A volte faccio fatica a capire cosa Dio vuole dirmi attraverso la sua Parola, perché la mia mente è limitata. Eppure, la sua Parola è potente ed essenziale nella mia vita.
Quando trovo qualcosa di difficile da interpretare, lo presento a Dio; sono certo che, attraverso lo Spirito Santo, mi darà la chiarezza di cui ho bisogno. Mi illuminerà con saggezza e intelligenza per rivelarmi i misteri che la sua Parola racchiude.
È fondamentale che dedichi del tempo di qualità alla sua lettura, così rinnoverò la mia mente e potrò capire con chiarezza cosa Dio ha preparato per me e per chi mi circonda.
Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il *Figlio dell'uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.
«Un giorno, il povero Lazzaro morì, e gli *angeli lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi morì anche l’uomo ricco e fu sepolto.
I vivi sanno che devono morire. Ma i morti non sanno proprio niente, non ricevono nessuna ricompensa perché sono dimenticati da tutti.
«Allora gridò: — Padre Abramo, abbi pietà di me! Di’ a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell’acqua e mi rinfreschi la lingua. Io soffro terribilmente in queste fiamme!
Ma l’uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità e non le può comprendere perché devono essere capite in modo spirituale.
Gli uomini incominciarono a moltiplicarsi sulla terra. Nacquero loro delle figlie.
Aveva tre figli: Sem, Cam e Iafet.
Il mondo era corrotto, dappertutto c’era violenza.
Dio guardò il mondo e vide che tutti avevano imboccato la via del male.
Allora Dio disse a Noè: «Ho deciso di farla finita con gli uomini! Per colpa loro infatti il mondo è pieno di violenza. Voglio distruggere loro e anche la terra.
«Costruisciti un’arca, una grande imbarcazione in legno robusto. La farai con molti locali e la spalmerai di pece dentro e fuori.
Dovrà essere di queste dimensioni: lunga centocinquanta metri, larga venticinque, alta quindici.
La coprirai con un tetto a spiovente, inclinato di mezzo metro. L’arca dovrà avere tre piani, e su di una fiancata farai la porta.
«Io farò venire una grande inondazione per distruggere tutti gli esseri viventi. Tutto ciò che si muove sulla terra, perirà.
Tu invece ti salverai, io mi impegno con te. Devi entrare nell’arca, tu con tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli.
Dovrai farvi entrare anche una coppia di ogni essere vivente, un maschio e una femmina, per conservarli in vita con te.
I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e si scelsero quelle che vollero.
Di ogni specie di uccelli, di ogni specie di bestie e di ogni specie di rettili verrà con te una coppia per aver salva la vita.
Procurati ogni genere di viveri e prepara una scorta: servirà di cibo per te e per loro».
Noè eseguì tutto quel che Dio gli aveva comandato.
Allora il Signore disse: «Non lascerò che il mio alito vitale rimanga per sempre nell’uomo, perché egli è fragile. La sua vita avrà un limite: centoventi anni».
Quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini ed esse partorirono figli, sulla terra vi erano dei giganti. E ci furono anche dopo. Sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
Non devi adorare né rendere culto a cose di questo genere. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio e non sopporto di avere rivali, punisco la colpa di chi mi offende anche sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione;
Nessuna delle potenze che governano questo mondo ha conosciuto questa sapienza. Se l’avessero conosciuta non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma non mangerete quelli che hanno soltanto unghie divise o che soltanto ruminano. Perciò considererete animali impuri: — il cammello, perché rumina ma non ha l’unghia divisa; —
chi mangia di questa carne, deve lavare i suoi vestiti, ma resta impuro fino a sera; chi trasporta il cadavere della bestia, deve lavare i suoi vestiti, ma resta impuro fino a sera.
«Dovete evitare in modo assoluto di mangiare le bestiole che strisciano sulla terra.
Non dovete assolutamente mangiare né quelle che strisciano né quelle che camminano su quattro o più piedi.
Non mettetevi in condizioni di contaminarvi, per aver toccato queste bestiole; non lasciatevi contaminare da esse, perché diventereste impuri.
Io sono il Signore, il vostro Dio: comportatevi come persone sante, perché io sono santo. Non contaminatevi con qualcuno di questi animali che strisciano per terra.
Sono io, il Signore, che vi ho fatti uscire dall’Egitto, per essere il vostro Dio. Siate santi perché io sono santo».
Queste sono le istruzioni riguardanti gli animali, gli uccelli, le bestie che vivono nell’acqua e le bestiole che strisciano per terra.
Queste regole permettono di distinguere gli animali puri da quelli impuri, quelli che si possono mangiare da quelli che non si possono mangiare.
l’iràce, perché rumina ma non ha l’unghia divisa; —
la lepre, perché rumina ma non ha l’unghia divisa; —
il maiale, perché ha l’unghia divisa, ma non rumina.
«Non mangiate la carne di questi animali e non toccate i loro cadaveri. Dovrete considerarli impuri.
Allora il Signore disse a Mosè: «Fa’ un serpente di metallo e fissalo in cima a una pertica. Chi sarà morso da un serpente e guarderà quello di metallo, salverà la propria vita!».
Mosè fuse un serpente di bronzo e lo pose in cima a una pertica. Da allora, chiunque veniva morso da un serpente e guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
«Se non ubbidirete al Signore, vostro Dio, e non vi preoccuperete di mettere in pratica tutti i comandamenti e le norme che oggi vi comunico, sarete colpiti da queste maledizioni:
Sarà maledetto chi abita in città e chi abita in campagna.
I vostri cesti e le vostre madie saranno vuoti.
Saranno maledetti i vostri figli, i vostri raccolti e i nati dai vostri bovini, pecore e capre.
Sarete maledetti sia in viaggio, sia a casa vostra.
Se ubbidirete al Signore, vostro Dio, egli vi darà sicuramente ogni genere di benedizione:
Su ogni cosa che farete, il Signore manderà disgrazie, confusione e insuccesso: sarete distrutti e scomparirete in fretta, perché avete abbandonato il Signore con il vostro comportamento malvagio.
Il Signore manderà un’epidemia di peste, per eliminarvi dalla terra che andate a conquistare.
Il Signore vi colpirà con malattie che consumano, febbri e infiammazioni, con arsura e siccità; farà seccare o marcire i vostri cereali quando crescono. Queste disgrazie vi perseguiteranno fino a farvi scomparire.
Il cielo sopra la vostra testa avrà il colore del bronzo; e la terra sotto i vostri piedi sarà dura come il ferro.
Il Signore farà piovere sui vostri campi sabbia e polvere: scenderanno dal cielo, finché sarete distrutti.
Il Signore vi farà fuggire davanti ai nemici: li attaccherete da un’unica parte, e sarete costretti a fuggire in tutte le direzioni. Sarete uno spettacolo raccapricciante per tutti i regni della terra.
I vostri cadaveri saranno cibo per gli uccelli rapaci e per le bestie selvagge, e nessuno le caccerà via.
Il Signore vi colpirà con ulcere, come gli Egiziani, con emorroidi, rogna e prurito, da cui non potrete guarire.
Il Signore vi colpirà con pazzia, cecità e demenza.
In pieno giorno camminerete a tastoni come ciechi al buio. Non avrete successo nei vostri affari, anzi sarete continuamente sfruttati e derubati, ma nessuno vi aiuterà.
Sarà benedetto chi abita in città e chi abita in campagna.
Quando uno si fidanzerà, un altro possederà la sua donna; chi costruirà una casa non l’abiterà, e chi pianterà una vigna non ne godrà i frutti.
I vostri buoi saranno scannati davanti ai vostri occhi, ma voi non ne mangerete; i vostri asini saranno rubati alla vostra presenza, ma non faranno ritorno a voi; le vostre pecore saranno prese dai nemici, ma nessuno vi aiuterà.
I vostri figli e le vostre figlie saranno presi come schiavi da un popolo straniero; i vostri occhi vedranno questo e continueranno a consumarsi in pianto, ma voi non potrete farci niente.
I vostri raccolti e i prodotti della vostra fatica saranno goduti da un popolo sconosciuto; voi sarete solo sfruttati e maltrattati.
Diventerete pazzi a causa di quel che dovrete vedere!
Il Signore vi colpirà con terribili piaghe alle ginocchia e alle gambe: non si potranno guarire e si estenderanno sul vostro corpo dalla testa ai piedi.
Il Signore vi farà deportare, insieme al re che avrete scelto, in mezzo a un popolo sconosciuto a voi e ai vostri padri. Là adorerete dèi stranieri, semplici statue di legno o di pietra.
I popoli in mezzo a cui il Signore vi farà andare prigionieri avranno orrore di voi, vi derideranno e vi prenderanno in giro.
Seminerete grano in abbondanza nei vostri campi, ma ne raccoglierete poco, perché le cavallette lo divoreranno.
Pianterete vigne e le lavorerete, ma non ne berrete il vino; anzi, non arriverete neppure alla vendemmia, perché i vermi rovineranno la vigna.
Avrete molti figli, raccolti abbondanti e bestiame fecondo, sia tra i bovini, sia tra le pecore e le capre.
Avrete ulivi in tutto il vostro territorio, ma non avrete olio per i vostri profumi, perché le olive cadranno prima di maturare.
Metterete al mondo figli e figlie, ma non rimarranno presso di voi, perché saranno deportati.
Tutti gli alberi e i prodotti della terra saranno devastati dagli insetti.
Gli stranieri che abitano in mezzo a voi avranno sempre più potere, mentre voi non conterete più niente.
Essi vi presteranno denaro, non più voi a loro; diventeranno i vostri capi e voi sarete gli ultimi.
«Tutte queste maledizioni si abbatteranno su di voi e vi perseguiteranno fino a distruggervi, perché non avete ubbidito al Signore, vostro Dio, e non avete messo in pratica i suoi comandamenti e le sue norme, come io vi ho ordinato.
«Tutto questo sarà per voi e per i vostri discendenti, per sempre, un ammonimento solenne.
«Se non avrete servito il Signore, vostro Dio, con gioia e gratitudine quando sarete nel benessere,
dovrete servire i nemici che il Signore manderà contro di voi. Avrete fame e sete, sarete nudi e privi di tutto. Il Signore metterà sulle vostre spalle un peso insopportabile, fino a sterminarvi.
Da lontano, dai confini della terra, farà venire contro di voi un popolo di cui non conoscete la lingua, e che si precipiterà su di voi come un uccello rapace.
I vostri cesti saranno pieni di frutti e le vostre madie di pane.
Sarà un popolo duro, senza rispetto per i vecchi né pietà per i giovani.
Mangerà il vostro bestiame e i vostri raccolti, e voi morirete di fame. Non vi lascerà niente: né grano, né vino, né olio e neppure i piccoli dei vostri bovini, delle pecore e delle capre. Esso vi costringerà a scomparire.
Vi assedierà nelle vostre città finché avrà demolito le mura alte e fortificate che vi danno sicurezza nel vostro territorio. Assedierà proprio tutte le città della terra che il Signore, vostro Dio, vi concede!
Durante l’assedio, i vostri nemici vi ridurranno a un tale stato di necessità, che sarete costretti a mangiare i vostri bambini: la carne dei figli e delle figlie che il Signore, vostro Dio, vi avrà dato.
L’uomo più sensibile e delicato che c’è tra voi guarderà con sospetto il fratello, la moglie più cara e i figli che avrà lasciato sopravvivere.
Avrà infatti paura di dovere spartire con loro la carne dei figli che egli mangia. Non gli rimarrà nient’altro nello stato di necessità a cui vi avranno costretto i nemici durante l’assedio delle vostre città.
La donna più sensibile e delicata tra voi farà lo stesso: lei, che non aveva mai provato neppure a poggiare un piede per terra, tanto era sensibile e delicata, guarderà con ingordigia il marito che ama, il figlio e la figlia,
persino la placenta uscita da lei, e il bambino che ha appena dato alla luce. Essa spera di poterli mangiare di nascosto, poiché è stata privata di tutto nello stato di necessità a cui vi avranno costretto i nemici durante l’assedio delle vostre città.
«Preoccupatevi di mettere in pratica tutte le leggi contenute negli insegnamenti di questo libro e rispettate colui che porta il nome glorioso e terribile di “Signore”, vostro Dio.
Altrimenti, egli stesso colpirà voi e i vostri discendenti con castighi eccezionali: castighi gravi e persistenti, malattie terribili e incurabili.
Sarete benedetti sia in viaggio, sia a casa vostra.
Manderà contro di voi le epidemie che avete visto in Egitto e di cui avete paura, ed esse non vi lasceranno più.
Il Signore farà venire contro di voi, fino a sterminarvi, ogni genere di malattie e di castighi, non descritti negli insegnamenti di questo libro.
«Poiché non avete ubbidito al Signore, vostro Dio, solo pochi di voi resteranno in vita, mentre prima eravate numerosi come le stelle del cielo.
Prima, il Signore si è rallegrato nel farvi del bene e nel rendervi numerosi; allo stesso modo, si compiacerà nel farvi perire e nel distruggervi. «Il Signore vi strapperà dalla terra, in cui ora entrate per conquistarla,
e vi disperderà in mezzo a tutti i popoli da una parte all’altra della terra. In mezzo a quei popoli sarete costretti ad adorare altri dèi, sconosciuti a voi e ai vostri padri, semplici statue di legno e di pietra.
In mezzo a quei popoli non avrete tranquillità, né troverete un posto in cui fermarvi. Il Signore renderà il vostro cuore inquieto, i vostri occhi tristi e il vostro animo pieno di paura.
La vita sarà per voi come sospesa a un filo, e avrete paura di giorno e di notte. Sarete disperati!
Sarete talmente spaventati e avrete sperimentato tante disgrazie che al mattino direte: “Fosse già sera!” e alla sera: “Fosse già mattino!”.
«Il Signore vi riporterà con navi in Egitto, e ritornerete là, dove vi dissi che non sareste più tornati. In Egitto cercherete di vendervi ai vostri nemici come schiavi e come schiave, ma nessuno vorrà comprarvi».
Gesù rispose: — Voi sbagliate. Non conoscete la *Bibbia e non sapete che cosa sia la potenza di Dio.
Gesù rispose: — Non capite che sbagliate? Voi non conoscete la *Bibbia e non sapete cosa sia la potenza di Dio!
Iefte fece un voto al Signore: «Se mi farai vincere gli Ammoniti,
quando tornerò dalla vittoria, destinerò a te e brucerò come sacrificio la prima creatura che uscirà di casa mia per venirmi incontro».
Così dice il Signore dell'universo: Vengo a chiedere conto al popolo degli Amaleciti di quello che ha fatto a Israele, quando gli sbarrò la strada mentre usciva dall’Egitto.
— Ma io ho ubbidito alla parola dei Signore, — replicò Saul; — ho eseguito l’incarico con cui mi aveva mandato: ho sterminato gli Amaleciti e ho fatto prigioniero il loro re Agag.
I soldati hanno trattenuto dal bottino pecore e buoi, la parte migliore di quel che si doveva sterminare, ma soltanto per offrirli in sacrificio al Signore tuo Dio a Gàlgala.
Samuele esclamò: — Gradisce forse il Signore le offerte e i sacrifici più dell'ubbidienza alla sua parola? Meglio del sacrificio è ubbidire: essere docili a lui vale più che offrire animali di pregio.
La disubbidienza è grave come ricorrere a indovini, come ribellarsi, come la peggiore idolatria. Tu hai respinto la parola del Signore, il Signore ti respinge come re.
— Ho peccato, — disse Saul a Samuele; — ho disubbidito all’ordine del Signore e alle tue parole, ho avuto paura dei soldati e ho ascoltato le loro richieste.
Ma ora ti prego, perdona il mio peccato e torna a me e io potrò di nuovo adorare il Signore.
Ma Samuele gli rispose: — No, non tornerò a te, poiché tu hai respinto la parola del Signore, e il Signore ti ha respinto come re d'Israele.
Samuele si voltò per andarsene, ma Saul gli afferrò il mantello e un pezzo si strappò.
Allora Samuele gli disse: — Così oggi il Signore ha strappato via da te il regno d'Israele per darlo a un altro migliore di te.
Egli, «Colui che è la gloria d'Israele», non è come gli uomini: non mente, non si pente e non ritorna sulle sue decisioni.
Ora va’ e colpisci gli Amaleciti: sterminerai tutto quel che appartiene loro. Non avere pietà: uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
Ma quando arrivarono presso la fattoria di Nacon, i buoi inciamparono: Uzzà, con la mano, trattenne l’arca di Dio.
Il Signore si adirò contro Uzzà: per quell’errore Dio lo colpì. Uzzà morì sul posto presso l’arca di Dio.
Continuarono a camminare e a parlare. Un carro di fuoco con cavalli di fuoco passò in mezzo a loro. Elia fu rapito in cielo in un turbine di vento.
Infatti non avevano capito neppure il miracolo dei pani: si ostinavano a non capire nulla.
Mosè pensava che i suoi fratelli di razza avrebbero capito che, per mezzo di lui, Dio intendeva salvarli dagli Egiziani. Ma essi non capirono.
Non rispondere a una domanda stupida e non somiglierai allo stolto che l’ha fatta;
se devi rispondere, dagli una risposta sciocca e capirà che non deve credersi sapiente.
Gli uomini e le bestie hanno lo stesso destino: tutti devono morire. Tutti hanno lo stesso spirito vitale ma l’uomo non è superiore agli animali. Tutto è come un soffio.
Tempo di nascere, tempo di morire, tempo di piantare, tempo di sradicare,
Tutti vanno allo stesso luogo. Tutti vengono dalla polvere e tutti alla polvere ritorneranno.
Nell’anno in cui morì il re Ozia, ho visto il Signore. Stava seduto sul suo trono, molto in alto. E il suo mantello scendeva giù e riempiva il tempio.
Poi mi disse: «Rendi i loro cuori insensibili, sordi gli orecchi, ciechi i loro occhi. Così saranno incapaci di vedere con gli occhi di udire con gli orecchi di comprendere con il cuore di tornare verso di me e di lasciarsi guarire da me!».
Invece egli è stato ferito per le nostre colpe, è stato schiacciato per i nostri peccati. Egli è stato punito, e noi siamo stati salvati. Egli è stato percosso, e noi siamo guariti.
Io, il Signore, ho fatto progetti precisi su di voi. Lo dico io, il Signore: sono progetti di benessere, non di sventure perché voglio darvi un futuro pieno di speranza.
Il Signore mi afferrò con la sua potente mano, il suo spirito mi prese e mi portò in una valle tutta coperta di ossa.
Io pronunziai le parole che il Signore mi aveva ordinato di dire. Il soffio della vita entrò in quei corpi ed essi ripresero vita. Si alzarono in piedi. Tutti insieme sembravano un esercito grandissimo.
Il Signore continuò: — Ezechiele, queste ossa rappresentano il mio popolo. Infatti gli Israeliti dicono: «Siamo diventati ossa secche, senza speranza, perduti per sempre!».
E per questo riferisci loro quel che io, il loro Dio, il Signore, dichiaro: Io sto per aprire le vostre tombe: vi farò uscire, popolo mio, e vi condurrò nella vostra terra, Israele.
Quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire, popolo mio, allora riconoscerete che io sono il Signore.
Metterò il mio spirito in voi e voi vivrete. Vi lascerò vivere nella vostra terra. Allora riconoscerete che io sono il Signore e che quel che dico, lo faccio. Lo affermo io, il Signore!
«Per il tuo popolo e per la città santa è stato fissato un tempo di settanta settimane. Questo tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato.
Ecco quel che tu devi sapere e comprendere: dal momento in cui è stato pronunziato il messaggio che riguarda il ritorno dall’esilio e la ricostruzione di Gerusalemme fino all’apparizione di un condottiero consacrato devono passare sette settimane. Per sessantadue settimane saranno nuovamente riedificate piazze e fortificazioni, e ciò avverrà in tempi difficili.
Al termine di queste sessantadue settimane, un uomo consacrato sarà eliminato senza che alcuno lo difenda. Poi verrà un condottiero con il suo esercito per distruggere la città e il santuario. La fine arriverà come un torrente in piena. Sino alla fine ci sarà una guerra di devastazione, com’è stato deciso da Dio.
«Durante il periodo di una settimana, questo condottiero consoliderà un patto per un gran numero di persone. E nello spazio di metà settimana, farà cessare anche i sacrifici e le offerte, porrà sull’altare un idolo orribile, finché la fine decretata non si abbatterà su questo devastatore».
Quando il Signore parlò per la prima volta a Osea gli disse: «Prendi per moglie una prostituta e avrai figli da una simile donna. Anche questa terra non fa che prostituirsi e si allontana da me, il Signore».
Osea sposò una donna di nome Gomer, figlia di Diblàim. Essa rimase incinta e partorì un figlio.
Può suonare la tromba di guerra in città senza che il popolo s’allarmi? Può abbattersi una sciagura in città se il Signore non l’ha provocata?
In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio.
Il Signore dell'universo annunzia: «Spada, colpisci il pastore, mio compagno! Uccidilo e le pecore saranno disperse. Ammazzerò anche i piccoli del gregge.
In tutto il territorio i due terzi della popolazione saranno sterminati, soltanto un terzo sopravvivrà.
Raffinerò e purificherò i sopravvissuti, come oro e argento passati per il fuoco. Allora si rivolgeranno a me nelle loro preghiere, e io li ascolterò. Dirò loro: “Voi siete il mio popolo” e risponderanno: “Il Signore è il nostro Dio”».
«Se il tuo occhio destro ti fa compiere il male, strappalo e gettalo via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che essere gettato tutto intero all’inferno.
«Beati quelli che sono poveri di fronte a Dio: Dio dona loro il suo regno.
Se la tua mano destra ti fa compiere il male, tagliala e gettala via: ti conviene perdere soltanto una parte del tuo corpo, piuttosto che andare tutto intero all’inferno».
«Non pensate che io sia venuto a portare pace nel mondo: io non sono venuto a portare la pace, ma la discordia.
Infatti sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera.
E ognuno avrà nemici anche nella propria famiglia.
«Se la tua mano e il tuo piede ti fanno compiere il male, tagliali e gettali via: è meglio per te entrare nella vera vita senza una mano o senza un piede, piuttosto che essere gettato nel fuoco eterno con due mani e due piedi.
«Se il tuo occhio ti fa compiere il male, strappalo e gettalo via: è meglio per te entrare nella vera vita con un occhio solo, piuttosto che essere gettato nel fuoco dell'inferno con tutti e due gli occhi».
Anzi, vi assicuro che se è difficile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, è ancor più difficile che un ricco possa entrare nel regno di Dio».
Verso le tre Gesù gridò molto forte: «Elì, Elì, lemà sabactàni», che significa «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Egli disse: «A voi Dio fa comprendere il segreto del suo *regno; per gli altri, invece, tutto rimane sotto forma di parabola
perché, come dice la *Bibbia: Guardano e guardano, ma non vedono; ascoltano e ascoltano, ma non capiscono. Altrimenti tornerebbero verso Dio e Dio perdonerebbe i loro peccati».
«Se qualcuno viene con me e non ama me più del padre e della madre, della moglie e dei figli, dei fratelli e delle sorelle, anzi, se non mi ama più di se stesso, non può essere mio *discepolo.
— Simone, Simone, ascolta! *Satana ha preteso di passarvi al vaglio, come si fa con il grano per pulirlo.
Ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, quando sarai tornato a me, da’ forza ai tuoi fratelli.
Gesù replicò: — Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del *Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.
Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò l’ultimo giorno;
perché il mio corpo è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me e io a lui.
Il Padre è la vita: io sono stato mandato da lui e ho la vita grazie a lui; così, chi mangia me avrà la vita grazie a me.
Questo è il pane venuto dal cielo. Non è come il pane che mangiarono i vostri antenati e morirono ugualmente; chi mangia questo pane vivrà per sempre.
Un certo Ananìa invece, d'accordo con sua moglie Saffìra, vendette un campo
In quello stesso momento Saffìra cadde a terra davanti a Pietro e morì. Quando i giovani entrarono la trovarono morta; allora la portarono via per seppellirla accanto al corpo di suo marito.
Tutta la chiesa e quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura.
Dio ha scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli, per distruggere quelli che si credono forti.
Dio ha scelto quelli che, nel mondo, non hanno importanza e sono disprezzati o considerati come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere qualcosa.
Così, nessuno potrà vantarsi davanti a Dio.
Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna.
Infatti noi non dobbiamo lottare contro creature umane, ma contro *spiriti maligni del mondo invisibile, contro autorità e potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso.
Egli non soltanto vi ha resi capaci di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui.
Non lasciatevi condannare da gente fanatica che si umilia per adorare gli *angeli, corre dietro alle visioni e si gonfia di stupido orgoglio nella sua debole mente.
Questa gente non rimane unita al capo, cioè a Cristo. Mentre è Cristo che tiene unito e compatto tutto il corpo per mezzo delle giunture e dei legami, e gli dà nutrimento e lo fa crescere, così come Dio vuole.
Tuttavia anche la donna si salverà, nella sua vita di madre, se conserva la fede e l’amore e la santità, nella modestia.
Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio, e quindi è utile per insegnare la verità, per convincere, per correggere gli errori ed educare a vivere in modo giusto.
Quelli che sono caduti di nuovo nel male, non possono più cambiare vita ed essere rinnovati ancora una volta. Già una volta hanno avuto la luce di Dio, hanno provato il dono celeste, hanno ricevuto lo *Spirito Santo, hanno gustato la buona *parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. Eppure, per quanto sta in loro, essi crocifiggono nuovamente il *Figlio di Dio e lo mettono di fronte agli insulti di tutti. Perciò non possono cambiare vita ancora una volta.
Potete così vedere che Dio considera giusto un uomo in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
E con la forza dello Spirito egli è andato ad annunziare la salvezza anche agli spiriti imprigionati,
basterà che vedano la vostra vita pura e rispettosa.
cioè a quelli che un tempo non ubbidivano a Dio. Mentre Noè costruiva l’arca, Dio li sopportava con pazienza; ma poi solamente otto persone, otto in tutto, entrarono nell’arca e si salvarono attraverso l’acqua.
Se uno vede un fratello commettere un peccato che non porta alla morte, preghi per lui, e Dio darà la vita a quel fratello. Naturalmente, se si tratta di peccati che non portano alla morte. Esiste anche un tipo di peccato che porta alla morte. Non è per questi peccati che dico di pregare.
Io so tutto di voi. So che non siete né freddi né ardenti. Magari foste freddi o ardenti!
Invece, non siete né freddi né ardenti, e mi disgustate fino alla nausea.
Davanti a lui si inginocchieranno gli abitanti della terra, quelli che non hanno il loro nome scritto fin dalla creazione del mondo nel libro della vita, il quale appartiene all’Agnello che è stato sgozzato.
Conservo la mia benevolenza verso gli uomini per migliaia di generazioni, e tollero le disubbidienze, i delitti e i peccati; ma anche non lascio senza punizione chi pecca, e lo castigo sui suoi figli fino alla terza e alla quarta generazione».
«Io sono il Signore. Sono paziente e grande nella misericordia. Perdono i peccati e le disubbidienze, ma non lascio senza punizione i colpevoli e li castigo nei figli e nei discendenti, fino alla terza e alla quarta generazione».
«Un uomo ha un figlio testardo e ribelle, che non ubbidisce né a suo padre né a sua madre. Anche se lo castigano, non li ascolta.
Allora suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della città, di fronte al tribunale.
gli anziani e i giudici andranno sul posto e misureranno la distanza fra il morto e le città dei dintorni.
Essi diranno: “Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non vuole ubbidirci, è pieno di vizi e ubriacone”.
Allora tutti gli uomini della sua città lo faranno morire a sassate. Così estirperete il male che è in mezzo a voi: tutto Israele lo saprà e avrà timore».
Ma quegli uomini non gli diedero retta. Il levita allora prese la concubina e la portò fuori. Essi l’afferrarono e la violentarono per tutta la notte: la lasciarono andare solo quando spuntò l’alba.
Essa si mosse per entrare, ma crollò vicino alla porta della casa del vecchio, presso il quale era ospite il levita, e rimase lì finché fu giorno chiaro.
Al mattino presto il levita si alzò, aprì la porta e uscì per riprendere il viaggio. Trovò la concubina stesa a terra davanti alla porta della casa, con le mani verso la soglia.
Le disse: — Alzati che partiamo! Ma non ebbe nessuna risposta. Allora la sollevò, l’adagiò, morta, su un asino; poi partì e tornò a casa.
Quando arrivò a casa, prese un coltello e tagliò il corpo della concubina in dodici pezzi e ne mandò un pezzo a ciascuna tribù d'Israele.
Allora il levita decise di raggiungerla, per convincerla a tornare da lui. Prese con sé il suo servo e due asini. La ragazza lo fece entrare in casa e suo padre, appena lo vide, lo accolse con cordialità.
Ordinò ai messaggeri di dire a tutti gli Israeliti: «Riflettete su questi fatti, consultatevi e prendete una decisione». Tutti quelli che videro i resti della donna, dicevano: «Non è mai capitato e non si è mai vista una cosa simile, dal giorno in cui gli Israeliti sono usciti dall’Egitto fino a oggi!».
Un giorno, verso sera, alzatosi dal letto, Davide andò a passeggiare sul terrazzo della reggia. Di lassù vide una donna che faceva il bagno. Era bellissima.
Può darsi che il re vada in collera e si metta a dire: “Perché vi siete avvicinati fin sotto le mura per combattere? Non sapevate che gli assediati colpiscono dall’alto delle mura?
Non vi ricordate come, a Tebes, morì Abimèlec figlio di Ierub-Baal, perché una donna gli tirò addosso una pietra da mulino dall’alto delle mura? Perché siete andati fin sotto le mura?”. Se ti dirà cose simili, tu aggiungi. “È morto anche un tuo ufficiale, Uria l’Ittita”».
Il messaggero riferì a Davide ogni cosa come gli aveva suggerito Ioab
e gli spiegò: «I nemici erano molto più forti di noi e ci avevano spinti in aperta campagna, ma poi siamo riusciti a farli indietreggiare fino alla porta della città.
In quel momento gli arcieri cominciarono a tirare frecce dall’alto delle mura e colpirono alcuni uomini della tua guardia. Anche Uria l’Ittita morì».
Davide raccomandò al messaggero di far coraggio a Ioab: «Gli dirai che in guerra la morte colpisce ora gli uni ora gli altri. Non si scoraggi per quello che è successo. Ora attacchi la città con forza fino a distruggerla».
La moglie di Uria seppe che suo marito era morto e si mise in lutto per lui.
Terminato il periodo di lutto, Davide la fece venire in casa sua, la prese in moglie ed essa diede alla luce un bambino. Ma il Signore non approvò quel che Davide aveva fatto.
Davide mandò a chiedere chi fosse e seppe che era Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l’ittita.
Davide la mandò a prendere. Essa venne da lui ed egli ebbe rapporti sessuali con lei che aveva appena terminato i suoi riti di purificazione. Poi Betsabea tornò a casa sua.
La donna rimase incinta e lo mandò a dire a Davide.
Un giorno due prostitute vennero dal re Salomone.
Una di loro disse: — Mio signore, ascoltami, ti prego. Io abito insieme con questa donna e ho partorito mentre lei era in casa.
Tre giorni dopo, anche lei ha avuto un bambino. Eravamo sole in casa, non c’era proprio nessun altro.
Una notte il bimbo di questa donna è morto perché lei gli si è sdraiata sopra nel sonno.
A quel tempo non era ancora stato costruito un tempio dedicato al Signore, e il popolo continuava a offrire sacrifici nei santuari sulle colline.
Nel cuore della notte, mentre dormivo, lei si è alzata. È venuta a prendere mio figlio, che tenevo vicino a me, e l’ha portato a dormire con sé. Nel mio letto ha lasciato il bambino morto.
Al mattino, quando mi sono alzata per allattare mio figlio, mi sono accorta che era morto. Poi ho guardato più attentamente e ho visto che non era il bambino che avevo partorito io.
Ma l’altra donna esclamò: — Non è vero! Il bambino vivo è mio, il tuo è quello morto! La prima rispose: — No! È morto il tuo, quello vivo è il mio! Le due donne si misero a litigare davanti al re.
Allora il re disse: — Dunque: una di voi dice che il bambino vivo è suo figlio, l’altra sostiene il contrario!
Mandò a prendere una spada e ordinò: — Tagliate in due il bambino vivo e datene metà a ciascuna.
La prima donna si sentì gelare il sangue, perché il bambino vivo era il suo, e gridò: — Ti prego, signore, da’ pure a lei il bambino, ma non farlo uccidere! L’altra invece rispose: — No, non darlo né a me né a lei. Fallo tagliare in due!
A questo punto il re pronunziò il suo giudizio: — Non uccidete il bambino. Datelo alla prima donna: è lei la madre.
In Israele tutti vennero a conoscenza della decisione presa dal re Salomone e provarono un profondo rispetto per lui. Si erano resi conto che Dio stesso gli aveva dato la saggezza necessaria per giudicare con giustizia.
In seguito, Eliseo andò da Gerico a Betel. Mentre camminava, alcuni ragazzi uscirono dalla città e cominciarono a prenderlo in giro gridando: «Va’ via, va’ via, testa pelata!».
Eliseo si voltò, li vide e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dal bosco due orse e sbranarono quarantadue di quei ragazzi.
«L’uomo, debole fin dalla nascita, vive solo pochi giorni, ma pieni di guai.
L’uomo invece muore e così finisce. Una volta morto che cosa rimane di lui?
Come un lago prosciugato e come un fiume senz’acqua,
l’uomo muore e non risorge più. Non si sveglia più finché dura il cielo; non si alzerà più dal suo sonno».
«Signore, desidero che tu mi nasconda nel mondo dei morti; rinchiudimi là, finché dura la tua collera, e dopo ricordati di me.
Può un morto tornare a vivere? Io invece aspetterò tempi migliori, aspetterò che finisca il mio turno di guardia.
Allora mi chiamerai e io risponderò, sarai soddisfatto di me, tua creatura.
Ora tu osservi tutti i miei passi, ma allora non baderai ai miei peccati.
Tu li perdonerai e li cancellerai per sempre, mi laverai da tutte le mie colpe».
«Come le montagne franano e le rocce si staccano dal loro posto,
come l’acqua trascina i ciottoli e la pioggia abbondante porta via la terra, così tu, o Dio, distruggi la speranza dell'uomo.
Come un fiore sboccia e poi viene tagliato, egli, come un’ombra, subito svanisce.
Quando ero pieno di amarezza ed era tormentato il mio cuore,
ero solo uno sciocco, non ti capivo, ero stupido come una bestia.
Tu mi hai plasmato il cuore, mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, Signore: mi hai fatto come un prodigio. Lo riconosco: prodigiose sono le tue opere.
La cosa più importante è diventare sapiente; acquista la sapienza, anche a costo di vendere quel che hai.
«Tutto è come un soffio di vento: vanità, vanità, tutto è vanità», dice Qoelet.
L’uomo si affatica e tribola per tutta una vita. Ma che cosa ci guadagna?
Chi di noi ha creduto alla notizia che abbiamo ricevuto? Chi di noi vi ha visto la mano di Dio?
anche se fa soffrire, ha compassione nella sua grande bontà.
Non prova piacere quando fa soffrire e umilia gli uomini.
«Per il tuo popolo e per la città santa è stato fissato un tempo di settanta settimane. Questo tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato.
Guai a voi che attendete fiduciosi il giorno del Signore! Per voi sarà un giorno di tenebre e non di luce.
Sarà come un uomo che fugge davanti al leone e s’imbatte in un orso; si rifugia in casa, appoggia la mano al muro ed è morso da un serpente.
Israele, bella e giovane, è caduta, non si alzerà più. Giace a terra abbandonata, nessuno può farla rialzare.
Il giorno del Signore sarà tenebre e non luce, completamente oscuro.
«C’era una volta un uomo ricco. Portava sempre vestiti di lusso e costosi e faceva festa ogni giorno con grandi banchetti.
Il padrone chiamò l’amministratore e gli disse: “È vero quel che sento dire di te? Presentami i conti della tua amministrazione, perché da questo momento tu sei licenziato”.
C’era anche un povero, un certo Lazzaro, che si metteva vicino alla porta del suo palazzo. Era tutto coperto di piaghe e chiedeva l’elemosina.
Aveva una gran voglia di sfamarsi con gli avanzi dei pasti di quel ricco. Perfino i cani venivano a leccargli le piaghe.
«Un giorno, il povero Lazzaro morì, e gli *angeli lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi morì anche l’uomo ricco e fu sepolto.
Andò a finire all’inferno e soffriva terribilmente. «Alzando lo sguardo verso l’alto, da lontano vide Abramo e Lazzaro che era con lui.
«Allora gridò: — Padre Abramo, abbi pietà di me! Di’ a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell’acqua e mi rinfreschi la lingua. Io soffro terribilmente in queste fiamme!
«Ma Abramo gli rispose: — Figlio mio, ricordati che durante la tua vita hai già ricevuto molti beni, e Lazzaro ha avuto soltanto sofferenze. Ora invece, lui si trova nella gioia e tu soffri terribilmente.
Per di più, tra noi e voi c’è un grande *abisso: se qualcuno di noi vuole venire da voi non può farlo; così pure, nessuno di voi può venire da noi.
«Ma il ricco disse ancora: — Ti supplico, padre Abramo, almeno manda Lazzaro nella casa di mio padre.
Ho cinque fratelli e vorrei che Lazzaro li convincesse a non venire anche loro in questo luogo di tormenti.
«Abramo gli rispose: — I tuoi fratelli hanno la *legge di Mosè e gli scritti dei *profeti. Li ascoltino!
«Allora l’amministratore pensò: “Che cosa farò ora che il mio padrone mi licenzia? Di lavorare la terra non me la sento e di chiedere l’elemosina mi vergogno.
«Ma il ricco replicò: — No, ti supplico, padre Abramo! Se qualcuno dei morti andrà da loro cambieranno modo di vivere.
«Alla fine Abramo gli disse: — Se non ascoltano le parole di Mosè e dei profeti non si lasceranno convincere neppure se uno risorge dai morti».
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.
«Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha creduto nell’unico *Figlio di Dio.
«Da un solo uomo Dio ha fatto discendere tutti i popoli, e li ha fatti abitare su tutta la terra. Ha stabilito per loro i periodi delle stagioni e i confini dei territori da loro abitati.
Quando non erano ancora nati e non avevano ancora fatto nulla, né di bene né di male, Dio disse a Rebecca: Il maggiore servirà il minore. Proprio come dice la *Bibbia: Ho scelto Giacobbe e non Esaù. Ciò dimostra che Dio ha il suo progetto per scegliere gli uomini: la sua scelta non dipende dalle loro opere, ma da lui che chiama.
O Dio, come è immensa la tua ricchezza, come è grande la tua scienza e la tua saggezza! Davvero nessuno potrebbe conoscere le tue decisioni, né capire le vie da te scelte verso la salvezza.
Chi mai ha potuto conoscere il tuo pensiero, o Signore? e chi mai ha saputo darti un consiglio?
Chi ti ha dato qualche cosa per riceverne il contraccambio?
Tutto viene da te, tutto esiste grazie a te e tutto tende verso di te. A te sale, o Dio, il nostro inno di lode per sempre. *Amen.
Ma come si legge nella *Bibbia: Quel che nessuno ha mai visto e udito quel che nessuno ha mai immaginato, Dio lo ha preparato per quelli che lo amano.
Fra voi, alcuni si fanno battezzare per i morti. A che serve farsi battezzare per loro, se i morti non risuscitano affatto?
Non ha più alcuna importanza l’essere Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché uniti a Gesù Cristo tutti voi siete diventati un sol uomo.
Prima della creazione del mondo Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo, per renderci santi e senza difetti di fronte a lui. Nel suo amore
Tutto è una perdita di fronte al vantaggio di conoscere Gesù Cristo, il mio Signore. Per lui ho rifiutato tutto questo come cose da buttar via per guadagnare Cristo,
per essere unito a lui nella salvezza. Questa salvezza non viene dall’ubbidienza alla Legge, ma si ottiene per mezzo della fede in Cristo, e Dio la dà a coloro che credono.
Perché Dio ha voluto essere pienamente presente in lui
salutano voi che a Colosse siete il popolo di Dio e nostri fratelli nella fede per mezzo di Cristo: Dio nostro Padre dia a voi grazia e pace.
e per mezzo di lui ha voluto rifare amicizia con tutte le cose, con quelle della terra e con quelle del cielo; per mezzo della sua morte in croce Dio ha fatto pace con tutti.
Quando la gente dirà: «Ora tutto è tranquillo e sicuro», proprio allora il disastro li colpirà, improvviso, come i dolori del parto. E nessuno potrà sfuggire.
Davvero grande è il mistero della nostra fede: Cristo. Si è manifestato come uomo. Fu dichiarato giusto mediante lo *Spirito Santo. Apparve agli *angeli. Fu annunziato ai popoli pagani. Molti credettero in lui. Fu portato nella gloria di Dio.
Tu cerca di essere degno di lode davanti a Dio, come un lavoratore che non deve vergognarsi del suo lavoro, come uno che predica la parola di verità senza compromessi.
Infatti vi sono molti ribelli, imbroglioni e chiacchieroni, specialmente fra persone di ambienti ebraici.
Bisogna farli tacere, perché per amore di guadagno disonesto portano disordine in famiglie intere insegnando quel che non si deve.
Chi va contro anche a un solo comandamento della Legge è colpevole di aver offeso tutta la Legge.
Ma voi siete la gente che Dio si è scelta, un popolo regale di sacerdoti, una nazione santa, un popolo che Dio ha acquistato per sé, per annunziare a tutti le sue opere meravigliose. Egli vi ha chiamati fuori delle tenebre, per condurvi nella sua luce meravigliosa.
Se diciamo: «Siamo senza peccato», inganniamo noi stessi, e la verità di Dio non è in noi.
«I vincitori saranno vestiti così, con bianche tuniche: io non cancellerò i loro nomi dal libro della vita. Anzi, li riconoscerò come miei seguaci davanti a Dio, mio Padre, e davanti ai suoi *angeli.
Vidi poi un grande trono bianco e colui che vi stava seduto. Cielo e terra fuggirono davanti a lui, e non ci fu più posto per loro.
Allora vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. Furono aperti i libri, e fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti furono giudicati secondo le loro opere, come stava scritto in quei libri.
Anche il mare restituì i suoi morti: così pure la morte restituì quelli che essa custodiva nel mondo sotterraneo, e ciascuno fu giudicato secondo le sue opere.
Poi la morte e il soggiorno dei morti furono scagliati nel lago di fuoco: questa è la seconda morte.
E chi non fu trovato iscritto nel libro della vita venne gettato anch’egli nel lago di fuoco.
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi. La morte non ci sarà più. Non ci sarà più né lutto né pianto né dolore. Il mondo di prima è scomparso per sempre».
Io, Giovanni, dichiaro questo a chiunque ascolta il messaggio profetico di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio lo colpirà con i flagelli descritti in questo libro;
se qualcuno toglie qualcosa al messaggio di questo libro profetico, Dio lo escluderà dall’albero che dà la vita e dalla città santa che sono descritti in questo libro.