per dominare le debolezze del mio corpo, astenendomi dal cibo fisico, per saziarmi solamente di quello spirituale. Nella tua parola si legge: «Volsi la mia faccia a Dio, il Signore, per cercarlo con la preghiera e le suppliche, con il digiuno, veste di sacco e cenere». Volsi la mia faccia a Dio, il Signore, per cercarlo con la preghiera e le suppliche, con il digiuno, veste di sacco e cenere. Spirito Santo, che attraverso questo digiuno il tuo potere si manifesti nella mia vita e possa vincere qualsiasi circostanza e ogni piano del nemico contro di me e la mia famiglia. Nel nome di Gesù. Amen!
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